venerdì 6 maggio 2011

Le interviste: Roberto Cardile | CARIBDES Messina



Ciao Roberto e grazie di aver accettato il nostro invito. Cominciamo con un po' di numeri...quanti anni hai? Da quanti anni giochi nella tua squadra? Hai militato sempre in questa formazione?

Ciao e grazie a voi per l’ invito. Ho 22 anni e questa è la mia prima stagione di football americano con la squadra della mia città, Messina, i Caribdes.

Quando hai cominciato a giocare a Football? Come l’hai scoperto? Cosa rappresenta adesso il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?

Ho cominciato lo scorso ottobre insieme a mio fratello, per curiosità e perché questo sport mi è sempre piaciuto guardando le partite di NFL. Ora il football occupa gran parte del tempo nella mia vita, sia dentro che fuori dal campo.

Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?

Il vero è proprio senso di squadra, perché quando porti la palla e guadagni molte yard, o fai un placcaggio fondamentale in quella situazione, ti rialzi da terra e vedi esultare tutti i tuoi compagni di squadra, capisci che loro erano con te mentre correvi o afferravi il tuo avversario.

Che numero porti sulle spalle?...ha un significato particolare per te indossare la tua maglia con questo determinato numero?

Porto il numero 39, generalmente un numero da RB, perché mi piacerebbe molto giocare in quel ruolo.

Hai un nickname?…e se si, ci spieghi come mai ti soprannominano così?

Si..."Fratello"...perché il mio coach non si ricorda mai i nomi...e visto che io e mio fratello Daniele abbiamo cominciato a giocare insieme per la squadra eravamo i fratelli, poi mio fratello è diventato “palanca” per le dimensioni poco ortodosse delle sue mani e a me è rimasto “fratello”.

Come ti prepari fisicamente e mentalmente ad un match?...Hai dei rituali?...fai delle cose in particolare?

Molto lavoro in campo ed in palestra, per prepararmi al meglio fisicamente, e visione di video e scout delle squadre avversarie per poter dare il massimo contributo al mio team.

In quale posizione in campo ti trovi più a tuo agio? Hai uno schema preferito o che esegui meglio? Qual’è il tuo ruolo? Hai un ruolo secondario oltre a questo?...riesci a conciliare entrambi?

In campo occupo la posizione di Linebacker, spesso invece di blitzare preferisco leggere il gioco e i movimenti del QB. In campo ricopro anche il ruolo di left wedge, e il coach per la mia capacità di corsa mi utilizza per schemi particolari su corsa da RB



Siete un gruppo affiatato? Quale clima si respira abitualmente durante i vostri allenamenti? Quali sono gli aspetti che curi maggiormente?

Siamo un gruppo affiatato, perché avendo più o meno tutti la stessa età, ci ritroviamo spesso anche fuori dal campo, continuando a restare squadra in contesti che non hanno niente a che fare con il nostro sport. Durante gli allenamenti il clima è molto piacevole perché ci si diverte e non manca occasione per scherzare e per mantenere sempre alto il buon umore anche se ovviamente quando si lavora lo si fa con la massima serietà e professionalità, altrimenti mio fratello, che cura la parte atletica, e per questo è stato risoprannominato “Jena Plessken”, non guarda in faccia neppure me e ci massacra a suon di flessioni. Maggiormente curo l’ aspetto tecnico perché, essendo ancora un rookie, necessito di un lavoro mirato per rafforzare le basi da poco create.

Qual'è la squadra più forte che avete incontrato finora?…e perché?

Per diversi aspetti devo mettere sullo stesso piano i Cardinals e gli Highlanders. I primi essendo atleticamente e tecnicamente messi meglio di noi riescono a metterci in difficoltà con il loro gioco balanced. Mentre gli Highlanders sono molto più fisici ed esperti e nonostante giochino prettamente a terra riescono sempre ad essere efficaci.

Rispetto alle tue previsioni, come giudichi l'andamento della tua squadra fino a questo punto della stagione?

Più che buono, perché, essendo al nostro primo campionato siamo riusciti a raggiungere la vittoria contro tutti i pronostici con una squadra più forte di noi, ancora abbiamo due partite da affrontare entrambe fra le mura amiche, e daremo il massimo per far parlare ancora di noi.

Qual'è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato a tuo avviso?..e la favorita della Conference alla quale appartieni?

Non conosco bene le squadre delle altre conference, ma...vedendo i risultati dal vostro sito, e sapendo che i Crusaders sono i campioni uscenti, dopo aver sconfitto in semifinale gli Sharks Palermo, penso che si riconfermeranno campioni.

Segui il football d’oltreoceano? Fai il tifo per qualche squadra della Nfl oppure del College football?

Si ho seguito per intero lo scorso campionato di NFL assieme ai miei compagni di squadra. Non ho ancora una squadra preferita, ma mi piace il bel football e seguo in egual modo tutte le squadre.

• Un giocatore al quale ti ispiri?

Non cerco di ispirarmi ad un giocatore di NFL, perché loro sono marziani in confronto a noi, comuni giocatori di football. Invece cerco di apprendere il più possibile dai componenti con maggiore esperienza della mia squadra, come il Coach Imbesi che non manca occasione per indossare casco e shoulder e darci prova delle sue capacità, come il nostro capitano nonchè defensive coordinator Claudio Gorzegno e dal nostro miglior middle linebacker Bartosz Kosciolko...



Hai un motto? Un modo di dire? Una frase che ripeti spesso?

Amo spesso dire e ricordare ai miei compagni di reparto di colpire più forte possibile il proprio avversario, sempre nel rispetto delle regole, così che si ricordi di loro la prossima volta che passa da quelle parti.

• Quali sono i tuoi obiettivi con questo sport? Dove vuoi arrivare con il football?

Vestire la maglia del Blue Team sarebbe il massimo traguardo personale, ma il nostro è uno sport di squadra e attraverso l’unione si possono raggiungere i traguardi più alti, e quindi, spero di poter crescere professionalmente di pari passo con la mia squadra e perché no nei prossimi anni puntare anche al passaggio ai playoff.

Qual è la situazione del football americano in Italia? Quali iniziative possono risultare utili per promuovere la diffusione del Football nella tua città?...e in generale in tutta Italia? Come giudichi la "spinta" alla pratica di questo sport nella tua regione? Cosa pensi debba funzionare di più in italia, affinché questo sport possa essere seguito ancora di più?

Guarda, non sono a conoscenza di come sia la situazione nel resto d’ Italia, ma ti posso dare testimonianza della mia città. In molti non sanno neanche che esista una squadra di football a Messina e altri invece non conoscono neanche il gioco in sé. Ti posso raccontare una delle classiche situazioni che si vengono a creare quando passanti curiosi ci vedono fare due passaggi in piazza, in spiaggia o comunque in un posto all’aperto (perché noi anche fuori dagli allenamenti non dimentichiamo mai di portare un pallone, per poter sempre terminare la serata con quattro passaggi in compagnia). Si avvicina il passante e vedendoci con un pallone di forma ovale ci dice: Rugby vero!; e noi: no no Football Americano, quello con casco e corazza; e lui: a si ho capito, quello con la mazza; e noi: no quello è il baseball; non ti dico le nostre facce...ma con pazienza e buona volontà cerchiamo di diffondere il più possibile la cultura del nostro sport.

Il nostro sito è nato per dare spazio e visibilità a questo campionato, alle squadre sparse in tutta Italia…ritieni che sia stata una iniziativa utile per far crescere il movimento e reclutare nuovi giocatori ed appassionati?

Ci siete riusciti perfettamente, perché attraverso voi, noi giocatori siamo sempre aggiornati, ed è comunque semplice ed immediato da utilizzare.

A tuo avviso…che condotta bisogna adottare, come atleta, per poter affrontare con lo spirito giusto la pratica di questo sport?

Costanza negli allenamenti, non solo quelli sul campo ma anche quelli tattici che sono di pari importanza.

Come ti prepari ad un incontro?…qual'è lo spirito giusto con il quale affronti l'impegno di una gara, sia essa in casa o in trasferta?

Non importa casa o trasferta, ogni partita ha la sua importanza e quindi bisogna affrontarla con lo stesso spirito, cioè quello di dare il massimo, fino all’ ultimo secondo di gioco.



Un aggettivo per definirti?

Determinato

Quale lato del tuo carattere pensi sia più apprezzato dai compagni e dal coach?...e perché?

Il mio massimo impegno, perché anche sotto di 40 punti non smetto di lottare fino all’ ultimo secondo di partita.

Fai un po’ di autocritica…Quali sono i tuoi punti di forza e dove invece hai più bisogno di migliorare?

Il punto di forza è la mia potenza fisica, infatti alcuni miei compagni di squadra sostengono che sia stato 7 anni ad allenarmi con i gorilla in Cambogia! Mentre dovrei migliorare la tecnica, specialmente quella di placcaggio.

Che genere musicale preferisci?... qual è la tua colonna sonora prima di entrare in campo?

Non ho un genere musicale preferito, ma avendo rivisto innumerevoli volte il film, “Il Sapore della Vittoria”, prima di una partita ho sempre in testa la sua colonna sonora.

Meglio l'attacco o meglio la difesa?

Direi la difesa, perché non hai schemi da seguire, hai più libertà d’azione, ma mi piace molto la sensazione di portare palla, e aspetto sempre l’occasione giusta per farlo.

Ci racconti un episodio curioso o particolare che ti è capitato in campo o in allenamento?

Nella partita contro gli Elephants, in un ritorno di calcio, la palla è finita fra le mie mani, dopo una buona finta del mio compagno di squadra Marcello Milioti, corro per tutto il campo superando gli avversari , arrivato sulle 15 yard rompo il placcaggio del loro ultimo uomo, e davanti a me era rimasta solo la linea di end zone, ma sulle dieci mi sento rallentato, come se avessi avuto un peso in più sulle spalle, ma non sono riuscito a capire cosa, ma erano le ultime dieci yard, dovevo farcela! Ho messo tutto me stesso!... Ho smesso di correre solo dopo aver visto l’arbitro alzare le braccia al cielo, per indicare il Touchdown. Andando a rivedere il video, il peso in più che avevo era un avversario, che si era attaccato alla maglia, e l’ho trascinato per 10 yard, fino all’end zone lasciandomi alle spalle un gran polverone.

Qual'è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?

Mi ha insegnato a fidarmi di chi mi sta vicino, che tutti noi siamo uguali e che in egual modo ci dividiamo la gloria per una vittoria, e la pena per una sconfitta, e che ognuno di noi ha dato il suo contributo per vincere, anche chi, durante una partita non ha toccato neanche per un secondo il campo da gioco, ma è rimasto dietro la sideline, pronto ad entrare in caso di bisogno ma sempre li, a sostenere i suoi compagni.

Grazie mille...e ancora in bocca al lupo per la tua carriera... Lasciaci con una frase, esprimendo liberamente un tuo pensiero, qualcosa a cui tieni particolarmente..o semplicemente, se credi...dei saluti o dei ringraziamenti.

Grazie a voi per l’opportunità che date, anche a noi giocatori, di esprimere il nostro punto di vista. Non ho una frase particolare da dire, ma preferisco fare qualche ringraziamento, in primo luogo al Presidente dei Caribdes, Roberta Mazzaglia, è solo grazie a lei, che ha voluto intraprendere quest’avventura, che siamo arrivati a questo traguardo. Al Coach Imbesi, che ci ha aperto le porte verso il mondo del Football, che quello che siamo sportivamente lo dobbiamo per gran parte a lui. A tutti i miei compagni di squadra e poi alle “caribdine”, che sono le ragazze che cercano di rendersi utili il più possibile, organizzando gli eventi, portando l’acqua durante le partite, scattandoci le foto, girando il video, preparandoci i dolci per fine partita e ultima ma non meno importante sostenendoci, perché anche loro con noi si fanno gli stressanti viaggi in pullman per le trasferte, solo per urlare GO CARIBDES!!


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