martedì 15 gennaio 2013

A volte ritornano | La Preseason degli Highlanders Catanzaro

Catanzaro, 15 Gennaio 2013 - Giocare a Football in Italia è spesso sinonimo di enormi sacrifici, sia dal punto di vista fisico che emotivo, non soltanto quelli che si fanno in palestra e sul manto erboso, ma anche quelli silenziosi, personali, intimi, che condizionano in modo preponderante il proprio modus vivendi. E' il caso di alcuni ragazzi di Catanzaro, i quali hanno dovuto sacrificare un anno intero della loro vita facendo avanti e indietro da Crotone [integrandosi a meraviglia con i "cugini" Achei] pur di giocare, pur di mettere piede in campo e sublimare la loro passione sportiva. Il 2012 aveva visto infatti la città tra i due mari scomparire dal calendario del Cif9, ma adesso a quanto pare gli sforzi dei volenterosi all-blacks calabresi sono stati ripagati. Gli Highlanders sono infatti pronti a ripartire di slancio con tante novità, una società con un [finalmente] congruo sostegno economico, un campo di allenamento adeguato e costantemente a disposizione del team, un pacchetto-atleti interessante, sia dal punto di vista dei numeri che della qualità, un nutrito gruppo di zelanti rookies impazienti di poter mettere in pratica quanto appreso in fase di preparazione e tanta, tanta volontà e desiderio da parte dell'intero staff di tornare protagonisti. Con tutti questi importanti propositi, non potevamo farci sfuggire l'occasione di scambiare due chiacchiere con l'uomo-simbolo di questa formazione, coach Max Marino:

Ciao Max e bentornato a te e agli Highlanders dopo questo anno di stop. Come vanno le cose in quel di di Catanzaro? Quali le novità?

Grazie a cif9.com innanzitutto per questa intervista. Un grazie ai ragazzi che hanno già militato in questo team e che hanno appoggiato me e la dirigenza in questo progetto di ripresa dell’attività dopo un anno di stop. E permettimi di ringraziare il gruppo Assitur Corriere Espresso, nella persona del dottor Adriano Marani, che ha deciso di accompagnare gli Highlanders in questa nuova avventura e di contribuire così alla diffusione di questo meraviglioso sport nella nostra città e nella provincia. Il reclutamento delle nuove leve è andato bene, l’aria che si respira è frizzante e l’entusiasmo è grande, come la voglia di imparare. In sintesi, le parole d'ordine di quest'anno saranno: lavoro, sacrificio e orgoglio di indossare la maglia nero-oro degli Highlanders.

Un anno "fermi"…una dozzina di voi ha vissuto l'esperienza crotonese con impegno e soddisfazione. Che anno è stato per voi?…e per "l'altra parte" che non vi ha seguito negli Achei? Come hanno vissuto loro questo anno sabbatico?

A Crotone io personalmente ho ritrovato l’anno scorso un gruppo di amici con il quale ho diviso il campo in tante battaglie. Parlo a nome di tutti -senza paura di smentita – quando dico che a Crotone è stata una esperienza intensa, soddisfacente per i risultati, per certi versi difficile, faticosa. Come ogni cosa bella anche quell’esperienza ha avuto una fine. I ragazzi rimasti a Catanzaro nella scorsa stagione, chi per motivi lavorativi o di studio chi per altri problemi personali, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno durante la scorsa stagione.. riprendere con loro, riformare lo zoccolo duro della squadra è stata la cosa più naturale del mondo.

Quando una famiglia si ricompaia è dura per tutti gli avversari…Quali sono, alla luce di queste premesse, i presupposti per questa stagione? Fin dove pensate di potervi spingere?

L’obiettivo della stagione 2013 per gli Highlanders è molto semplice: costruire un team per gli anni a venire, senza commettere gli errori che indubbiamente sono stati compiuti negli anni passati. Ai tanti rookies dico che se sapranno sempre mantenere la voglia di lavorare che mi stanno dimostrando in queste settimane, tutto ciò che verrà, siano vittorie o sconfitte, servirà a costruire il loro bagaglio di esperienza sportiva. Questa stagione servirà a costruire, mattone dopo mattone, un edificio solido. Più concretamente, in questo campionato ho dato un obiettivo ai ragazzi del team: vincere almeno una partita.

Quali sono le maggiori differenze rispetto al 2011? Dove credi che concentrerete maggiormente la vostra attenzione in fase di preparazione?

La squadra è completamente nuova, alla dozzina di ragazzi che hanno giocato a Crotone e a Messina si aggiungono alcuni dei players che avevano disputato i campionati 2010 e 2011 e tanti rookies. Abbiamo a disposizione un campo che ci permette di allenarci con continuità e, come dicevo prima, una certa sicurezza economica, che di questi tempi è un valore aggiunto. I presupposti per fare bene, insomma, ci sono tutti. Dopo una buona preparazione atletica, il lavoro si sta concentrando naturalmente sulla tecnica individuale, ruolo per ruolo. Mi riprometto in questa stagione di curare in particolare il reparto difensivo, nel quale credo di avere a disposizione quattro o cinque elementi davvero in gamba.


Lavorare con questo tipo di serenità indubbiamente aiuta molto…Quale sarà allora il "planning" della società per il prossimo futuro?

Per il momento il frutto delle riunioni svolte quest’estate è stato un programma che si spinge fino al 2014. Nel 2013 stiamo lavorando a questo campionato e dare massima visibilità al nostro sport, ma entro i primissimi mesi dell’anno abbiamo programmato di farci conoscere nelle scuole della città, a cominciare dalla flag, nella prospettiva di creare un settore giovanile per l’autunno o più probabilmente per l’anno successivo.

Questa è davvero un'ottima notizia…lo sviluppo del settore giovanile è una delle chiavi per la diffusione ed il successo del nostro sport. Qualche Test-match in programma in questa pre-season?

Ho avuto contatti con l’amico coach Imbesi dei Caribdes Messina per valutare la possibilità di un paio di amichevoli pre-campionato. La prima il 27 Gennaio a Catanzaro.

In cosa riesci a trovare lo stimolo per continuare a fare sacrifici gratuiti per guidare il tuo team?… e come è stato il passaggio da giocatore ad allenatore?….

Lo stimolo deriva dall’immensa passione per questo sport… non saprei neanche quante volte- durante la giornata- la mia testa va al football…Il passaggio da giocatore ad allenatore è stato come guardarsi allo specchio e capire che più che la soddisfazione sportiva personale era arrivato il momento di cercare di infondere negli altri i valori di questo sport.

Ti aspetti qualche importante conferma tra i tuoi ragazzi?…Qualche nome tra i protagonisti che vedi bene in pole position per quest'anno?

I numeri dicono che abbiamo in squadra uno dei migliori runner di tutto il Cif9, il nostro #33 Saverio Pugliese. Mi aspetto molto dai nostri fratelli di Palermo, che dopo un anno di lontananza tornano anche loro in famiglia e mi aspetto che lo facciano da protagonisti. Avrei altri nomi da citare ma ne dico solo uno: il nostro defensive tackle Paolo Megna.

Come gestite l'approccio dei rookies a questa disciplina per loro nuova?…

Indubbiamente è un tema delicato soprattutto per una società piccola come la nostra. Da parte mia, cerco per un verso di agevolare l’integrazione, non solo sportiva, nel gruppo. Per altro verso, è necessario al massimo curare la loro formazione tecnica che ha bisogno di svilupparsi con allenamenti specifici, differenziati da chi, avendo una esperienza di football, ha già una certa formazione tecnica.

In questi tempi si dibatte parecchio a proposito della suddivisione (e dei meccanismi) delle categorie in Italia. Football A 9, a 11, le varie fasce d'età, suddivisioni regionali, etc… Tu come la pensi?

Io sarei per portare il campionato CIF9 a undici giocatori ed introdurre due retrocessioni/promozioni tra Lenaf e CIF9. Per l’IFL manterrei l’attuale formato di campionato di eccellenza al quale accedere non solo ed automaticamente per meriti sportivi ma anche in base a determinati requisiti di solidità economica e societaria.

Dimmi un pregio ed un difetto del Football in Italia…

Il pregio è che esso è il frutto della tenacia e della caparbietà dei giocatori, dei coaches e dei presidenti che hanno continuato a crederci negli anni passati, nonostante le difficoltà, nonostante tutto, da vera gente di football. Il difetto è che tutta questa tenacia qualche volta è stata vanificata da gente che invece portava solo acqua al proprio mulino. Siamo rientrati da poco nel CONI, cerchiamo di imparare dagli errori commessi e di contribuire ognuno per parte sua alla crescita del Football.

Giochiamo un po’… se esistesse un “Heisman Trophy” del Football a 9 italiano…tu a chi lo avresti assegnato per la passata stagione?

Ad ogni giocatore di Catanzaro che ha militato nel 2012 a Crotone, allenandosi con serietà sacrificio per una maglia che non era loro.

Dimmi quale team ti ha più impressionato la scorsa stagione...

Tutte le squadre contro le quali abbiamo giocato mi hanno – per vari aspetti – fatto una buona impressione. I Patriots Bari sono un ottimo team, i Dragons Salento hanno alcune ottime individualità ed anche i Green Hawks Barletta (gli attuali Mad Bulls) - pur essendo al loro primo campionato - avevano dimostrato di aver lavorato bene, crescendo e migliorando nel corso della stagione.

Che ne dici di un pronostico per le Finali di Conference di quest'anno?...

Sul nord non mi sbilancio, al sud dico che la finale sarà Eagles Salerno - Patriots Bari.

Chiudiamo al solito con un sorriso…fai una domanda a coach Marino...

La domanda che mi farei è: coach Marino, hai qualche sassolino da toglierti dalle scarpe..in questo campionato 2013? La mia risposta è: …preferisco fermarmi alla domanda, la risposta la darò quando sarà il momento…Grazie a voi ed in bocca a lupo a tutti!

Grazie a te, Max. Alla prossima.


Ufficio Stampa Cif9.com

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