giovedì 24 marzo 2011

Le interviste: Matteo Mantovani | AQUILE Ferrara



Siamo al "giro di boa" della regular season, coach...Quali sono i punti di forza espressi maggiormente dalla tua squadra e dove invece c'è più bisogno di migliorare?

Sicuramente la nostra forza risiede nell’organico, ritengo che le Aquile siano una squadra solida sia offensivamente che difensivamente. Soffriamo però di troppi cali di concentrazione che portano a commettere gravi errori in fasi importanti della partita.

Quali sono realisticamente, in percentuale, le speranze di arrivare ai playoff?…E, comunque, rispetto alle tue previsioni, come giudichi l'andamento sinora della tua squadra?

Le possibilità di accedere ai play-off ritengo siano buone, in percentuale direi un 70%. Dal momento che siamo ancora imbattuti, non mi posso di certo lamentare dell’andamento della squadra

Come si svolgono abitualmente i vostri allenamenti? Quali sono gli aspetti sportivi e disciplinari che curate maggiormente?

Tentiamo di mantenere sempre l’intensità degli allenamenti alta al fine di sfruttare al meglio il tempo a nostra disposizione ed ridurre, per quanto possibile i tempi morti. Curiamo molto i fondamentali, diamo un particolare valore ai dettagli, e lavoriamo molto gli special teams e sul gioco degli avversari che incontreremo. Come coaching staff cerchiamo sempre di spiegare il senso delle scelte che prendiamo ai giocatori.

In percentuale, quanti giocatori del vostro Roster hanno un'età giovane, diciamo compresa tra i 16 ed i 21 anni?

Circa l’80%

Qual'è la squadra più forte che avete incontrato finora?…e perché?

I Cavaliers di Castelfranco Veneto sono di certo la squadra che ci ha messo maggiormente in difficoltà. E’ una squadra giovane, atletica che può disporre di grande velocità soprattutto nel reparto offensivo. Sono solidi in tutti i reparti e con buoni fondamentali.

E' anche quella che esprime il miglior gioco?

Si decisamente.

Come vi preparate ad un incontro?…qual'è lo spirito giusto con il quale affrontate l'impegno di una gara, sia essa in casa o in trasferta?

Tentiamo di arrivare all’appuntamento preparati fisicamente, tatticamente e mentalmente. Lavoriamo molto sui filmati degli avversari, quando è possibile. Lo spirito giusto è quello di considerare tutte le partite come se fossero una finale.

Qual'è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato a tuo avviso? ...e la favorita della Conference alla quale appartieni?

Purtroppo non ho potuto vedere all’opera altre squadre oltre a quelle della nostra divisione. Credo che i Crusaders essendo i campioni in carica siano i favoriti della conference sud. Nella conference nord mi hanno impressionato i Neptunes.

Come giudichi l'organico a tua disposizione? Ti va di citare qualcuno dei tuoi ragazzi, del quale sentiremo senz'altro parlare, a tuo avviso?

Direi che dispongo di un organico molto competitivo con giovani giocatori di talento che hanno voglia di imparare e un grande spirito di sacrificio. Preferisco però non fare nomi, anche perché sono certo che sapranno farsi notare da soli.

Qual è la situazione del football americano in Italia? Quali iniziative possono risultare utili per promuovere la diffusione del Football nella tua città?...e in generale in tutta Italia? Come giudichi la "spinta" alla pratica di questo sport nella tua regione?

Penso sia sotto gli occhi di tutti che il football in Italia sia in decisa ripresa. Ritengo fondamentale far conoscere il nostro sport ai ragazzi nelle scuole. A Ferrara stiamo realizzando dei Football Day, tornei di flag football, con i ragazzi e le ragazze della scuola media superiore, che hanno riscosso notevole successo. Anche la televisione ovviamente svolge un ruolo importante nella promozione del football ed è una buona cosa che ultimamente le emittenti trasmettano le partite. Penso che dovremo investire molto sulla Nazionale, che come è accaduto anni fa per la pallavolo ed ultimamente per il rugby ha un effetto trainante sul movimento. In Emilia-Romagna il football è stato di casa fin dall’inizio, ultimamente stanno nascendo squadre ovunque e ciò significa che c’è una buona spinta, non solo quantitativa ma anche qualitativa visto che quest’anno ben 4 squadre della nostra regione parteciperanno al campionato della IFL

Da quanto tempo alleni questa squadra?

Dal 1995, a fasi alterne

In quale squadra hai militato come giocatore?

Solo Aquile, a parte un anno in cui ho giocato nella prima divisione tedesca con i Rüsselsheim Razorbacks

Cosa rappresenta il football nella tua vita?….che spazio gli dai?

Il football è una passione che mi tormenta da quando avevo otto anni e quindi, come tutte le passioni, necessita di essere regolamentata, altrimenti prima o poi ci si scotta. Definisco dei limiti di tempo ben precisi, anche se piuttosto generosi, durante il campionato. Se non mi imponessi delle regole sono certo si prenderebbe tutta la mia vita.

Un aggettivo per definirti?

Umano, nel senso che sbaglio tanto, provandoci sempre però

Quale lato del tuo carattere pensi sia più apprezzato dai ragazzi della tua squadra?....e perchè?

Questo dovrebbero dirlo loro. Faccio di tutto per trasmettergli la passione per il football senza risparmiarmi, forse questo, forse è il fatto di non risparmiarmi.

Possiedi un motto che ripeti spesso?

Più che un motto è una storiella. Troppo lunga da raccontare ora, diciamo che parla di un pony, del non perdersi d’animo, e della bellezza nascosta delle cose.

Cosa dici ai tuoi giocatori appena prima di entrare in campo?...e al termine del match?

Dico che si devono sentire fortunati ad avere la possibilità di giocare a football e di divertirsi il più possibile. Alla fine li “invito” a pagare una birra al coaching staff

Grazie, coach, per il tempo che ci hai dedicato. Lasciaci con una frase, esprimendo liberamente un tuo pensiero, qualcosa a cui tieni particolarmente....o semplicemente, se credi...dei saluti o dei ringraziamenti.

Sono io che ringrazio voi per questa opportunità. Vi lascio con un pensiero che vuole essere invito per tutti coloro che amano il football. Fa parte della dedica che mi lasciò tanti anni fa su una foto un indimenticabile giocatore statunitense delle Aquile, mio compagno di squadra e grande amico. Dice semplicemente “Never lose the desire”.

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