mercoledì 16 maggio 2012

[Week 13] I protagonisti: Alessandro Megna | Mastiffs Ivrea

Ivrea (TO), 16 Maggio 2012 - Si staranno di certo mangiando le mani i nostri amici Mastiffs, pensando e ripensando a quei 6 punti di scarto con i quali i Centurions hanno espugnato il loro campo o alla emozione dell'esordio di Savona. Eh si, perché se solo i biancorossi eporediesi avessero avuto una vittoria in più al termine della regular season, staremmo qui a parlare sicuramente del prossimo avversario, quello da fronteggiare ai playoff. E invece no, il destino ha voluto che i ragazzi di Edward Padula inanellassero le loro tre belle vittorie solo al termine della stagione regolare...e li condanna proprio quel match, perso con in nero-oro alessandrini. Possono però essere orgogliosi i mastini piemontesi, hanno dimostrato di essere una squadra in forma, in crescita e con delle ottime credenziali da esprimere già a partire dal prossimo anno. All'indomani della difficile ma vittoriosa trasferta di Como, abbiamo tastato il polso alla squadra di Nadia Laboroi raccogliendo le impressioni di Alessandro Megna, RB #17 dei Mastiffs Ivrea, riuscendo a strappargli anche qualche aneddoto e considerazione personale, giusto per conoscerlo meglio:

Ciao Alessandro e benvenuto. Terza vittoria consecutiva per i Mastiffs, stavolta in quel di Bregnano, contro gli Hammers…come hai vissuto questo match?

La partita è stata un crescendo di forza e determinazione, noi eravamo convinti di vincere perché il nostro obiettivo era ben chiaro in ciascuno, la stagione partita in ritardo doveva essere conclusa nel migliore dei modi; così è stato...ma giocare su quel campo è stato un massacro, troppo duro, mi ricordo ogni caduta.

Peccato essere arrivati a questa consapevolezza nei propri mezzi a questo punto della stagione…comunque, meglio tardi che mai…è stata questa una delle vostre note positive mostrate sabato?…

Il punto di forza è l’unione raggiunta quest’anno, siamo una squadra ma anche una famiglia, ci supportiamo l’un l’altro come fratelli, dentro e fuori dal campo. Un punto debole invece è stata la preparazione…quest’anno per varie vicissitudini è stata interrotta più volte, ma se pensiamo che a ottobre non avevamo una società, in quanto la dirigenza dei Raptors Canavese si è sciolta e in poche settimane è avvenuta la rifondazione degli storici Mastini di Ivrea, siamo contenti. Onore comunque alla determinazione di chi ha creduto al progetto  e a chi è rimasto sulla fiducia, invece di fuggire in altre squadre.


Come giudichi la tua prova di sabato?…

Do il 100% e quando serve anche di più, in questa partita particolarmente ho faticato tanto ma mi sono divertito anche molto perché vedevo che ogni sforzo non era inutile.  Poi di migliorare non ne ho mai abbastanza, voglio sempre di più e lo dimostra il fatto che sono sempre presente ad ogni allenamento.



Raccontaci un momento-chiave del match...

Quando il nostro attacco avanzava, quando la loro catena indietreggiava sbattendo contro la nostra difesa.

A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa avresti voluto chiedere in più a questo Campionato?

Il bilancio, nonostante siamo fuori dai playoff, è positivo, siamo l’unica squadra con un 3-3 fuori, in altri gironi saremmo secondi, e  fa ben sperare per il prossimo anno. Ci rendiamo anche conto che in Piemonte ci sono squadre di livello, e che per noi è il primo anno in FIDAF, quindi siamo orgogliosi dei nostri risultati, abbiamo peccato di qualche errore di troppo nella partita contro i Centurions e questo ci rammarica ma ripeto, siamo fiduciosi per il prossimo anno, il gruppo è forte e ora anche i rookies hanno l’esperienza giusta per fare meglio.


Come giudichi invece la prestazione dei neroverdi comaschi?

Di tutto rispetto, non ci hanno agevolato proprio per niente, le botte le sanno dare e volevano i playoff… quindi erano molto determinati. 


Qual è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?

Posso solo pensare che sia la voglia di giocare e di non risparmiarsi mai, poi magari sto dicendo una cavolata e invece invidiano la mia “folta” capigliatura.

Con quale spirito ti prepari ad un incontro?…hai un gesto scaramantico? Qualcosa che fai sempre prima di ogni match?

Mi rilasso il più possibile rido e scherzo, indosso le mutande portafortuna e la divisa più bella di tutte.

Meglio non indagare sulle mutande…ahahhahah…dì un po', cosa rappresenta il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?

È importante, la mia valvola di sfogo, ogni giorno mi accompagna in tutto quello che faccio, stranissimo che fino a 4 anni fa non sapevo neanche cosa fosse… Se cominciavo prima!!!!


Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?

Mi piace portare la palla a meta e l’unica cosa che voglio fare, mi piace aiutare il mio compagno a portare la palla a meta e mi piace vedere i miei compagni esultare e spaccarsi insieme a me.

Il numero che porti sulla maglia…rappresenta qualcosa in particolare per te?

Si, perché il 17 porta sfiga agli avversari...

Ahahahah…..Hai anche un nickname ?...

Mi chiamano per cognome anche a casa, qui a volte "Megnus"…ma siam sempre li. 


Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?..e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?

I Bills di Cavallermaggiore, forti davvero…ho partecipato a qualche allenamento con loro lo scorso anno quando i Raptors erano nell’altra federazione…loro preparano ogni dettaglio, si guadagnano ogni risultato, sono ragazzi bravissimi e non si meritano i giudizi negativi che gli hanno appioppato in questi anni…il football è uno sport dove ci si picchia forte e loro rispettano in pieno questa regola, chi non è d'accordo cambi sport…



Sono loro quindi i favoriti per la vittoria finale di questo Campionato?

Certamente…

Esiste un giocatore al quale ti ispiri?

Ai compagni che come me sudano a tutti gli allenamenti. Senza Paolo Burzio non sarei a questo livello, sarei moooolto più scarso.

Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo oppure in allenamento?

Quando mi son rotto la caviglia l’anno scorso prima della finale, eran tutti vicini durante e dopo, allenatori, compagni.

Qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?

Non mollare mai e c’è sempre qualcuno più forte da superare.



Spazio ad un tuo pensiero finale per chiudere…

Ringrazio chi mi ha fatto conoscere questo sport a 29 anni (Tizianoooo), il mio primo e attuale coach Edward Padula (università del football americano vivente), i miei compagni, l’intero coaching staff, il presidente e soprattutto la mia famiglia che mi concede il tempo che mi serve per questo fantastico sport!!!

Grazie mille, Alessandro. Alla prossima ed un saluto a tutto lo staff dei Mastiffs.

US Cif9.com

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