lunedì 25 aprile 2011

Le Interviste: Daniele Manfredi | WOLFPACK La Spezia



Ciao Daniele e grazie di aver accettato il nostro invito. Cominciamo con un po' di numeri...quanti anni hai? Da quanti anni giochi nella tua squadra? Hai militato sempre in questa formazione?

Ciao e grazie a voi. Ho 26 anni e gioco da 3 stagioni nei Wolfpack, praticamente dalla loro fondazione; prima di militare in questa squadra ho giocato una stagione nei Drunken Irishmen.

Quando hai cominciato a giocare a Football? Come l’hai scoperto? Cosa rappresenta adesso il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?

Nel 2008, grazie al mio ex principale sul lavoro e attuale compagno di squadra nei Wolfpack: Massimo Benedini; è stato lui a farmi avvicinare a questo sport. Inizialmente ero intenzionato a dedicarmi al rugby ma lui mi ha fatto cambiare idea e per questo lo ringrazio. Adesso per me il Football rappresenta uno stile di vita: il concetto del gruppo, o meglio del "branco", e le continue sfide alle quali rispondiamo con grinta e lealtà mi rendono un uomo migliore anche al di fuori del campo.

Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?

Mi piace il lavoro di squadra. Il lavoro di un gruppo unito dove tutti hanno un compito ben preciso e recitano la propria parte. Siamo tutti anelli di una solida catena: ognuno è di importanza vitale per la squadra. Far parte del "branco" è un pò come far parte di una grossa famiglia, sia dentro che fuori dal campo.

Che numero porti sulle spalle?...ha un significato particolare per te indossare la tua maglia con questo determinato numero?

Sulla maglia porto il numero 14. Lo indosso da almeno 7 anni, da quando con quel numero segnai il goal più bello della mia carriera calcistica, nonostante fossi partito dalla panchina quel giorno a causa di uno stiramento.

Hai un nickname?…e se si, ci spieghi come mai ti soprannominano così?

Mi chiamano tutti Jason, e ormai più che un nickname è diventato un vero e proprio secondo nome. Mi chiamarono così per la prima volta circa 9 anni fa dopo che sul pullman, durante una trasferta per una partita di calcio, guardammo il film "Venerdì 13". Quella volta scesi in campo e segnai uno splendido goal a seguito di un lungo scatto con palla al piede, resistendo più volte ai diversi interventi fallosi degli avversari e guadagnandomi il soprannome di "Jason" proprio perchè, come il personaggio del film, non andavo mai "giu".



Come ti prepari fisicamente e mentalmente ad un match?...Hai dei rituali?...fai delle cose in particolare?

Ho due sessioni di allenamento settimanale con i Wolfpack e altre due con la squadra di calcio nella quale sono tesserato. Inoltre vado a correre e faccio palestra ogni giorno. Per quanto riguarda la condizione mentale cerco di liberarmi dai pensieri e concentrarmi solo alla partita; di fatti quando si avvicina il fischio iniziale sono sempre molto silenzioso. Non sono una persona scaramantica quindi non ho nessun rituale, conto solo sulle mie forze e su quelle dei miei compagni.

In quale posizione in campo ti trovi più a tuo agio? Hai uno schema preferito o che esegui meglio? Qual’è il tuo ruolo? Hai un ruolo secondario oltre a questo?...riesci a conciliare entrambi?

Il mio primo ruolo è running back e il mio secondo è kicker. Mi trovo perfettamente a mio agio in questi ruoli. Come runningback posso sfruttare la mia forza fisica e soprattutto la velocità e come kicker la potenza del mio tiro calciato. Fra gli schemi preferisco le corse larghe, dove posso sfruttare a pieno la mia velocità.

Siete un gruppo affiatato? Quale clima si respira abitualmente durante i vostri allenamenti? Quali sono gli aspetti che curi maggiormente?

Sì, siamo un gruppo molto affiatato proprio come un "branco di lupi". Prima e dopo gli allenamenti tra di noi scherziamo molto e ci divertiamo, ma durante la sessione si respira un clima di serietà e voglia di migliorare.

Qual'è la squadra più forte che avete incontrato finora?…e perché?

I "Warriors" di Bologna tecnicamente ben organizzati e con giocatori di grande esperienza fisicamente però noi siamo superiori.

Rispetto alle tue previsioni, come giudichi l'andamento della tua squadra fino a questo punto della stagione?

Siamo una squadra formata da poco dove tanti giocatori sono al loro primo anno e quindi con poca esperienza. Ma con il giusto spirito e la voglia di imparare anche dai nostri errori siamo arrivati fino alla conquista dei play-off. Ad inizio campionato c'eravamo prefissati quell'obbiettivo, e alla fine ce l'abbiamo fatta.

Qual'è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato a tuo avviso?..e la favorita della Conference alla quale appartieni?

Credo che i Crusanders siano i favoriti. Nella nostra Conference sicuramente i Bills anche se i Play Off sono una cosa a parte e si potranno vedere delle sorprese.

Segui il football d’oltreoceano? Fai il tifo per qualche squadra della Nfl oppure del College football?

Sì, seguo maggiormente il football della Nfl e la mia squadra preferita sono gli "Ariziona Cardinals".



Un giocatore al quale ti ispiri?

A uno dei migliori running back di tutti i tempi, Emmit Smith anche se devo dire dopo aver visto alcuni filmati mi piace molto Brock Olivo

Hai un motto? Un modo di dire? Una frase che ripeti spesso?

Il mio motto è "memento audere semper" ossia "ricordati di osare sempre". E' una filosofia di vita che applico anche al di fuori dal campo. Nello sport questo modo di pensare mi porta a credere sempre nella vittoria e a non mollare mai anche quando la sconfitta sembra ormai scontata.

Quali sono i tuoi obiettivi con questo sport? Dove vuoi arrivare con il football?

Mi piacerebbe, con l'aiuto dei miei compagni, riuscire a vincere il campionato con i Wolfpack e raggiungere la massima categoria.

Qual è la situazione del football americano in Italia? Quali iniziative possono risultare utili per promuovere la diffusione del Football nella tua città?...e in generale in tutta Italia? Come giudichi la "spinta" alla pratica di questo sport nella tua regione? Cosa pensi debba funzionare di più in italia, affinché questo sport possa essere seguito ancora di più?

Io sono un giocatore non un dirigente lasico queste risposte a chi si occupa di queste cose a me interessa solo corre con la palla. Credo comunque che più visibilità televisiva faccia avvicinare a questo bellissimo sport.

Il nostro sito è nato per dare spazio e visibilità a questo campionato, alle squadre sparse in tutta Italia…ritieni che sia stata una iniziativa utile per far crescere il movimento e reclutare nuovi giocatori ed appassionati?

Credo che il lavoro che avete fatto sia stupendo e avete giocato un ruolo fondamentale per far conoscere il nostro sport

A tuo avviso…che condotta bisogna adottare, come atleta, per poter affrontare con lo spirito giusto la pratica di questo sport?

Innanzitutto bisogna essere una persona socievole, che sà inserirsi bene in un gruppo e che sà adattarsi al lavoro di squadra. Poi bisogna avere grinta e volontà di imparare ed allenarsi molto, sia fisicamente che tecnicamente; non aver paura di farsi male e di affrontare l'avversario. E per finire una buona dose di lealtà e correttezza durante il gioco non guasta mai.



Come ti prepari ad un incontro?…qual'è lo spirito giusto con il quale affronti l'impegno di una gara, sia essa in casa o in trasferta?

Prima di ogni incontro io e i miei compagni ci raduniamo, ripassiamo gli schemi e ci carichiamo l'un l'altro, alzando il morale della squadra. Quando giochiamo in casa abbiamo uno speaker che commenta la partita e durante le pause di gioco ci fa sentire l'inno della squadra, caricandoci per l'azione successiva. Per non dimenticare il nostro pubblico che ci supporta sempre con il proprio tifo. In trasferta le cose si complicano un po': il terreno sconosciuto, il pubblico avverso e la consapevolezza di non essere nella "tana del lupo" rende tutto più difficile.

Un aggettivo per definirti?

Audace.

Quale lato del tuo carattere pensi sia più apprezzato dai compagni e dal coach?...e perché?

Apprezzano la mia tenacia e la capacità di trasmetterla agli altri. Anche nelle situazioni ciritiche riesco scempre a motivare i miei compagni e a caricarli per cercar di ribaltare il risultato.

Fai un po’ di autocritica…Quali sono i tuoi punti di forza e dove invece hai più bisogno di migliorare?

I miei punti di forza sono la prestanza fisica e la velocità, uniti alla grinta e voglia di vincere. Dovrei invece lavorare di più sugli schemi e sulla coordinazione con i miei compagni.

Che genere musicale preferisci?... qual è la tua colonna sonora prima di entrare in campo?

Contrariamente a tanti ragazzi di oggi, mi piace molto la musica classica e le colonne sonore dei film. Prima di una partita, nello spogliatoio, ascolto "La cavalcata delle Valchirie" di Wagner per liberare la mente dai pensieri e concentrarmi sul match. Prima di entrare in campo invece ascoltiamo tutti insieme l'inno della squadra e ci carichiamo per lo scontro.

Meglio l'attacco o meglio la difesa?

L'attacco è la miglior difesa.

Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo o in allenamento?

Un episodio curioso mi capitò in una trasferta diversi anni fà, quando giocavo ancora nei Drunken Irishmen, durante un field goal da 40 yards. Calciai e la palla colpì l'estremità superiore del palo rimbalzando visibilmente all'interno della porta. L'arbitro, con qualche secondo di incertezza, segnalò il field goal come valido. Subito dopo il proprietario del bar che confinava con il campo di gioco, si rivolse al direttore di gara dicendo: -Arbitro, io di football non me ne intendo, ma secondo me la palla è uscita.- Inspiegabilmente l'arbitro si convinse e tornò sui suoi passi annullando il field goal, tra lo stupore e l'incredulità di entrambe le squadre.

Qual'è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?

La cosa più bella che mi ha insegnato il football è la grande lealtà e il rispetto per l'avversario, cosa che purtroppo non sono riuscito a trovare in tutta la mia carriera calcistica.

Grazie mille...e ancora in bocca al lupo per la tua carriera... Lasciaci con una frase, esprimendo liberamente un tuo pensiero, qualcosa a cui tieni particolarmente..o semplicemente, se credi...dei saluti o dei ringraziamenti.

Grazie a voi. Volevo chiudere questa intervista con un saluto a tutti i miei compagni, ringraziandoli per le emozioni che mi hanno regalato durante queste 3 stagioni nei Wolfpack. E per finire un particolare ringraziamento và al mio coach Luciano Conte, lo "special one" del football, che ha sempre creduto in me e mi ha aiutato a crescere in questo sport.


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