Pisa, 7 Maggio 2012 - Strana squadra gli Storms, rendimento altalenante ma sempre pronta a dare spettacolo, si è già resa protagonista quest'anno di numerose partite combattute ed incerte fino alla fine, anche fino all'ultimo secondo. Ha lottato ferocemente per un posto nei playoff contro avversari agguerriti come Predatori, Wolfpack e Condor e adesso, terminati gli incontri di regular season, attende con trepidazione le notizie che verranno dagli altri campi nelle prossime settimane, per capire se sarà IN oppure OUT dal tabellone della postseason. I ragazzi di coach Pieraccioni stavolta hanno espugnato la tana dei Predatori grazie ad una grande partita, in particolar modo della difesa. Abbiamo raggiunto, per parlare di come sono andate le cose e per conoscerlo più a fondo, il #16, Safety e WR degli Storms Pisa, Eros Braccini. Ascoltiamo le sue impressioni:
Ciao Eros e benvenuto. Ancora una vittoria contro i Predatori, stavolta a Chiavari, simbolo del fatto che quest'anno finalmente è anche andato via il vostro "mal di trasferta"… che partita è stata?
Salve a tutti e grazie di questa intervista, è un onore essere scelto per parlare a nome della mia squadra, gli Storms Pisa. La partita è stata entusiasmante, in bilico fino in fondo, corretta anche se fisica e spettacolare nonostante i td non siano stati tanti quanti i predatori hanno dimostrato di essere in grado di farne, per fortuna… Comunque una partita che è stato un piacere giocare e che, visto il risultato, ci ha restituito ciò che avevamo sprecato la settimana scorsa a Grosseto.
Già, una rocambolesca (e dolorosa per voi) sconfitta all'ultimo respiro contro i Condor nella Week 11…comunque, cosa ti ha convinto di più in campo stavolta? E cosa meno?
Beh nel complesso direi che gli special team sono stati efficaci, e che la difesa ha saputo arginare un attacco, quello dei predatori, in grado di segnare più di 40 punti in una partita. Quello che ha funzionato un po’ meno è forse stato l’attacco, per merito dei predatori, che possono vantare un ottimo pack di linebacker e hanno saputo arginare così quello che è il nostro punto di forza.
Come giudichi invece la tua prova a livello individuale?
Personalmente sono soddisfatto della mia prestazione, ho dato tutto quello che potevo dare come cerco di fare sempre, ho giocato soprattutto in difesa e negli special team: alcuni buoni ritorni e 2 intercetti. Da inizio stagione sicuramente mi sento più sicuro nella posizione di safety, e partita dopo partita anche il timing da wr è migliorato un pass dopo l’altro. Per il resto sto cercando di migliorare molto gli aspetti più “tattici”, essendo uno dei capitani sto cercando di lavorare sulla concentrazione.
Raccontaci un momento-chiave della partita...
Sicuramente i due fumble forzati dal nostro MLB e capitano della difesa Andrea “Menny” Dioguardi che hanno spezzato le avanzate dell’attacco ligure.
A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?
Beh..sabato sera quando l’arbitro ha fischiato quasi non ci credevo e mi veniva da piangere, perchè sento di avere un piede nei playoff che sono un obiettivo che io ed i miei compagni ci poniamo da 3 campionati e che l’anno scorso ci sono sfuggiti per un soffio. Al momento dovremmo essere tra le migliori terze e quindi dovremmo aver centrato questo obiettivo, da una parte mi sento quindi soddisfatto…dall’altra c’è la consapevolezza che avremmo potuto piazzarci meglio se fossimo scesi in campo determinati dalla prima partita. Per quanto riguarda il futuro? Sognare è gratis, e personalmente penso sia lecito, io conosco il valore di ognuno dei miei compagni e non ho mai nascosto le mie ambizioni, che trovo motivate, abbiamo 4 giovani nazionali, giocatori giovani ma promettenti e qualche giocatore di esperienza nei ruoli giusti e tanto tanto cuore; ad inizio anno ho promesso che se fossimo arrivati a giocare il ninebowl mi sarei rasato a zero…
Stai attento, Eros…Che qui la cosa è messa per iscritto e quindi vale come dichiarazione ufficiale….ahhahaah…non puoi più tirarti indietro ormai…dunque, tornando alla partita…Come giudichi la prestazione dei bianco-arancio genovesi?
Beh…i Predatori ad inizio campionato erano considerati la squadra da battere, e sicuramente non a caso, una squadra solida, ben organizzata e dura. Un runner come pochi ne ho visti, Brakollari, un treno che corre con 2-3 persone attaccate alle gambe, un reparto di linebacker notevole, con Fantoni e Reglioni che hanno un ottima lettura e picchiano veramente forte. Nel match hanno macinato yard su corsa ma non hanno concretizzato, in difesa ci hanno spesso arginato, ma noi avevamo veramente fame, una fame di vittoria che ci portiamo dietro da 3 campionati e più..
La "fame", è vero, è elemento indispensabile...Qual'è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?
Beh dovremmo chiederlo a loro…probabilmente quello che io credo essere un mio pregio per molti è un difetto…sono quel genere di persone che “o le ami o le odi”; sono uno che dà sempre tutto, a volte mi è stato detto persino troppo, e pretendo altrettanto da tutti. Mi reputo comunque molto empatico e cerco di usare questa mia caratteristica per essere un buon compagno..
• Con quale spirito ti prepari ad un incontro?…Esiste qualcosa che fai sempre prima di ogni match?
Normalmente mi preparo alle partite dai giorni precedenti, guardo filmati rivedo gli schemi, cerco di essere preparato. Non ho un gesto scaramantico personale, ma da quest’anno ne abbiamo uno di squadra che non posso ovviamente rivelare. Prima di ogni match normalmente aiuto l’80% dei miei maledetti compagni con le fasciature, mi vesto, metto il casco, prendo un bel respiro ed entro in campo.
Cosa rappresenta il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?
Allora, molti non mi crederanno ma chi mi conosce lo sa, il football nella mia vita è tutto. Mi avvicinai a questo sport a 17 anni innamorandomene, andavo agli allenamenti di nascosto facendomi 70km sull’aurelia in motorino, prima di stringere qualche amicizia e scroccare qualche passaggio; andai avanti 4 mesi circa con i red jackets del presidente Bertorello, poi scelsi di continuare con la pallavolo, essendo un giovane professionista pagato. A 21 anni mi trasferii a Pisa dove non avevo nulla, ero appena guarito da complicate sequele di una malattia dell’accrescimento che unita allo stress della pallavolo mi avevano crivellato i tendini delle ginocchia, ma appena scoperto che stava nascendo a Pisa una squadra di football mi presentai agli allenamenti e il football e la mia squadra si presero tutto…Da allora ho sempre organizzato la mia vita in base agli impegni sportivi, prima l’università poi il lavoro, non salto quasi mai gli allenamenti sul campo, e cerco di essere costante anche in palestra. In più la mia passione per questo sport mi ha portato a creare il settore giovanile qui a Pisa, i Bolts, che sono il mio orgoglio. Il football per me è tutto.
Una vera e propria dichiarazione d'amore allora…Cosa ti piace quindi di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?
Che dire, questo sport è meraviglioso, è una metafora della vita, ed aiuta a crescere, ad acquistare sicurezza e sentirsi più forti; che fai dopo un placcaggio? Ti alzi e ricominci a correre. Per quanto la vita ti possa placcare forte devi sempre cercare di riprenderti, magari con l’aiuto di qualcuno, proprio come tornare nell’huddle dopo aver subito un sack. Per non parlare dello spirito di squadra, quale altro sport crea i legami del nostro? Nessuno, in quale altro sport se io sbaglio si fa male l’uomo dietro di me? Il football è lo sport di squadra per eccellenza in cui tu sei un ingranaggio del motore e non devi mai mollare sennò tutto si inceppa, e sai che come te nessuno mollerà. Il mio team è bellissimo, siamo una gabbia di matti, lo sappiamo e ci sappiamo divertire, sfido chiunque ad avvicinarcisi e non innamorarsi, come ogni gruppo di persone ha momenti in cui il clima è teso, e capita che ci siano litigi, ma fondamentalmente è il posto dove chiunque vorrebbe trovarsi dopo una giornata di lavoro. Siamo 60, tutti non proprio normali, e i risultati si vedono alle cene di squadra, siamo soliti dire che sopra la nostra squadra ci sia un imbuto che attira tutti gli scemi che passano abbastanza vicini..
Ahahahahahh….meraviglioso spot per il nostro sport…non di certo l'ultima parte, ma va bene così, ci sta..è segno di grande complicità e sintonia tra i praticanti del Football..Parliamo comunque del numero che porti sulla maglia…rappresenta qualcosa in particolare per te?
Il mio numero è il 16, e non me ne separo praticamente mai, me lo porto dietro da molto, dal calcio e dalla pallavolo…a calcio infatti usavo il 7, poi una partita iniziai in panchina e mi diedero il 16, entrai e segnai in rovesciata, da quel momento cercai sempre di non separarmene..
Hai un nickname?
Si, non è esattamente un nome da battaglia, Bambi. Beh diciamo che non ho esattamente delle gambe possenti e dicono che sia aggraziato e con gli “occhioni da cerbiatto”. a me personalmente come soprannome non dispiace, tra le altre cose, essendo il nickname del più grande ricevitore bianco di tutti i tempi; Lance Dwight Alworth..
Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?….e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?
Sono indeciso, credo i Warriors dell’anno scorso, eccellenti in attacco ed efficaci in difesa, o i Doves di Scaglia 2 anni fa. Per quanto riguarda l’anno in corso sono costretto a dire i Condor, essendo gli unici che ci hanno battuto 2 volte su 2. Prima o poi vorrei incontrare i Bills…assolutamente, vorrei davvero vedere in prima persona Petrone portar palla.
Qual è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?
Non conosco così bene tutti i team ma direi che Cardinals, Bills, Eagles e Neptunes sono un gradino sopra a tutti; ma se c’è una cosa che è certa è che il nostro pallone è ovale e non si sa mai, mai dove rimbalzerà, lo dico da ritornatore...
Esiste un giocatore al quale ti ispiri?
Ci sono tanti giocatori di football che mi piacciono, Joshua Cribbs, Devin Hester, Tim Tebow o Brian Dawkins…Ma la verità è che il mio esempio non è carta patinata, ma carne ossa e sudore, si chiama Matteo Tex De Cecco, ed è stato il mio capitano quando a 17 anni ho esordito in B1 a pallavolo, lui ex nazionale a 38 anni in un campionato a lui stretto mi ha insegnato ad essere un professionista, da allora ho seguito i suoi insegnamenti a prescindere dallo sport che mi sono trovato a praticare. Mi rivedo in una frase sul football americano in italia che ho letto da qualche parte, “il football americano è uno sport professionistico praticato da amatori”.
Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo oppure in allenamento?
Gli episodi più belli da raccontare sono sicuramente quelli buffi e divertenti, per esempio potrei raccontarvi il mio terzo allenamento con i Red Jackets. Io ero a bordo campo, stavo ripassando i fondamentali che mi erano stati insegnati i due allenamenti precedenti, mentre la prima squadra provava gli schemi d’attacco contro l’u21 e le riserve, si infortuna una Safety e manca un uomo in campo; “Eros, guarda te mettiti qui e se è un lancio vai sul pallone, se è una corsa vai ad aiutare sul placcaggio.”… 3 o 4 azione un buco centrale, palla in mano a Gigi Sangiovanni, che non sarà nuovo a molti di voi, dalla mia posizione vedo due linee di difesa esplodere, un linebacker calpestato e questo orso bianco e grigio correre dritto verso di me, io mi abbasso, immobile a braccia aperte, con tutto il campo a destra e tutto il campo a sinistra, non l’avrei mai preso, lui tira giù la testa e stock…tutto buio, dopo qualche secondo tutta la gente intorno a me che mi aiuta ad alzarmi facendomi i complimenti… il runner camminandomi sopra era inciampato..
Ahhahahahaha….meraviglioso…quasi mi viene male a tornare subito seri dopo un aneddoto così divertente…ad ogni modo...qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?
A non mollare, a dare tutto, ad impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi, sempre. Ad essere determinato ed a sacrificarmi e cercare di non tradire le aspettative di chi si fida di me; ed un sacco di altre cose. Ah, e che chi sta basso vince sempre...
Ok, siamo in chiusura…la battuta finale, è doveroso, la lascio a te.
Mi predo queste ultime righe per ringraziarvi per lo spazio concessomi e farvi i complimenti per il sito, ricordare ai miei ragazzi di venire ad allenarsi e per salutare e ringraziare tutti i miei compagni allenatori e dirigenti perché insieme stiamo giorno dopo giorno marciando verso quelli che sono i nostri obiettivi… GO STORMS!
Grazie mille Eros…e complimenti per come vivi questo sport. A presto.
US Cif9.com
Ciao Eros e benvenuto. Ancora una vittoria contro i Predatori, stavolta a Chiavari, simbolo del fatto che quest'anno finalmente è anche andato via il vostro "mal di trasferta"… che partita è stata?
Salve a tutti e grazie di questa intervista, è un onore essere scelto per parlare a nome della mia squadra, gli Storms Pisa. La partita è stata entusiasmante, in bilico fino in fondo, corretta anche se fisica e spettacolare nonostante i td non siano stati tanti quanti i predatori hanno dimostrato di essere in grado di farne, per fortuna… Comunque una partita che è stato un piacere giocare e che, visto il risultato, ci ha restituito ciò che avevamo sprecato la settimana scorsa a Grosseto.
Già, una rocambolesca (e dolorosa per voi) sconfitta all'ultimo respiro contro i Condor nella Week 11…comunque, cosa ti ha convinto di più in campo stavolta? E cosa meno?
Beh nel complesso direi che gli special team sono stati efficaci, e che la difesa ha saputo arginare un attacco, quello dei predatori, in grado di segnare più di 40 punti in una partita. Quello che ha funzionato un po’ meno è forse stato l’attacco, per merito dei predatori, che possono vantare un ottimo pack di linebacker e hanno saputo arginare così quello che è il nostro punto di forza.
Come giudichi invece la tua prova a livello individuale?
Personalmente sono soddisfatto della mia prestazione, ho dato tutto quello che potevo dare come cerco di fare sempre, ho giocato soprattutto in difesa e negli special team: alcuni buoni ritorni e 2 intercetti. Da inizio stagione sicuramente mi sento più sicuro nella posizione di safety, e partita dopo partita anche il timing da wr è migliorato un pass dopo l’altro. Per il resto sto cercando di migliorare molto gli aspetti più “tattici”, essendo uno dei capitani sto cercando di lavorare sulla concentrazione.
Raccontaci un momento-chiave della partita...
Sicuramente i due fumble forzati dal nostro MLB e capitano della difesa Andrea “Menny” Dioguardi che hanno spezzato le avanzate dell’attacco ligure.
A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?
Beh..sabato sera quando l’arbitro ha fischiato quasi non ci credevo e mi veniva da piangere, perchè sento di avere un piede nei playoff che sono un obiettivo che io ed i miei compagni ci poniamo da 3 campionati e che l’anno scorso ci sono sfuggiti per un soffio. Al momento dovremmo essere tra le migliori terze e quindi dovremmo aver centrato questo obiettivo, da una parte mi sento quindi soddisfatto…dall’altra c’è la consapevolezza che avremmo potuto piazzarci meglio se fossimo scesi in campo determinati dalla prima partita. Per quanto riguarda il futuro? Sognare è gratis, e personalmente penso sia lecito, io conosco il valore di ognuno dei miei compagni e non ho mai nascosto le mie ambizioni, che trovo motivate, abbiamo 4 giovani nazionali, giocatori giovani ma promettenti e qualche giocatore di esperienza nei ruoli giusti e tanto tanto cuore; ad inizio anno ho promesso che se fossimo arrivati a giocare il ninebowl mi sarei rasato a zero…
Stai attento, Eros…Che qui la cosa è messa per iscritto e quindi vale come dichiarazione ufficiale….ahhahaah…non puoi più tirarti indietro ormai…dunque, tornando alla partita…Come giudichi la prestazione dei bianco-arancio genovesi?
Beh…i Predatori ad inizio campionato erano considerati la squadra da battere, e sicuramente non a caso, una squadra solida, ben organizzata e dura. Un runner come pochi ne ho visti, Brakollari, un treno che corre con 2-3 persone attaccate alle gambe, un reparto di linebacker notevole, con Fantoni e Reglioni che hanno un ottima lettura e picchiano veramente forte. Nel match hanno macinato yard su corsa ma non hanno concretizzato, in difesa ci hanno spesso arginato, ma noi avevamo veramente fame, una fame di vittoria che ci portiamo dietro da 3 campionati e più..
La "fame", è vero, è elemento indispensabile...Qual'è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?
Beh dovremmo chiederlo a loro…probabilmente quello che io credo essere un mio pregio per molti è un difetto…sono quel genere di persone che “o le ami o le odi”; sono uno che dà sempre tutto, a volte mi è stato detto persino troppo, e pretendo altrettanto da tutti. Mi reputo comunque molto empatico e cerco di usare questa mia caratteristica per essere un buon compagno..
• Con quale spirito ti prepari ad un incontro?…Esiste qualcosa che fai sempre prima di ogni match?
Normalmente mi preparo alle partite dai giorni precedenti, guardo filmati rivedo gli schemi, cerco di essere preparato. Non ho un gesto scaramantico personale, ma da quest’anno ne abbiamo uno di squadra che non posso ovviamente rivelare. Prima di ogni match normalmente aiuto l’80% dei miei maledetti compagni con le fasciature, mi vesto, metto il casco, prendo un bel respiro ed entro in campo.
Cosa rappresenta il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?
Allora, molti non mi crederanno ma chi mi conosce lo sa, il football nella mia vita è tutto. Mi avvicinai a questo sport a 17 anni innamorandomene, andavo agli allenamenti di nascosto facendomi 70km sull’aurelia in motorino, prima di stringere qualche amicizia e scroccare qualche passaggio; andai avanti 4 mesi circa con i red jackets del presidente Bertorello, poi scelsi di continuare con la pallavolo, essendo un giovane professionista pagato. A 21 anni mi trasferii a Pisa dove non avevo nulla, ero appena guarito da complicate sequele di una malattia dell’accrescimento che unita allo stress della pallavolo mi avevano crivellato i tendini delle ginocchia, ma appena scoperto che stava nascendo a Pisa una squadra di football mi presentai agli allenamenti e il football e la mia squadra si presero tutto…Da allora ho sempre organizzato la mia vita in base agli impegni sportivi, prima l’università poi il lavoro, non salto quasi mai gli allenamenti sul campo, e cerco di essere costante anche in palestra. In più la mia passione per questo sport mi ha portato a creare il settore giovanile qui a Pisa, i Bolts, che sono il mio orgoglio. Il football per me è tutto.
Una vera e propria dichiarazione d'amore allora…Cosa ti piace quindi di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?
Che dire, questo sport è meraviglioso, è una metafora della vita, ed aiuta a crescere, ad acquistare sicurezza e sentirsi più forti; che fai dopo un placcaggio? Ti alzi e ricominci a correre. Per quanto la vita ti possa placcare forte devi sempre cercare di riprenderti, magari con l’aiuto di qualcuno, proprio come tornare nell’huddle dopo aver subito un sack. Per non parlare dello spirito di squadra, quale altro sport crea i legami del nostro? Nessuno, in quale altro sport se io sbaglio si fa male l’uomo dietro di me? Il football è lo sport di squadra per eccellenza in cui tu sei un ingranaggio del motore e non devi mai mollare sennò tutto si inceppa, e sai che come te nessuno mollerà. Il mio team è bellissimo, siamo una gabbia di matti, lo sappiamo e ci sappiamo divertire, sfido chiunque ad avvicinarcisi e non innamorarsi, come ogni gruppo di persone ha momenti in cui il clima è teso, e capita che ci siano litigi, ma fondamentalmente è il posto dove chiunque vorrebbe trovarsi dopo una giornata di lavoro. Siamo 60, tutti non proprio normali, e i risultati si vedono alle cene di squadra, siamo soliti dire che sopra la nostra squadra ci sia un imbuto che attira tutti gli scemi che passano abbastanza vicini..
Ahahahahahh….meraviglioso spot per il nostro sport…non di certo l'ultima parte, ma va bene così, ci sta..è segno di grande complicità e sintonia tra i praticanti del Football..Parliamo comunque del numero che porti sulla maglia…rappresenta qualcosa in particolare per te?
Il mio numero è il 16, e non me ne separo praticamente mai, me lo porto dietro da molto, dal calcio e dalla pallavolo…a calcio infatti usavo il 7, poi una partita iniziai in panchina e mi diedero il 16, entrai e segnai in rovesciata, da quel momento cercai sempre di non separarmene..
Hai un nickname?
Si, non è esattamente un nome da battaglia, Bambi. Beh diciamo che non ho esattamente delle gambe possenti e dicono che sia aggraziato e con gli “occhioni da cerbiatto”. a me personalmente come soprannome non dispiace, tra le altre cose, essendo il nickname del più grande ricevitore bianco di tutti i tempi; Lance Dwight Alworth..
Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?….e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?
Sono indeciso, credo i Warriors dell’anno scorso, eccellenti in attacco ed efficaci in difesa, o i Doves di Scaglia 2 anni fa. Per quanto riguarda l’anno in corso sono costretto a dire i Condor, essendo gli unici che ci hanno battuto 2 volte su 2. Prima o poi vorrei incontrare i Bills…assolutamente, vorrei davvero vedere in prima persona Petrone portar palla.
Qual è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?
Non conosco così bene tutti i team ma direi che Cardinals, Bills, Eagles e Neptunes sono un gradino sopra a tutti; ma se c’è una cosa che è certa è che il nostro pallone è ovale e non si sa mai, mai dove rimbalzerà, lo dico da ritornatore...
Esiste un giocatore al quale ti ispiri?
Ci sono tanti giocatori di football che mi piacciono, Joshua Cribbs, Devin Hester, Tim Tebow o Brian Dawkins…Ma la verità è che il mio esempio non è carta patinata, ma carne ossa e sudore, si chiama Matteo Tex De Cecco, ed è stato il mio capitano quando a 17 anni ho esordito in B1 a pallavolo, lui ex nazionale a 38 anni in un campionato a lui stretto mi ha insegnato ad essere un professionista, da allora ho seguito i suoi insegnamenti a prescindere dallo sport che mi sono trovato a praticare. Mi rivedo in una frase sul football americano in italia che ho letto da qualche parte, “il football americano è uno sport professionistico praticato da amatori”.
Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo oppure in allenamento?
Gli episodi più belli da raccontare sono sicuramente quelli buffi e divertenti, per esempio potrei raccontarvi il mio terzo allenamento con i Red Jackets. Io ero a bordo campo, stavo ripassando i fondamentali che mi erano stati insegnati i due allenamenti precedenti, mentre la prima squadra provava gli schemi d’attacco contro l’u21 e le riserve, si infortuna una Safety e manca un uomo in campo; “Eros, guarda te mettiti qui e se è un lancio vai sul pallone, se è una corsa vai ad aiutare sul placcaggio.”… 3 o 4 azione un buco centrale, palla in mano a Gigi Sangiovanni, che non sarà nuovo a molti di voi, dalla mia posizione vedo due linee di difesa esplodere, un linebacker calpestato e questo orso bianco e grigio correre dritto verso di me, io mi abbasso, immobile a braccia aperte, con tutto il campo a destra e tutto il campo a sinistra, non l’avrei mai preso, lui tira giù la testa e stock…tutto buio, dopo qualche secondo tutta la gente intorno a me che mi aiuta ad alzarmi facendomi i complimenti… il runner camminandomi sopra era inciampato..
Ahhahahahaha….meraviglioso…quasi mi viene male a tornare subito seri dopo un aneddoto così divertente…ad ogni modo...qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?
A non mollare, a dare tutto, ad impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi, sempre. Ad essere determinato ed a sacrificarmi e cercare di non tradire le aspettative di chi si fida di me; ed un sacco di altre cose. Ah, e che chi sta basso vince sempre...
Ok, siamo in chiusura…la battuta finale, è doveroso, la lascio a te.
Mi predo queste ultime righe per ringraziarvi per lo spazio concessomi e farvi i complimenti per il sito, ricordare ai miei ragazzi di venire ad allenarsi e per salutare e ringraziare tutti i miei compagni allenatori e dirigenti perché insieme stiamo giorno dopo giorno marciando verso quelli che sono i nostri obiettivi… GO STORMS!
Grazie mille Eros…e complimenti per come vivi questo sport. A presto.
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