Domenica 11 novembre 2012: una data che diventerà storica nell'ormai trentennale esperienza del football americano targato Dolphins Ancona. Questa Domenica, infatti, scenderà in campo per un primo impegno ufficiale l'under 18, nata dopo l'impegno profuso negli ultimi anni con le Dolphins Experience e grazie anche alle ore passate direttamente all'interno delle scuole della provincia a far conoscere questo sport e ad esportare nella cultura locale (ed italiana) troppo calciocentrica, una nuova realtà, che solo grazie ad innesti giovani può autosostenersi e mantenersi ai massimi livelli italiani.
L'avventura inizierà da Ferrara, dopo che qualche settimana fa i giovani dorici erano stati a Forlì per un allenamento congiunto con i pari età dei Titans. Agli ordini di Coach Roberto Rotelli, ovvero il capo allenatore della prima squadra, giusto per ribadire l'importanza che viene riposta in questa nuova esperienza, si disputerà una giornata di partite che viene denominata “bowl”. Infatti la struttura di questo campionato under 18 a 5 giocatori è del tutto diversa a quanto siamo stati abituati con la IFL o con il campionato under21 a 9 giocatori, mentre è molto più vicino a quanto avviene con il campionato di flag: il “bowl” è un minitorneo, in cui si raggruppano 3 4 5 squadre, che si scontrano più volte in giornata. Per la precisione le partite che ogni squadra può disputare in un bowl sono non più di 2, per un veto della commissione medica, al termine delle quali viene stilata una classifica che andrà poi a comporre un ranking nazionale, in base a calcoli più o meno astrusi, che terranno conto della difficoltà dei calendari, dei record di vinte e perse ottenute dalle avversarie affrontate e così via.
Parliamo di ranking nazionale perché sono ben 26 le squadre che partecipano a questo campionato, il che impone quindi questo giro di calcoli per definirne una classifica generale, alla quale ci si qualifica se si sono giocati almeno 3 bowl e che definirà le migliori squadre che poi si giocheranno il bowl di finale, dove verrà eletto il campione nazionale per categoria. Più che sotto l'aspetto dei risultati, sarà comunque un emozione anche a livello dirigenziale seguire questa nuova squadra, che proprio per scelta societaria non intende concorrere per le finali nazionali. In sostanza “non si fa classifica, ma si fa esperienza”.
Dal punto di vista regolamentare, al di là delle differenze di spazio (si gioca in 5, campo quindi più ridotto), grosso modo la parte delle regole è del tutto simile a quella “dei grandi”, ovviamente vengono esaltati i giochi di lancio, mentre sparisce quasi del tutto il concetto di linea. Ci sono norme che limitano il concetto di pressione per dare tempo al QB di lanciare la palla, pur impedendogli di tenerla per più di 7 secondi, il che comporterebbe la perdita del down. Down che sono 4 per raggiungere la linea di metà campo e altri 4 per raggiungere successivamente la linea di meta avversaria.
Per il resto ci si placca, si corre, si lancia, si ricevono e si eseguono gli schemi, si indossano casco e paraspalle come se fosse una normale partita di football, ci sono sanzioni sugli holding, sui facemask e sulle false partenza, ma soprattutto si cerca di stigmatizzare e prevenire ogni tipo di condotta violenta o antisportiva: bestemmie, minacce, trash talking, ma anche interventi fuori dal regolamento, eventuali risse, calci e simili non sono lontanamente permessi, comportano infatti l'espulsione diretta del giocatore ed eventuale partita persa a tavolino nel caso una squadra restasse con meno di 4 giocatori a disposizione.
Tornando ai giorni nostri, l'appuntamento è quindi per questa Domenica, nel bowl che si disputerà a Ferrara saranno presenti oltre ai giovani Dolphins Ancona, le Aquile, padrone di casa e già qualificatesi la passata stagione per le finali, e i Titans Romagna di Forlì. Un minitorneo a 3 squadre, con le compagini che si scontreranno in un triangolare.
Un grosso “in bocca al lupo” ai ragazzi: il percorso è lungo, ma da qualche parte bisognava pur iniziarlo.
Francesco Ciavattini | Ufficio Stampa Dolphins Ancona
L'avventura inizierà da Ferrara, dopo che qualche settimana fa i giovani dorici erano stati a Forlì per un allenamento congiunto con i pari età dei Titans. Agli ordini di Coach Roberto Rotelli, ovvero il capo allenatore della prima squadra, giusto per ribadire l'importanza che viene riposta in questa nuova esperienza, si disputerà una giornata di partite che viene denominata “bowl”. Infatti la struttura di questo campionato under 18 a 5 giocatori è del tutto diversa a quanto siamo stati abituati con la IFL o con il campionato under21 a 9 giocatori, mentre è molto più vicino a quanto avviene con il campionato di flag: il “bowl” è un minitorneo, in cui si raggruppano 3 4 5 squadre, che si scontrano più volte in giornata. Per la precisione le partite che ogni squadra può disputare in un bowl sono non più di 2, per un veto della commissione medica, al termine delle quali viene stilata una classifica che andrà poi a comporre un ranking nazionale, in base a calcoli più o meno astrusi, che terranno conto della difficoltà dei calendari, dei record di vinte e perse ottenute dalle avversarie affrontate e così via.
Parliamo di ranking nazionale perché sono ben 26 le squadre che partecipano a questo campionato, il che impone quindi questo giro di calcoli per definirne una classifica generale, alla quale ci si qualifica se si sono giocati almeno 3 bowl e che definirà le migliori squadre che poi si giocheranno il bowl di finale, dove verrà eletto il campione nazionale per categoria. Più che sotto l'aspetto dei risultati, sarà comunque un emozione anche a livello dirigenziale seguire questa nuova squadra, che proprio per scelta societaria non intende concorrere per le finali nazionali. In sostanza “non si fa classifica, ma si fa esperienza”.
Dal punto di vista regolamentare, al di là delle differenze di spazio (si gioca in 5, campo quindi più ridotto), grosso modo la parte delle regole è del tutto simile a quella “dei grandi”, ovviamente vengono esaltati i giochi di lancio, mentre sparisce quasi del tutto il concetto di linea. Ci sono norme che limitano il concetto di pressione per dare tempo al QB di lanciare la palla, pur impedendogli di tenerla per più di 7 secondi, il che comporterebbe la perdita del down. Down che sono 4 per raggiungere la linea di metà campo e altri 4 per raggiungere successivamente la linea di meta avversaria.
Per il resto ci si placca, si corre, si lancia, si ricevono e si eseguono gli schemi, si indossano casco e paraspalle come se fosse una normale partita di football, ci sono sanzioni sugli holding, sui facemask e sulle false partenza, ma soprattutto si cerca di stigmatizzare e prevenire ogni tipo di condotta violenta o antisportiva: bestemmie, minacce, trash talking, ma anche interventi fuori dal regolamento, eventuali risse, calci e simili non sono lontanamente permessi, comportano infatti l'espulsione diretta del giocatore ed eventuale partita persa a tavolino nel caso una squadra restasse con meno di 4 giocatori a disposizione.
Tornando ai giorni nostri, l'appuntamento è quindi per questa Domenica, nel bowl che si disputerà a Ferrara saranno presenti oltre ai giovani Dolphins Ancona, le Aquile, padrone di casa e già qualificatesi la passata stagione per le finali, e i Titans Romagna di Forlì. Un minitorneo a 3 squadre, con le compagini che si scontreranno in un triangolare.
Un grosso “in bocca al lupo” ai ragazzi: il percorso è lungo, ma da qualche parte bisognava pur iniziarlo.
Francesco Ciavattini | Ufficio Stampa Dolphins Ancona
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