martedì 16 ottobre 2012

A carte scoperte… | La Preseason dei Jokers Pesaro

Pesaro, 16 Ottobre 2012 - Le regole del gioco hanno un peso determinante, sia per comprendere pienamente la competizione nella quale ti immergi, sia per assimilare certe dinamiche all'interno delle quali bisogna sapersi destreggiare con prudenza e versatilità. I nero-verdi marchigiani lo hanno imparato a proprie spese. Hanno vissuto una stagione tribolata, pagando l'inesperienza, a volte l'approssimazione. Adesso però, forti delle competenze acquisite durante il primo anno di vera e propria 'gestazione' del loro progetto, tornano più agguerriti che mai e con tanta voglia di dire la loro, all'interno di un contesto sempre più competitivo e vario. Forse abbiamo davanti il più giovane 'pres' dello stivale, quando chiacchieriamo piacevolmente con Giorgio Nicastri, player e dirigente dei pesaresi Jokers:

"A Pesaro tira aria di riscatto, vogliamo dare l’idea di essere una squadra più solida, seria, disciplinata; l’anno scorso ahimè, vuoi le tempistiche strette, vuoi la disorganizzazione dovuta al primo anno, le cose sono un po’ andate avanti in maniera disordinata ma quest’anno sarà diverso. Gli allenamenti son già ripresi il primo di Ottobre e ci sono tante cose da organizzare nel miglior modo possibile. Essendo una squadra ancora nuova e in fase di costruzione credo che tutti gli aspetti siano da migliorare o quanto meno implementare, quindi sotto con fondamentali, preparazione atletica e più avanti con gli individuals. Dove possiamo arrivare? Non ne ho idea, ho visto che il livello è tutt’altro che “nullo” come si vociferava nelle altre categorie. Squadre come i Neptunes mi hanno stupito quindi non oso fare pronostici".

Un po' brusco l'esordio dello scorso anno…un secco 0-6. Dai un voto da 1 a 10 alla tua squadra per la passata stagione...

"10, considerando che abbiamo “preparato” il campionato in una manciata di settimane e che la squadra era composta all'80% da ragazzi con 0 anni di esperienza del football, 7 se teniamo conto di alcuni aspetti che bisognerà modificare il prossimo campionato, come disciplina, serietà e preparazione psico-fisica. Quindi direi un bell'8!!!"


E' un sacrificio continuo occupare il doppio ruolo di giocatore/dirigente, non è così?

"
Il football è l’unico sport che mi abbia mai preso davvero, li ho provati tutti, calcio, basket, nuoto per tanti anni, tennis…ma nessuno di questi mi da quello che mi da il football. Lo faccio per passione, per spirito di sacrificio, per mettermi alla prova.
L’anno scorso è stato il mio primo anno da dirigente e devo dire che è stata dura, tante cose da fare, da pensare, da gestire..non ero abituato quindi ho fatto un po’ di fatica, ma ora mi sento pronto per continuare e credo di essere in grado di fare bene. Il prossimo passo forse sarà il patentino di allenatore…"

Come vi state muovendo per i giovanissimi?…

"Per ora il settore giovanile è esiguo, invece avevamo in mente di poter creare una squadra di flag maschile e se ci riesce anche femminile.."

In questi tempi si dibatte parecchio a proposito della suddivisione (e dei meccanismi) delle categorie in Italia. Football A 9, a 11, le varie fasce d'età, suddivisioni regionali, etc… Tu come la pensi?

"Poco tempo fa ho letto l’intervista fatta al presidente dei Panthers e devo dire che mi trova d’accordo. A parte la suddivisione in A1, A2 e cif9 (a proposito, in un sondaggio avevo votato perché venissero rinominate serie A, B e C) che mi trova d’accordo, ciò che non mi piace è il “come” una squadra si iscrive e partecipa ad un campionato. Come diceva Ivano Tira, il presidente dei Panthers, per esempio in IFL ci sono team che sono li “per merito divino” e credo che questo non sia sportivamente corretto, non trovo giusto cioè che nella massima serie accedano i team che possono permettersela, in questo modo il lato atletico e quello etico vanno a farsi benedire, ed è una cosa che non mi va giù. Si dovrebbero premiare gli atleti, la loro preparazione, e la loro voglia, non i soldi che il team riesce a raccogliere dalle sponsorizzazioni, e poi non vedo perché, come in altri sport, non esiste la formula della retrocessione, a me i campionati “chiusi” non sono mai piaciuti."

Dimmi un pregio ed un difetto del Football in Italia…

"Difetti: mentalità un po’ provinciale e, come si dice a Pesaro, del buttiamolo su, cioè approssimativa, tappa buchi, vorrei più serietà, più disciplina, mancanze che denuncio anche nella mia stessa squadra. Pregi: sicuramente è da elogiare il fatto che, nonostante mille difficoltà, c’è chi riesce a far vivere questo sport in un paese votato al calcio".

Giorgio, quale sarà il tuo prossimo futuro nei Jokers…e a quale punto credi che si troverà il tuo team.. diciamo fra…5 anni?

"Allenerò, forse giocherò e la mia squadra sarà una realtà importante del centro Italia. Questo è quello che spero accada da qui a qualche anno, magari 5 non bastano".


Cif9.com

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