giovedì 10 maggio 2012

[Week 12] I protagonisti: Giorgio Sanna | Gladiatori Roma

Roma, 10 Maggio 2012 - Difficile ma non impossibile..veder scadere il tempo regolamentare di una partita di football con lo score sul tabellone incollato sullo 0 a 0. E' successo proprio domenica scorsa a Roma, sul terreno di gioco in cui Gladiatori e Black Hammers hanno dato vita ad un match non povero di errori (causa il precario stato dell'appesantito campo) ma neanche di emozioni, come ad esempio il touchdown finale che ha regalato ai nero oro ostiensi la vittoria al secondo overtime. La posta in palio era importante e se da un lato i ragazzi di coach Moglioni possono festeggiare la conquista dei playoff, dall'altro i giallorossi capitolini dovranno ancora sudare questo traguardo, concentrandosi sull'obiettivo Marines la prossima settimana e sperando di risultare, al termine della regular season, una delle migliori terze classificate. Ne abbiamo discusso insieme con Giorgio Sanna, TE #3 dei Gladiatori Roma, ecco quindi le sue considerazioni nel post-partita:

Ciao Giorgio e benvenuto. E' sempre difficile parlare all'indomani di una sconfitta così dura da digerire, dopo un match così combattuto e perso al secondo overtime… proviamoci comunque…che partita è stata?



Descrivere l'ultimo match è semplice nello svolgimento, ma complicato nei contenuti. La partita è stata fortemente condizionata da quelle che erano le condizioni climatiche che hanno reso il campo un fattore caratterizzante dell'andamento dell'intero incontro. Siamo scesi in campo consapevoli di dover giocare una partita fondamentale sia per noi che per i nostri avversari. In fondo ci siamo giocati il secondo posto e la possibilità di giocare la prima partita dei Playoff in casa. Gli errori…Il leitmotiv della partita. La squadra che ha compiuto meno errori ha vinto, non c'è stata una dominante, anzi, nessuno dei due attacchi si è dimostrato determinante nel gioco e nel cuore, delegando alle difese il ruolo di protagonista. Il nostro attacco, di cui faccio parte, nei primi due quarti ha commesso errori, leggerezze (2 fumble e 3 intercetti) e ha dimostrato di possedere tutti i limiti che sono propri di una squadra giovane ed inesperta, che nel complesso e nella sostanza non si è comportata male, ma che non è mai riuscita ad affondare il colpo vincente, la sferzata giusta al momento giusto. Poi l'overtime è un'altra storia, abbiamo fallito un Field Goal e siamo stati puniti da un bel lancio, seppur fortunoso, dei Black Hammers, che alla fine hanno portato a casa partita e qualificazione.



Al di là degli errori, della bassa concentrazione o di problemi legati alle condizioni del terreno di gioco, cosa credi abbia funzionato di più nel tuo team e cosa meno?



I gladiatori Roma, mai come quest'anno sono due facce di una stessa medaglia, con tutti i pregi ed i difetti tipici di quello che oggi, seppur lessicalmente abusato, è un progetto. Il collettivo a nostra disposizione è giovane ed inesperto, volenteroso ma irruenti ed a tratti indisciplinato proprio a causa dell'entusiasmo che anima l'intero movimento giallo-rosso. Proprio questo grande entusiasmo, questa sana irruenza ha annebbiato un po' il nostro attacco, perdendo concentrazione e non riuscendo a concretizzare quanto di buono dimostrato nell'arco della stagione, ed in particolare contro gli Steelers in quel di Terni, o contro gli stessi Black Hammers all'andata, dove, nonostante il risultato finale fosse a nostro sfavore, abbiamo espresso a tratti un ottimo gioco offensivo, sia nel gioco aereo che con ottime corse. Tutto questo evidenzia le ottime basi su cui abbiamo costruito questa squadra composta da veterani di indubbio valore ed in grado di fare la differenza anche in categorie superiori, accanto a novizi di questo sport che hanno tanto da imparare quanto è intenso l'impegno profuso negli allenamenti e nelle partite. Ribadisco volontà ed irruenza senza dimenticare, per altro, le importanti defezioni accorse nel corso della stagione, di giocatori del calibro di Daniele Manias e Robert Manoni.

Assenze senza dubbio importanti… ad ogni modo…come giudichi invece la tua prestazione?…

La mia prestazione? Il nostro è uno sport di squadra, probabilmente Lo Sport di squadra per eccellenza. Ciò vuol dire che se l'attacco non ha inciso, io no ho inciso.

Ci son stati dei momenti particolarmente determinanti durante la partita?

Durante l'incontro ci sono stati due momenti che avrebbero e hanno dirottato l'esito della gara. Il primo sicuramente nel corso del 3 quarto, se non vado errato, in un momento in cui il nostro attacco stava riuscendo a penetrare la difesa degli Hammers con corse centrali, una chiamata dei Refs per un placcaggio a gioco fermo ci ha tagliato le gambe, la luce si è spenta e nel drive successivo abbiamo causato un fumble. La riprova che la concentrazione è fondamentale. Il secondo momento chiave è stato il Field Goal nell'Overtime, dopo 3 tentativi per segnare il TD decisivo, ricorriamo al calcio. Quelli sono i momenti che caratterizzano questo sport e che fanno la differenza tra vincere o perdere, i momenti in cui tutti bisogna dare il 110%, il "fritto", dove tutto deve andare alla perfezione, dove tutti gli ingranaggi devono girare all'unisono e dove il cuore conta più di qualunque altro fattori...lì abbiamo sbagliato, non abbiamo eseguito e abbiamo di fatto, ceduto la partita agli Hammers.

A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?

Come dicevo prima, il nostro è un progetto fondato sul nostro storico presidente Vincenzo Pietragalla, coadiuvato da tanti giovani dirigenti, soci che hanno deciso di far ripartire quello che è il nome più antico, e per lustro, il più importante della storia del Football Italiano. Sotto questi colori abbiamo deciso di ripartire basandoci sul reclutamento di giovani atleti e di giovani Coach, che stanno crescendo di pari passo, al di là di quelli che sono i risultati, cercando di creare un gruppo pronto per migliorarsi sia nel campo che fuori. Poi ,nel prossimo futuro, sarà un gruppo pronto a vincere. Sicuramente le nostre aspettative sono mutate nel corso dell'anno e non della stagione, i risultati sono corollario del progetto e non obiettivo. Devo dire, però, che la sconfitta di domenica brucia di più proprio per questo. Raggiungere i playoff al primo anno, dalla porta principale, sarebbe stata una conquista per tutto l'ambiente, gli atleti i dirigenti e le famiglie che gravitano intorno ai Gladiatori. Sul breve periodo preferisco non pronunciarmi, i limiti ed i pregi del nostro gruppo sono chiari ai nostri Coach, e su queste convinzioni baseremo il lavoro nel breve periodo. Che la consapevolezza, l'umiltà ed il duro lavoro possa essere la chiave per dei playoff disputati in maniera impeccabile....???!!!



Chissà…staremo a vedere, Giorgio. Come giudichi la prestazione dei nero-oro ostiensi visti in campo domenica?

I Black Hammers sono una buona squadra di CIF9, con alcuni di loro ho disputato con la maglia dei Gladiatori un campionato FIF, ci conosciamo e stimiamo. Giocano duro, pulito e con sacrificio. Hanno uno staff attento e preparato. Gli auguro di proseguire la stagione e di realizzare i loro obbiettivi e chissà, di rincontrarli più avanti nei Playoff, chiaramente prendendoci la rivincita!

Qual è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te? 

Queste domande andrebbero poste a loro. Gravito in questo sport ed in questa casa, i Gladiatori, dal 2007. Dai miei coach e compagni ho imparato una cosa importantissima su questo sport: lo spirito di sacrificio. Questo sport è dedizione e fiducia, spero vivamente di riuscire a trasmettere questi valori che sono i valori caratterizzanti, da sempre, di questa maglia!

Cosa rappresenta il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?



Il football è il MIO sport, l'ho incontrato per scommessa, e come diceva un mio vecchio coach Roberto "poncho" Palladino: "una volta che ti è entrato il tarlo in testa....non te lo levi MAI più!!!". E così è stato. Compatibilmente con quelli che sono gli impegni di lavoro e familiari, mangio e respiro football. Questo sport non è semplice competizione, è una scuola di vita, con valori definiti e tesi a a far diventare giovani ragazzi in grandi uomini, circondati dai propri compagni di squadra, che spesso diventano amici per la vita. Una famiglia dovi ci si sostiene dentro e fuori dal campo. Questo è il football, 11 (9 in questo caso) ragazzi, amici fidati, per i quali si da il "fritto" in campo e fuori!



Hai un nickname ?…

Giordy, ma non c'è un vero motivo...

Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?….e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?

Il nostro girone si è dimostrato equilibrato nell'espressione del gioco. Le squadre sono più o meno allo stesso livello, forse i Lazio Marines hanno pagato in maniera eccessiva la loro giovane età e credo che l'anno prossimo saranno assolutamente da temere. Il gioco espresso ha fatto emergere caratteristiche complementari da i vari team. Gli Hammers sono una squadra quadrata e dura con alcuni giocatori di livello, gli Steelers sono organizzati e la presenza di un coach americano di quello spessore insieme ad alcuni elementi davvero bravi ha determinato la loro leadership. Personalmente sarei curioso di confrontarmi contro Palermo, se ne dice un gran bene e mi stimolerebbe giocare contro un team che nel proprio girone ha segnato tutti quei punti, incassandone pochissimi.

Qual'è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?

Per il 9bowl non saprei pronunciarmi, ma…ribadisco che questi Cardinals sono piombati sulla scena raccogliendo svariati consensi…potrebbero dunque essere i favoriti.

Ci racconti un episodio particolare che possa testimoniarci quanto tu sia legato alla disciplina che pratichi?..

L'episodio più significativo della mia esperienza nel Football ha avuto luogo a Legnano, alla fine di un aspra e combattuta gara contro i Frogs, valida per l'accesso alle semifinali del Bowl FIF 2009. Purtroppo a fine gara siamo usciti sconfitti di un TD all'ultima azione. Ero chinato al centro del campo in lacrime, affranto. Poi 3 miei compagni, un numero 5, un 7 ed un 1 si sono avvicinati, e nel silenzio più totale mi hanno tirato su e portato in panchina e siamo rimasti lì, per un po' in silenzio, c'era poco da dire, ma per me ha significato tanto. Quel momento è emblematico di cosa riesce a seminare negli atleti questo sport. L'amicizia, la fratellanza aldilà di qualunque differenza, di qualunque risultato. Appare retorico, mi rendo conto, ma è tutto quello che più si avvicina all'essenza di questo sport.

Splendido episodio… Adesso però un libero pensiero, giusto per chiudere...

In conclusione nulla è perduto. Il 13 giochiamo contro i Marines e abbiamo ottime possibilità di passare come migliori terze. I playoff sono partite a sé stanti, speciali che possono regalare qualsiasi risultato. Siamo un gruppo giovane ma consapevole dei propri mezzi. Dobbiamo sicuramente armonizzare alcuni aspetti del nostro gioco, ma se fossi in voi ci terrei d'occhio e non ci archivierei troppo in fretta. La storia dei Gladiatori Roma sin dal 1973 è stata scritta col cuore e con il sacrificio, credo che ci siano tutti presupposti perché questa giovane "vecchia" società possa migliorare e stupire. Un sentito ringraziamento va a Vincenzo Pietragalla in primis che da 30 anni sostiene questi colori e ha reso possibile la nostra rinascita, che però non avrebbe mai visto luce senza l'aiuto e l'immenso impegno profuso dal DS Fabrizio Cupellini, Max Tommaselli, Andrea Pietragalla, Davide Lupatelli, il nostro addetto stampa Marcello Rodi, Marcello Loprencipe ed i nostri Coach Pappalio e Cappa.


E noi non mancheremo infatti di tenervi d'occhio, Giorgio. Intanto ti ringrazio e saluto. Alla prossima.

US Cif9.com

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