giovedì 4 ottobre 2012

Agosto, Football mio ti riconosco... | La Preseason degli Eagles Salerno

Salerno, 4 Ottobre 2012 - Ogni stagione per gli Eagles fa storia a sé. La formazione guidata da Mario Pironti ricarica le batterie dopo la pausa estiva e si presenta alla vigilia della preseason pronta a fare adunata, valutare le effettive forze in campo e sfruttare tutte le proprie certezze e le nuove potenzialità, anche grazie ad una più articolata e più organizzata struttura. Quasi trent'anni di Football per il coach dei campani, praticamente una vita intera dedicata a questo sport:

"Gli allenamenti hanno avuto inizio come di abitudine nella prima settimana di settembre. C'è stato sin da subito grande entusiasmo perché la pausa estiva porta sempre una gran fame di football. La novità di rilievo è che stiamo cercando di allargare il coaching staff, soprattutto grazie a qualche ritiro e ciò ci consentirà di insegnare ancora meglio football ai nostri ragazzi".

Mario, un voto alla vostra stagione 2012...e le premesse per il nuovo anno...

"Beh, a mio parere il voto dello scorso anno è comunque 7...non c'è stata flessione rispetto all'anno precedente...è vero che abbiamo perso una partita in più rispetto alla stagione 2011 ma la sconfitta maturata in regular season fu figlia di tante cose messe insieme che poco c'entrano col campo. Non voglio comunque tornare sul passato perché è esercizio inutile dato anche l'epilogo infausto ed inverosimile della nostra ultima partita a Palermo riguardo la quale ancora attendiamo l'esito del ricorso in appello... ad ogni modo, la nostra realtà è tale che di anno in anno possano cambiare e di molto i valori tecnici. Quest'anno come ogni anno registreremo più di una decina di defezioni tra ritiri per ragioni anagrafiche, per motivi di studio e per trasferimenti lavorativi. Al momento non sappiamo se riusciremo a sostituire e come questi giocatori per lo più titolari e poichè il roster è la variabile principale per l'ottenimento dei risultati ogni ragionamento o previsione deve essere forzatamente rimandato all'inizio del prossimo anno...è chiaro che a fine stagione ci si segga a tavolino per valutare attraverso i dati statistici, la visione dei filmati e le sensazioni sedimentate e metabolizzate gli aspetti negativi e positivi della stagione precedente. Dal punto di vista tattico sicuramente continuerò verso una evoluzione del nostro modo di giocare che deve tendere nei miei piani a dare un grado di conoscenze e consapevolezza ai giocatori più ampio possibile sì da poter usare cose diverse nel corso del campionato ma anche di una stessa partita. In difesa bisognerà lavorare particolarmente sulle coperture dato che ogni anno si registra una differenza abissale tra il modo di giocare nella regular season che è sempre molto run oriented e quello dei playoffs (nei turni più caldi) che è più bilanciato e a volte pass oriented e che a volte abbiamo pagato più del dovuto anche per disabitudine. Come fare tutto ciò? La ricetta è semplice: allenamento, allenamento e allenamento ma tra il dire e il fare ci passa il fatto che il nostro resta uno sport amatoriale e quindi bisogna far sempre i conti con le presenze, tasto dolente dell'intero movimento".

E' anche un periodo piuttosto "no" per abbozzare un certo tipo di programmazione, vero?

"La pianificazione è forzatamente annuale per i motivi innanzitutto tecnici accennati dianzi non potendo avere garanzie sul roster di anno in anno e poi per i motivi economici che attanagliano ogni squadra ancor più in questo periodo di recessione".

Test match in preseason?

"Non abbiamo la tradizione di fare partite amichevoli precampionato e credo che neanche quest'anno ne faremo".

In cosa riesci a trovare lo stimolo per continuare a fare sacrifici gratuiti per guidare il tuo team?… e come è stato il passaggio da giocatore ad allenatore?

"Lo stimolo è dato dalla grande passione e il profondo amore per questo sport entrato nella mia vita nel lontano 1984 ed in varie forme mai uscito. I sacrifici sono molti ed ogni anno aumentano per poter essere sempre al 100% e per poter dare tutto alla squadra e ai giocatori. Quando finisce la stagione arriva puntuale un po' di stanchezza che però poche settimane magicamente cancellano per far spazio a nuove idee, a nuovi progetti. Agosto è il periodo ideale almeno per me per iniziare a disegnare soprattutto schemi, iniziare ad immaginare come voler far giocare la squadra, a disegnare ed immaginare esercizi specifici, a studiare ed aggiornarsi leggendo molto. è chiaro però che tutta questa ipotesi di playbook va sempre confrontata poi col personale che mi ritroverò nei mesi successivi che spesso fa cambiare le cose. Basti pensare che lo scorso anno non abbiamo mai usato in partita in attacco il sistema offensivo provato tutto l'anno in allenamento e questo proprio per motivi legati al roster e quindi ad infortuni ed indisponibilità varie che si sono susseguite in vario modo ad ogni singola partita! Il passaggio da giocatore a coach per me è stato molto naturale, forse perché già quando giocavo amavo moltissimo documentarmi e discutere ogni aspetto tattico col mio coach italo-americano. Quando nel '91 sono stato nominato head coach il cammino sembrava durissimo sia perché ero alle prime armi, sia perché avevo solo 24 anni, sia perché bisognava instaurare il giusto ed equilibrato rapporto coi miei giocatori che fino al giorno prima erano stati compagni di squadra. L'unico modo per conquistarsi la fiducia era dimostrare sul campo ogni sera all'allenamento con un approccio maniacale e coi risultati. Per fortuna quell'anno vincemmo il campionato di serie B battendo in finale i Mad Bulls che peraltro proprio quest'anno ritornano sui campi di gioco. Insomma, tra giocare ed allenare ci sono emozioni diverse ma amo davvero allenare perché mi consente ancor di più di quando giocavo qb di essere dentro al gioco con scelte che riguardano a 360° la squadra e che indirizzano e caratterizzano la squadra stessa. D'altronde l'aspetto tattico di questo gioco è la cosa che più mi affascina".


Ti aspetti qualche importante conferma tra i tuoi ragazzi?

"Ci saranno di sicuro delle conferme di tante buone cose viste lo scorso anno. In termini statistici abbiamo avuto risultati molto lusinghieri, con una difesa nei primissimi posti in ogni categoria ed un attacco capace di correre per 750 yds circa e di lanciare per altrettante 750 yds. Questo equilibrio è stata una delle maggiori soddisfazioni dello scorso anno, unitamente alla convocazione di un nostro giocatore per uno stage della nazionale cosa, che a mio modesto avviso avrebbero meritato allo stesso modo almeno altri 4-5 giocatori".

Come vi state muovendo per i giovanissimi?

"Al momento non so se riusciremo a partecipare a qualche campionato giovanile perché dipenderà da quanti altri ragazzi riusciremo a portare al campo col reclutamento scolastico che si sta iniziando in questi giorni. Al momento i nostri under 18 si stanno allenando con noi per far capire loro sin da subito l'importanza della preparazione atletica, della disciplina, del rispetto delle regole e per insegnare loro i fondamentali. Il campo deve essere come una scuola e stiamo riprendendo i fondamentali per tutti insegnando cioè anche ai veterani le basi dei ruoli che non hanno mai ricoperto. Potrebbero essere loro utili nella prospettiva di un doppio ruolo e perché il footbal va capito in ogni suo singolo aspetto. Questi esempi fungono da stimolo per tutti i rookies, non solo per gli under 18".

In questi tempi si dibatte parecchio a proposito della suddivisione (e dei meccanismi) delle categorie in italia. football a 9, a 11, le varie fasce d'età, suddivisioni regionali, etc… tu come la pensi?

"Io credo che vada bene avere una elite league come la Ifl con gli americani. Poi la A2 va bene così senza americani mentre forse stanno diventando maturi i tempi per trasformare il cif9 in campionato ad 11. La miglior cosa credo sia di accorparlo al campionato Lenaf e per tutte le squadre che non fossero pronte al salto di qualità andrebbe creato un Cif7 oppure un Cif8. Questo perché non c'è una gran differenza tra 11 e 9 e stanti così le cose molte squadre non si impegneranno mai per fare il salto. Nel contempo portando tutto il football ad 11 occorrerebbe ritagliare uno spazio per chi proprio numericamente non ce la fa a passare ad 11 ed anche per offrire una chance alle squadre appena nate e per fare ciò occorre un campionato molto diverso da quello ad 11 come potrebbe essere appunto un torneo ad 8 come c'era un tempo o ancora meglio a 7. Per le giovanili credo che l'under 21 vada giocata ad 11 e full pads, l'under 18 magari a 7 o a 8 e l'under 15 magari a 5 tipo flag. Ma sulla giovanile non ho le idee molto chiare. Noto solo che sotto i 18 anni sono molto sensibili le differenze fisiche tra ragazzi anche di un solo anno più grandi o più piccoli e quindi bisogna tutelarli al massimo anche con una diversificazione per fasce di età dei campionati".

Dimmi un pregio ed un difetto del football in italia…

"Il pregio è la grande passione ed il buon livello che negli anni è cresciuto e lo dico con cognizione di causa seguendolo da 30 anni. Il difetto è che questo è uno sport giocato da amatori ma che richiede un impegno da professionisti e le due cose resteranno sempre incompatibili".

Giochiamo un po'… se esistesse un "heisman trophy" del football a 9 italiano…tu a chi lo avresti assegnato per la passata stagione?

"Ovviamente non ho visto giocare le squadre del nord tranne i Bills nella finale per cui la mia sarà una risposta parziale. Tengo fuori volutamente i miei giocatori per non essere di parte seppure meriterebbero alcuni di loro un posto di gran rilievo e dico Nicolò D'Amico, il QB dei Cardinals e Saverio Pugliese il RB degli Achei ex Highlanders".

Quale team ti ha più sorpreso la scorsa stagione?

"Ovviamente i campioni in carica dei Cardinals hanno mostrato il loro valore e hanno meritato la vittoria finale dimostrando che il lavoro e il progetto paga sempre. In negativo non mi ha impressionato nessuno perché al di là dei risultati e delle aspettative ogni squadra merita grande stima e profondo rispetto proprio per i sacrifici che ci sono dietro ogni stagione a prescindere dagli esiti finali. Questa osservazione mi fa venire in mente l'antica e simpatica ma irrisolta querelle coi miei giocatori ai quali dico sempre di non festeggiare troppo dopo un touchdown o una grande azione difensiva sia per rispetto dell'avversario e sia perché siamo sul campo per fare proprio quelle cose, cioè per segnare, fare sack, intercetti e non per fare altro. Ma i ragazzi son ragazzi per cui..."

Vogliamo azzardare qualche piccolo pronostico per il torneo 2013?

"E come si fa a dire se manco sappiamo chi si iscrive e chi no...ripeto, da un anno all'altro cambiano tantissime cose e le variabili sono troppe. Una squadra ad esempio che ha fatto molto bene lo scorso anno potrebbe perdere molti titolari per cui indebolirsi ma nel contempo potrebbe accadere che trovando una buona solidità economica riesca a prendere giocatori da zone limitrofe elevando il proprio tasso tecnico. Ma tutte queste informazioni non vanno di certo sulla espn ... si scoprirà il tutto solo al kickoff".

Prima di lasciarci, Mario...fatti una domanda e dai una risposta...

"La mia domanda è sempre la stessa: chi me lo fa fare? ... e la risposta è data dai fatti ... quest'anno festeggio il 29esimo anno di football".


Cif9.com

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