lunedì 12 dicembre 2011

Seamen: Non c'è due senza tre

Per il terzo anno consecutivo dalla rifondazione, crediamo si tratti di un record a livello statistico, i Seamen iscrivono un team alle finali nazionali giovanili. Dopo i titoli colti nel 2009 (U18) e nel 2010 (U21) i marinai avranno dunque l'opportunità di difendere record e prestigio nell'atto conclusivo dell'High School League in forza del meritato successo colto domenica pomeriggio sul campo dei Panthers Parma. Dopo la sconfitta subita sabato sera dal team under 21, per mano degli Hogs Reggio Emilia, sono i più giovani, in linea con una tradizione che pone la maggior attenzione sulla crescita della linea verde, a regalare una soddisfazione che mitiga le disavventure e gli infortuni che hanno caratterizzato questo scorcio di stagione. L'avventura del College Team si è arrestata sabato sera a Reggio Emilia dove la Wing T degli emiliani, modulo di gioco consolidato che ne caratterizza la filosofia, ha provocato sconquassi contro una formazione, quella blue navy, che armata di cuore infinito e puro orgoglio “marinaio” poco ha potuto contro un avversario semplicemente più forte. Sfortuna e defezioni, ultima in ordine cronologico quella che ha colpito Sorteni, hanno limitato il rendimento lasciando strada libera ai ragazzi in maglia granata (36 a 0 lo score finale). Resta comunque intatta la soddisfazione per un torneo giocato spesso ad alti livelli, conclusosi soltanto in semi finale, che ha messo in luce nuovi talenti sul cui futuro ci permettiamo di scommettere. Ben altra musica si è potuta ascoltare domenica a Moletolo, spettacolare centro sportivo Parmigiano, dove l'orchestra diretta da Marin ha suonato un lungo valzer, senza una singola stonatura, utile a far ritrovare il sorriso perduto. Contro il secondo attacco, per prolificità, del campionato i giovani Seamen hanno sfoggiato una difesa impeccabile che solo in quarta frazione ha concesso ai ducali il touchdown dell'onore. Capita così che le segnature e i big play della partita arrivino per mano dei difensori. I fumble ricoperti e riportati in meta da Catino e Ogadri, i “sack” di Comoglio e Ogadri, i passaggi deflettati da Catino, Ambrogi, Terramocci e Turrin e la prestazione sopra le righe di un altro figlio d'arte, il quindicenne Andrea Da Pozzo, sono solo gli aspetti più eclatanti di un giornata che in molti ricorderanno. Ora resta solo, si fa per dire, l'ostacolo Grizzlies Roma, allenato da Marco Volterra, nelle cui fila milita, ed è pure uno dei pilastri della squadra, Carlo Pedersoli, nipote di uno dei più grandi miti del cinema italiano: Bud Spencer. Squadra leale, ricca di talento e di carattere i capitolini rappresentano l'avversario ideale per una finale che regalerà infinite emozioni.

Roberto Rizza | US Seamen

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