mercoledì 7 marzo 2012

Steelers: Non è un film, ma vita vera

TERNI - Gli ingredienti per un film della migliore tradizione americana ci sarebbero tutti: una cittadina di provincia, un gruppo di ragazzi senza troppi mezzi ma con tanta passione per il football, le tante fatiche affrontate durante il percorso, il discorso (appassionato ed appassionante) fatto dal coach appena prima della partita ed infine la vittoria, il sogno che diventa realtà. Ma non siamo in America e questa non è la trama di un film. I ragazzi, le fatiche e la passione per il football... è tutto vero. E tutto questo è accaduto (e sta accadendo) a Terni.

Numerosi e accaniti sono tutti quelli che hanno creduto e lavorato per lungo tempo al progetto di una squadra di football americano a Terni; primi fra tutti i fratelli Filippo (30) e Lorenzo (36) Spanò, entrambi con alle spalle una discreta militanza nella squadra romana dei Lazio Marines. Dei due Lorenzo può tra l'altro vantare l'esperienza di un intero anno di liceo negli USA.

E' infatti il 2008 quando timidamente ma caparbiamente inizia ad allenarsi un primo gruppo di appassionati al campo della "Terni Est". In onore alla storia operaia di Terni e all'americanità dello sport praticato decidono di chiamarsi "Steelers" come la squadra di Pittsburgh, ovvero la città americana della siderurgia ("steel" significa appunto "acciaio"). I primi mesi di allenamento sono supervisionati dagli allora allenatori dei Lazio Marines che insegnano ai neofiti le basi ed i fondamentali di questo sport arrivato da oltreoceano.



Due anni dopo, nell'ottobre del 2010, con la pubblicizzazione ufficiale ed il trasferimento al campo della “Virtus”, il progetto fa il salto di qualità, la squadra si presenta alla città ed inizia finalmente a strutturarsi.

Nella fase iniziale gli “allenatori di fatto” sono alcuni veterani del football italiano (tuttora in forza agli Steelers), tutti con un passato consistente nei Guelfi di Firenze : Federico Addario, (30 anni, originario di Terni) allena il defensive team mentre Giorgio Fringuelli (27 anni di Foligno) e Stefano Cocchi (37 anni di Perugia) si occupano dell'offensive team.

Nel maggio del 2011, poco dopo l'ulteriore trasferimento al campo della “GRS”, arriva il primo coach americano: Todd Hendricks dal Minnesota, giocatore di buon livello trapiantato in Europa che ha militato in alcune delle migliori squadre europee di football (in Svizzera e Austria).



Nel settembre dello stesso anno c'è l'avvicendamento: Bill Systma (34) di Philadelphia assume il ruolo di coach coordinatore dell'offensive team; a gennaio 2012 gli si affiancano per il coordinamento del defensive team Lamont Smith (27), anche lui di Philadelphia, ed Alessio Simongelli (45), perugino con esperienza ventennale nel campionato italiano.

Tanti i sacrifici fatti dai i ragazzi. Da questo punto di vista la pagina di Facebook è un vero e proprio archivio: allenamenti svolti in ogni occasione, freddo o caldo che fosse. Ma tanta è stata anche la passione: non si contano più le cene fatte dalla squadra e le partitelle "in notturna" improvvisate a piazza del Popolo o accanto alla balena di piazza Solferino senza dimenticare le belle domeniche pomeriggio al prato della Passeggiata (in un perennemente amichevole "attacco contro difesa").

Tutto per giungere infine alla partita del 3 marzo scorso, la prima di campionato, conclusasi con una vittoria tanto sofferta quanto meritata, giocata contro i Black Hammers di Ostia, una squadra che sebbene di recente creazione, è stata guidata da un coaching staff di tutto rispetto. La vittoria è stata poi coronata dagli scroscianti applausi e la sentita partecipazione di un pubblico sorprendentemente numeroso.

Il sogno americano di ormai tanti ragazzi di una cittadina di provincia divenuto realtà. Tutto questo non è un film ma vita vera. Certo è che se lo fosse sarebbe da premio oscar. E siamo appena all'inizio.

Davide Mancini


Nessun commento:

Posta un commento