lunedì 14 maggio 2012

[Week 13] I protagonisti: Paolo Nardon | Hurricanes Vicenza

Vicenza, 14 Maggio 2012 - Gli Hurricanes hanno già ampiamente dimostrato quest'anno che chi semina bene prima o poi raccoglie. Anche l'ultimo impegno di regular season ha testimoniato che i ragazzi di Alessandro Beggio sono una squadra compatta, in grado di reagire nei momenti di difficoltà, rialzarsi e combattere fino alla fine. Sabato pomeriggio, dalle prime battute, sembrava che il match stesse per incanalarsi su binari favorevoli ai Cavaliers, ma quando i padroni di casa hanno abbassato la guardia, l'attacco vicentino, guidato da coach Sivocci, ha messo a segno un uno-due micidiale che ha riportato pienamente in partita gli ospiti. Ne è scaturita una bella lotta ad armi pari tra le compagini venete nella seconda parte del match e solo un TD di Cecchin ha scritto la parola fine sul possibile coming back degli uragani bianco-rosso-neri. Tra i protagonisti si è certamente ritagliato uno spazio di rilievo Paolo Nardon, WR #89 degli Hurricanes Vicenza. Ascoltiamo le sue impressioni nel post-partita e approfondiamo anche la conoscenza di questo atleta ventiseienne, pedina importante della offense dei veneti:

Ciao Paolo e benvenuto. Uscite sconfitti dalla trasferta di Castelfranco, ma soddisfatti per una prestazione che rispecchia il vostro buono stato di forma...

Oltre ad essere il derby, ci giocavamo con Castelfranco il primo posto nel girone G. Abbiamo perso, ma siamo usciti a testa alta. Loro hanno segnato subito sul primo drive, e in attacco non siamo riusciti a replicare. Poi Castelfranco si è portata a due TD di vantaggio, attaccando con un gioco di corse martellante al quale la nostra difesa non è riuscita a rispondere. Poi Bortoli su corsa ha accorciato le distanze, la nostra difesa ha intercettato e infine ci siamo portati sul 14-12 con una mia ricezione in endzone. Fallendo il try da due punti abbiamo mancato l’'occasione per pareggiare e il drive successivo i Cavaliers hanno allungato portandosi sul 21-12. I nostri tentativi finali ci hanno portato in redzone, ma non siamo più riusciti a segnare. Una gran bella partita, come sempre molto tirata, peccato per il risultato.  

Certamente non sono mancate le emozioni…Ancora poche ore per meditare su quanto accaduto, dopodiché sarà subito il momento di cominciare a concentrarsi sui playoff. Cosa possiamo mettere in cattedra come spunto positivo?…e cosa mettiamo dietro la lavagna, dopo questo match?

Il nostro punto di forza è che giochiamo in modo diverso dagli altri. Un gioco d’'attacco equilibrato tra corsa e passaggi, vario e spettacolare, con l’'utilizzo di molte formazioni e combinazioni di tracce diverse. Forse un po'’ più rischioso del gioco offerto dalla maggior parte delle altre squadre, ma sicuramente più bello, da vedere e da giocare. Un altro punto di forza è la nostra difesa, che ha concesso pochissimi punti e ha causato diversi turnover, anche se sabato non è riuscita a trovare contromisure efficaci per le corse dei castellani. Il nostro punto debole è l'’inesperienza, visto che la maggior parte di noi gioca da poco tempo. Sabato ci sono mancati anche un po'’ gli special teams sui ritorni di kickoff: per l’attacco, partire sempre dalle proprie 15-20 yard non è il massimo.

E' assolutamente vero…A volte gli special team sono un po' sottovalutati, in realtà la loro è un'importanza a dir poco fondamentale… comunque sia…come giudichi la tua prestazione?

Premesso che non sono mai contento delle mie prestazioni perché vorrei sempre fare di più, ho cercato di dare il massimo in tutte le azioni. Penso di aver ricevuto tutto il ricevibile, anche se avrei potuto guadagnare qualche yard after the catch in più. Quest’'anno ho fatto molti progressi, sono migliorato molto nel route running e nel liberarmi dal bump. Devo migliorare sotto molti aspetti del gioco, gioco a football solamente da due anni e mezzo e non si finisce mai di imparare. Comunque direi che devo anche migliorare dal punto di vista caratteriale in partita, nel senso che non devo dar peso alle provocazioni degli avversari e mantenere la calma.

Ci sono stati dei momenti determinanti, a tuo avviso, durante la partita?

I momenti chiave sono stati diversi: il primo nostro TD di  Federico “Flash” Bortoli, che ci ha permesso di rientrare in partita, l’intercetto della nostra difesa che ci riconsegnato la palla e il mio TD su un quarto e goal (sul quale è stato molto bravo il nostro QB Roberto Sauro a mettere una palla dove l’'avrei potuta prendere solo io)  per arrivare sul 14-12. Purtroppo poi abbiamo sbagliato la trasformazione del pareggio e il possesso successivo Castelfranco ha subito segnato.

•A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?

Per me è stata una stagione fortemente positiva. Venivo da una stagione in cui la mia squadra ha chiuso 0-6, e l’'aver fatto bene dal punto di vista individuale non era certo una consolazione. Quest'anno invece sono stato un po'’ meno produttivo sotto il profilo statistico, ma abbiamo finito la regular season con 4 vittorie e 2 sconfitte. E la qualificazione ai playoff vale più di ogni traguardo personale. A questo campionato non chiedo più niente, non voglio pormi limiti. So solo che ci siamo meritati i playoff e ci meriteremo ogni altra eventuale vittoria.

Come giudichi la prestazione dei Cavaliers visti in campo sabato?

I Cavaliers sono un’'ottima squadra. Non hanno una gran varietà di gioco, ma curano l’'esecuzione nei minimi dettagli in modo tale da far risultare efficace ogni azione. Sabato sono stati molto concentrati e non hanno commesso errori, tanto che ci siamo dovuti sudare ogni centimetro guadagnato.

•Qual è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?

Ah, beh questo bisognerebbe chiederlo a loro! Credo comunque il fatto che non mollo mai, che cerco di spronare chi ne ha bisogno e il fatto che, se devo dirti una cosa, te la dico. E che, quando ti faccio un complimento, sai che sono sincero.

•Con quale spirito ti prepari ad un incontro? Hai un gesto scaramantico? Qualcosa che fai sempre prima di ogni match?

Mi preparo ad ogni partita con l'’intenzione di dare tutto, di fare tutto ciò che è in mio potere per aiutare la squadra a portare a casa una vittoria. Gesti scaramantici non ne ho, tranne il fatto di ascoltare sempre la solita playlist prima di una partita.

•Cosa rappresenta il Football nella tua vita?…che spazio gli dai?

Il football è diverso dagli altri sport. Chi gioca o ha giocato lo sa. Ci vuole una certa preparazione fisica e molta concentrazione. Se nel calcio o nel basket sbagli un movimento, non succede niente, al massimo subisci una segnatura. Nel football se sbaglio un movimento o un blocco metto a rischio il compagno che ho dietro, che conta su di me. Il football ti insegna ad essere responsabile delle tue azioni e delle loro conseguenze. Io mi alleno mediamente cinque volte alla settimana, 2 in campo e 3 in palestra. Più l’'eventuale partita.  


Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?

Il bello di questo sport? Non penso basterebbero le parole per descriverlo. Bisogna vederlo, giocarlo, viverlo. Uno sport in cui ogni azione potrebbe essere quella decisiva, con l'adrenalina che non ti fa sentire il dolore mentre giochi. Uno sport che giochi solo per passione, sapendo che il rischio di infortuni è alto. Che condividi questa passione con altri 50 compagni di squadra. Le nostre trasferte in pullman sono leggendarie!! Far parte di questa squadra è un privilegio per me.

•Il numero che porti sulla maglia rappresenta qualcosa in particolare per te?

Il numero che porto è l’'89. Il numero mi è stato dato l’'anno scorso dal mio compagno di squadra Vincenzo Carbone, dicendomi che era il suo numero in giovanile a Verona e che avrei dovuto onorarlo segnando ogni partita. La prima partita in cui l’'ho messo ho segnato, proprio su un suo passaggio lungo. Direi che mi sta portando fortuna!

•Hai un nickname?

A parte Paul, i miei compagni mi chiamano spesso Paolino. Paolino nasce dal mio compagno di squadra Federico Bortoli che, ricordando l’'imitazione di Teo Teocoli di Cesare Maldini, ha cominciato a chiamarmi così, accompagnato dal “Vai, vai, vai..!!”


Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora? e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?

Penso che le Aquile Ferrara del'’anno scorso siano la squadra più forte che abbiamo incontrato finora. Una squadra completa, fisica e molto tecnica. Quest’'anno invece direi i Castelfranco Cavaliers, che ci hanno battuto sia all’'andata che al ritorno, seppur con scarti minimi. A me piacerebbe incontrare i nuovamente i Cavaliers, magari in finale di Conference, perché prima o poi riusciremo a batterli. Altrimenti i Bills o i Cardinals per vedere se sono così forti come sembrano, visto che leggo sempre punteggi clamorosi in loro favore!

Qual è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?

Non saprei, dai numeri sembra che i Bills e i Cardinals siano inarrestabili, però, non avendoli mai visti giocare, non lo so. Penso che noi possiamo giocarcela con tutti.

•Esiste un giocatore al quale ti ispiri?

Sicuramente Larry Fitzgerald, ricevitore degli Arizona Cardinals. Le migliori mani della ’NFL. Un fenomeno in campo e una persona umile fuori.

•Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo oppure in allenamento?

Beh, in questi due anni e mezzo ci sono stati parecchi episodi che varrebbe la pena di raccontare. Se devo sceglierne uno, direi la nascita del'’esultanza tra me e Federico Bortoli, che consiste in uno salto schiena contro schiena con il nostro urlo caratteristico. La prima volta che l’'abbiamo fatto è stato immortalato in un video in cui si sentiva benissimo l’'urlo e le risate dalla nostra sideline. Peccato che si sia sentito talmente bene che gli arbitri hanno lanciato la flag per eccessiva esultanza!

•Ahahahahha….spettacolare. Dacci il link se sta da qualche parte in rete!… Comunque…Qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?

Sicuramente la fiducia negli altri. E che il lavoro e il sacrificio pagano. Sempre.  

A te la chiusura…lasciaci con un pensiero oppure una semplice dedica...

Ci sarebbero mille dediche da fare. In primis io vorrei ringraziare due ragazzi che, 3 anni fa, hanno creato dal nulla questa squadra. Senza Alessandro Beggio e Vincenzo Carbone non esisterebbe questo fantastico gruppo. Ringrazio il coach Giorgio Sivocci, che mi ha insegnato moltissimo in questi mesi e ha portato una mentalità positiva e il coach Franco Bernardi, che, oltre a curare benissimo la difesa, lavora molto sullo spirito di gruppo. Infine non posso non citare i miei compagni, sempre pronti a festeggiare con me e a sostenermi anche quando sbaglio, e il pubblico numeroso che ci segue sempre nelle partite casalinghe. Grazie a voi per l’'intervista…continuate così, siete la voce del football in Italia. Ciao!!!

Grazie Paolo…alla prossima….un abbraccio ed un saluto anche da parte mia al Presidente Beggio, al coaching staff e a tutta la Hurricanes Family.

US Cif9.com

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