giovedì 24 marzo 2011

Le interviste: Mario Pironti | EAGLES Salerno



Siamo al “giro di boa” della regular season, coach, quali sono i punti di forza espressi maggiormente dalla tua squadra e dove invece c’è più bisogno di migliorare?

Credo che in difesa finora ci siamo espressi al meglio con grande disciplina e determinazione. In attacco, nella prima partita abbiamo risentito evidentemente delle novita’ tattiche ma anche dell’inesperienza del personale nuovo. Dopodiche’ pero’ abbiamo messo in mostra un buon gioco equilibrato. A questo punto c’e’ da perfezionare i meccanismi in modo da poter andare a fondo nell’utilizzo dell’intero playbook cosa che faremo nel corso di questa pausa.

Quali sono realisticamente, in percentuale, le speranze di arrivare ai playoff?

Ritengo a questo punto che siamo quasi matematicamente ai playoffs. si trattera’ di vedere all’esito delle ultime due giornate di campionato il posizionamento finale perche’ ovviamente sara’ molto diverso arrivare primi o secondi ai fini della griglia dei playoffs.

…E, comunque, rispetto alle tue previsioni, come giudichi l’andamento sinora della tua squadra?

Ogni anno e’ impossibile fare previsioni almeno qui da noi a salerno a causa delle defezioni e delle rinunce. ogni stagione inizia con un mix di veterani e rookies dal quale puo’ venir fuori potenzialmente di tutto. in ogni caso l’andamento della stagione sinora e’ da considerarsi davvero molto positivo.

Come si svolgono abitualmente i vostri allenamenti? Quali sono gli aspetti sportivi e disciplinari che curate maggiormente?

Gli allenamenti li iniziamo sin da settembre quando curiamo nei primi due mesi l’aspetto tecnico individuale dei rookies e dei giocatori arrivati in squadra negli ultimi mesi della stagione precedente. il resto della squadra si dedica invece maggiormente alla parte atletica nello stesso periodo per poi riunirci a novembre. ci alleniamo 3 volte a settimana per circa 2 ore e mezza alla volta. poniamo molto l’attenzione sull’aspetto della tecnica individuale, sulla preperazione atletica e sulla parte strategico/tattica del gioco che diventa predominante sul resto da meta’ dicembre in poi. poi creiamo le condizioni migliori perche’ i giocatori possano ritagliare dello spazio per la preparazione in palestra. Quest’anno tutto si e’ rivelato molto impegnativo in quanto per impegni di lavoro mi hanno abbandonato un paio di amici che mi avevano dato una mano negli ultmi due anni e cosi’ son dovuto ritornare al passato quando per tanti anni ho dovuto seguire attacco, difesa e special teams da solo. l’organizzazione degli allenamenti ovviamente diventa difficile ma per fortuna non impossibile. Infine, facciamo di tutto perche’ si crei all’interno del gruppo ogni anno un profondo spirito di squadra ed una volta a settimana ci tratteniamo dopo l’allenamento andando a cena insieme oltre che ad organizzare di tanto in tanto occasioni conviviali che possano aiutare l’integrazione dei nuovi con i veterani.

In percentuale, quanti giocatori del vostro roster hanno un’età giovane, diciamo compresa tra i 16 ed i 21 anni?

Il 20%

Qual’è la squadra più forte che avete incontrato finora?…e perché?

Abbiamo disputato sinora 4 partite ed i Crabs Pescara sono sembrati la squadra piu’ competitiva garzie ad alcune buone individualita’, al gran numero di giocatori ed anche alla fisicita’ di molti degli stessi.

E’ anche quella che esprime il miglior gioco?

Credo di si, unitamente agli ‘82ers Napoli

Come vi preparate ad un incontro?…qual’è lo spirito giusto con il quale affrontate l’impegno di una gara, sia essa in casa o in trasferta?

La procedura pre-partita e’ più o meno sempre la stessa. Ci si vede al campo in congruo anticipo, si cerca di mantenere un’atmosfera rilassata nei primi momenti, poi man mano la concentrazione sale una volta che si entra negli spogliatoi. Facciamo il punto della situazione sulle cose da fare, quelle da evitare e quelle cui fare attenzione e poi entriamo in campo per il riscaldamento. a quel punto siamo gia’ nella partita con un pensiero fisso. Le ultime raccomandazioni, la preghiera di rito e poi finalmente il kick off…

Qual’è la squadra favorita per la vittoria finale di questo campionato a tuo avviso?...e la favorita della conference alla quale appartieni?

Per la vittoria finale ci sono molte candidate in quanto quest’anno il campionato si compone di tipologie di squadre molto diverse. innanzitutto ci sono i crusaders campioni uscenti ai quali vanno i favori del pronostico, poi squadre arrivate molto in alto nei playoffs lo scorso anno come blitz e neptunes, ci sono i farm teams, squadre che si sono fuse con altre come i Patriots, squadre autoretrocesse come i Crabs, squadre storiche come Aquile, Cardinals e la novita’ Legio. Pper cui e’ difficile ipotizzare l’esito finale. La favorita della nostra conference ovviamente restano i campioni dei Crusaders.

Come giudichi l’organico a tua disposizione? ti va di citare qualcuno dei tuoi ragazzi, del quale sentiremo senz’altro parlare, a tuo avviso?

L’organico è interessante, molto vario, con alcuni cambiamenti di ruoli, qualche ritorno illustre e alcuni rookies lanciati nella battaglia sin da subito. forse manca solo profondita’ in qualche posizone che storicamente era uno dei nostri punti forti. Il football e’ lo sport di squadra per eccellenza e le individualita’ si esprimono di solito solo nel contesto di un gran gioco di squadra. in ogni caso chi si mettera’ piu’ in luce della nostra squadra risultera’ alla fine dalle statistche finali cosi’ come accadde anche l’anno scorso.

Qual è la situazione del football americano in italia? quali iniziative possono risultare utili per promuovere la diffusione del football nella tua città?...e in generale in tutta italia? come giudichi la “spinta” alla pratica di questo sport nella tua regione?

Dopo i fasti di meta’ degli anni ’80 che ricordo benissimo in quanto giocavo in quel periodo e c’erano quasi 130 squadre sparse su tutto il territorio c’e’ stato un calo notevole. ma negli ultimi anni mi sembra di percepire un ritrovato interesse per il nostro sport rispetto al quale gli italiani restano sempre e comunque prudentemente distanti per ragioni legate a diverse tradizioni e culture sportive. oggi si puo’ dire che il lavoro sta pagando. le squadre stanno esponenzialmente crescendo nel numero e nella qualita’ ogni anno e in generale si ricomincia a parlare di football. Il punto e’ che la diffusione e quindi la promozione passano ancora attraverso le iniziative personali di fans che spesso sono giocatori, allenatori e dirigenti che a loro volta spesso giocano anche ed e’ per questo che i tempi per il raggiungimento degli obiettivi si allungano. Non si puo’ dire che ci sia ancora una classe dirigente “professionista” che possa occuparsi in seno alla federazione e nelle singole realta’ a tempo pieno di questo aspetto che va anteposto ad ogni altro. a salerno accade ovviamente lo stesso: tutto e’ lasciato nelle mani di pochissimi volenterosi che pero’ rivestono gia’ altri ruoli importanti in squadra. in campania poi purtroppo tranne i due periodi brevi in cui il football e’ approdato anche a caserta e le iniziaitive a sorrento relative al fivemen, solo a salerno e a napoli lo si pratica. Nel capoluogo peraltro con piu’ realta’. E’ auspicabile che anche realta’ come avellino e caserta possano presto affacciarsi nel panorama del nostro football magari attraverso l’appoggio delle squadre gia’ esistenti. noi abbiamo provato lo scorso anno ad intraprendere questo tipo di iniziativa in provincia di avellino garantendo il nostro sostegno ma perora non abbiamo riscontrato risultati concreti. invece continua l’esperienza ad angri nella nostra provincia con il flag football che stiamo appoggiando con grande piacere.

Da quanto tempo alleni questa squadra?

Dal suo anno di nascita, il 2005

In quale squadra hai militato come giocatore?

Nei seagulls salerno come qb

Cosa rappresenta il football nella tua vita?….che spazio gli dai?

E' da quando alleno dal lontano 1991 che predico ai miei giocatori che tutto nella vita e’ una questione di priorita’ e che poiche’ questo sport in italia e’ formalmente amatoriale ma che richiede un impegno da professionisti, ho chiesto sempre loro di inserire il football nei primi 3 posti della loro personale classifica. d’altronde a nessuno viene imposto di giocare a football: se si decide di farlo, bisogna farlo al meglio.

Un aggettivo per definirti?

Due: Appassionato e scrupoloso.

Quale lato del tuo carattere pensi sia più apprezzato dai ragazzi della tua squadra?....e perchè?

Credo e spero per l’umanita’ e il buon rapporto che ho con loro quotidianamente che a mio modesto avviso e’ l’aspetto che va anteposto ad ogni discorso di natura tecnico-tattica

Possiedi un motto che ripeti spesso?

Non c’e’ un motto specifico. Mi capita di ripetere in maniera martellante aspetti tecnici e strategici per mesi e talvolta mi tornano in mente frasi famose come quella di coach vince lombardi in cui ricordava che il successo viene prima del lavoro solo sul vocabolario (ovviamente in lingua inglese). ed e’ questo un aspetto che cerco di inculcare piu’ degli altri cioe’ la cultura dell’allenamento quale unica via per raggiungere risultati, quale forma di rispetto per i compagni e soprattutto quale unico modo per poter praticare molto e divertirsi tanto con il nostro meraviglioso sport. so bene che le partite sono la massima espressione ma sottolineo sempre che le gare ufficiali in una stagione spesso sono solo 6 mentre gli allenamenti sono piu’ di 100 ed e’ il miglior modo per giocare a football quasi tutto l’anno.

Cosa dici ai tuoi giocatori appena prima di entrare in campo?...e al termine del match?

All’inizio ripeto innanzitutto i c.d. “must” di giornata sottolineando le cose che dobbiamo realizzare e quelle alle quali dobbiamo stare attenti. ricordo poi ai ragazzi che sbagliare meno possibile e’ abitualmente il miglior modo per iniziare la partita ma soprattutto dico loro di giocare come sanno e come ci siamo preparati. Alla fine della partita dipende dalla prestazione e dal risultato. devo dire che quando vinciamo parlo poco. mi piace solo complimentarmi coi ragazzi, ringraziarli e lascio che si godano la vittoria a modo loro. quando le cose invece non sono andate come avrei voluto, preferisco specificarle subito richiamandoli ad un alto senso di responsabilita’ ed invitandoli ad intensificare gli allenamenti.

Grazie, coach.

Nessun commento:

Posta un commento