giovedì 17 maggio 2012

[Week 13] I protagonisti: Salvatore Ruffino | Cardinals Palermo

Palermo, 17 Maggio 2012 - Al sud, non c'è dubbio, è la squadra da battere. L'anno scorso soltanto i forti Crusaders (adesso in Lenaf) tolsero ai Cardinals il piacere e la gioia di disputare il Ninebowl del 25 giugno a Busto Arsizio. Quest'anno i bianco-amaranto ci riprovano e lo fanno attraverso una serie di successi netti, che hanno messo in guardia tutti i potenziali avversari che affronteranno sul loro cammino. Sabato è toccato nuovamente agli Elephants il compito di infastidire i ragazzi di coach Leone in questo loro trionfale cammino. I catanesi non sono stati in grado di per poter competere con la fisicità e l'esperienza degli ospiti, ma non per questo si sono arresi facilmente. Nonostante la giovanissima età, hanno la fortuna di essere nati in una città che possiede, grazie al loro senior team, un'ottima cultura di questo sport e così gli atleti del vivaio etneo sono riusciti a fronteggiare i rivali isolani con la giusta attitudine. A dispetto della generosità dei padroni di casa, però, i palermitani sono obiettivamente di un'altra categoria e lo dimostrano mettendo a segno colpi letali con le loro armi di punta (in primis il forte Spinelli) e sciorinando un'ottima prestazione anche in difesa. 6 a 34, ennesima vittoria, perfect season e...adesso? Due settimane di meritato riposo prima di conoscere il prossimo avversario nel secondo turno dei playoff, che disputeranno chiaramente tra le mura amiche del capoluogo siciliano. Ecco le impressioni di uno dei protagonisti, Salvatore Ruffino, OL #62 dei Cardinals Palermo, all'indomani del match allo stadio del Cus Catania:

Ciao Salvatore e benvenuto. Leadership confermata e division stravinta. Testa di serie N.1 al Sud, posizione d'eccellenza nel ranking stagionale e numeri da capogiro…credo che di più, per lo meno, per adesso, non si possa desiderare. Parliamo però della partita di Sabato. Come è andata, vista dal campo?

È stata una partita caratterizzata sicuramente dal caldo, che penso sia stata una delle componenti determinanti per il suo andamento, ma non di sicuro una scusante (in quanto “siculi” dovremmo esserci abituati a tali condizioni meteorologiche e di sicuro nel prosieguo della stagione le cose non andranno a migliorare!). Per quanto riguarda i nostri avversari, gli Elepahants, abbiamo notato un netto miglioramento rispetto all’andata, e ciò ha dato vita ad un incontro più equilibrato in alcuni momenti della gara. Il primo touch down ce lo siamo dovuti letteralmente sudare ed è stata la prima volta in stagione che non siamo riusciti a chiudere il primo drive della partita.

Onore quindi agli elefantini di coach Wade..ma torniamo a voi…quale credi che sia stato il vostro punto di forza?

Penso soprattutto che la maggiore esperienza sia stata dalla nostra, vistasi in particolar modo quando, al rientro in campo, siamo riusciti a imprimere il nostro ritmo sia in attacco, con un drive di sole corse che ci ha portati in touchdown, che in difesa, riuscendo ad arginare il “cresciuto” attacco degli avversari. Punti deboli ce ne sono stati, soprattutto penso che ci sia mancata l’aggressività giusta in blocchi e placcaggi e qualche errore tattico a fine primo tempo.

Come giudichi la tua prestazione?

La mia prestazione è stata sicuramente inferiore alle mie aspettative, anche a causa delle mie condizioni fisiche non ottimali. Però penso che la componente più importante in una performance agonistica sia la propria attitudine mentale. Anche quando sai di non essere al meglio, ma riesci comunque a concentrarti in quello che fai, svaniscono i dolori e difficilmente farai male.

Un momento…determinante del match?

Il primo drive in attacco nel secondo tempo. Abbiamo imposto il nostro ritmo alla defense avversaria, chiudendo in touchdown, dopo ottanta yards di sole azioni di corsa. È stato un modo per rimettere le cose in chiaro, e dimostrare le nostre capacità.

Tracciamo un mini-bilancio di come è andata fino ad ora la stagione e vediamo di capire dove volete arrivare, anche se noi lo sappiamo bene…

La regular season è finita con una perfect season, i numeri parlano da soli. Siamo stati molto prolifici in attacco e molto forti in difesa, ma abbiamo tanti aspetti da curare e migliorare. Certo avrei preferito confrontarmi con squadre di maggiore esperienza (senza nulla togliere alle nostre avversarie del girone), per poter testare al meglio le nostre potenzialità, ma soprattutto i nostri limiti (fino ad ora siamo stati noi stessi il limite più grosso da superare). Ora ci attendono i playoff e, senza troppi giri di parole, vogliamo arrivare in finale e vincere il campionato... cercheremo di tener fede alle nostre aspettative!

E' bello sentire che non avete intenzione di nascondervi dietro sottili giri di parole…volete vincere il campionato, punto e basta. Bene così. Viva la sincerità!….senti un po', invece tornando alla partita di Catania, come giudichi la prestazione del Farm Team etneo?

Gli Elephants sono un’ottima squadra, piena di potenzialità, ma soprattutto ricca di giovani in crescita. In un mese e mezzo (tanto è trascorso dall’incontro di andata) sono riusciti a migliorare parecchio e a metterci in difficoltà in alcune fasi della partita. Gli auguro il meglio per i playoff.

Sincero e sportivo il nostro Salvo…e questo lo diciamo noi. Qual è invece la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?

Penso la lealtà, sia con i compagni che con gli avversari. Cerco di mantenere sempre un comportamento moderato e sportivo, cedendo difficilmente alle provocazioni. Una reazione sbagliata andrebbe contro di me, ma soprattutto contro la mia squadra.

E allora noi aggiungiamo "saggio"…oltre che leale…Con quale spirito ti prepari a un incontro? Hai un gesto scaramantico?

Come tutti, cerco la massima concentrazione, cercando di lasciare i miei problemi fuori dal campo. La tensione è sempre alle stelle, ma cerco di stemperarla anche scambiando qualche battuta con i compagni nel pre-partita. Non sono un tipo scaramantico, anzi abbastanza “razionale”.

Che cosa rappresenta il football nella tua vita? Che spazio gli dai?

Ho cominciato questo sport quasi per caso. Ho sempre fatto sport individuali, quindi entrare in una squadra, è stata per me un’esperienza totalmente nuova. Ho imparato molto, a condividere ogni cosa con i compagni, fatica, sudore, sacrifici, vittorie e sconfitte, gioie, dolori, spazi vitali e trasferte interminabili. Certo, cose comuni a molti sport di squadra, ma nel football penso ci sia qualcosa in più: la fiducia nei propri compagni. Sai che dovrai metterci tutto il tuo fisico per poter difendere il tuo compagno, per aprirgli un varco o portargli blocco e lui è certo del fatto che tu darai il massimo per riuscirci, si fiderà di te! Il mio allenatore dice sempre che tra le tre priorità più importanti della propria vita deve esserci il football … per me è così!

Conosciamo bene e stimiamo il coaching staff dei Cardinals, non possiamo che essere d'accordo con le tue impressioni….comunque, tornando a noi...cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?

Penso sia lo sport più tattico di tutti. È una continua partita a scacchi, con infiniti schemi e possibili giocate. Al contrario di come pensano molti, non ci vuole solo il fisico, ma soprattutto testa, lucidità e rapidità nell’esecuzione delle azioni. È così che siamo riusciti a sconfiggere squadre ben più pesanti e fisicamente messe meglio di noi. Poi i Cardinals sono una realtà ben assodata nel panorama del football italiano, sono una delle prime società d’Italia e mi vengono i brividi a pensare di indossare la maglia di chi, come me, ormai trent’anni fa, ha vissuto le stesse mie emozioni in campo.

A proposito di malia da indossare…Il numero che porti rappresenta qualcosa in particolare per te?

In realtà no. Però è stato il numero col quale ho cominciato a giocare nella mia prima squadra, i Tigers Palermo, e da allora ho mantenuto sempre lo stesso.

Hai un nickname?

I miei compagni si sbizzarriscono con me, affibbiandomene diversi e per svariati motivi, ma di certo non li rivelerò pubblicamente (chiedete a loro se volete). Anche se penso che la loro quantità sia direttamente proporzionale alla stima e all’affetto dei miei compagni nei miei confronti.

Lo faremo!…Senti un po' invece…Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora? Qual è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?

Da quando gioco nei Cardinals, sicuramente i Crusaders, nella finale di Conference dell’anno passato. Abbiamo disputato la nostra partita migliore in attacco di tutto il campionato, giocandocela fino agli over time. È stata una partita interminabile, ma purtroppo non siamo riusciti a restare lucidi fino all’ultimo, al contrario loro che ci hanno creduto e hanno conquistato l’incontro. La squadra che invece vorrei incontrare sono gli Sharks Palermo. Giocare un derby è sempre molto emozionante, ma soprattutto mi piacerebbe confrontarmi con una squadra comunque molto forte, e poter comprendere se saremo in grado di giocarcela alla pari, magari smentendo ogni pronostico scontato...

Qual è la squadra favorita per la vittoria del campionato?

Senza falsa modestia, noi siamo tra le favorite. Certo il campo darà i suoi verdetti ma non abbiamo meno possibilità di nessun’altra squadra del torneo. Tra le altre squadre vedo molto bene i Bills e gli Eagles, già affrontati la scorsa stagione. Se dovessimo rincontrarci ai play off, sarà sicuramente una bellissima partita, ma non faremo saldare conti in sospeso a nessuno.

A quale giocatore ti ispiri?

Non seguo molto l’NFL e non ho dunque un nome ben preciso. Però senza andare molto in là potrei darti il nome di un mio compagno di squadra: Ignazio Spinelli (Gnappo). Per me è un esempio di attitudine e dedizione. Oltre ad essere molto forte in campo è anche uno di quegli elementi che fanno da “collante” per la squadra.

Conosciamo bene le grandissime qualità di Ignazio e senza dubbio possiamo affermare, al di là dei numeri di inizio stagione, che sia uno dei migliori RB della categoria….comunque, ci racconti un episodio particolare che ti è successo in campo o in allenamento?

Penso di essere l’unico giocatore in Italia e forse nel mondo, ad essermi amputato la falangetta dell’indice sinistro in seguito ad uno scontro in campo. So che l’immagine non sarà delle migliori, però per me è stato veramente tragico, ho sofferto un’estate in convalescenza, senza però pensare mai tanto seriamente di abbandonare questo fantastico sport, contro il parere di quasi tutti i miei amici e soprattutto della mia famiglia.

Qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?

La forza e il coraggio di non mollare mai, in campo come nella vita. Il football è una scuola di vita. Se non ci fossero svariati “effetti collaterali” (che penso non tutti si accollerebbero), lo consiglierei a chiunque!

Spazio alle tue considerazioni finali…

Mi auguro di finire la stagione nel migliore dei modi, e anche se dovessimo uscire prematuramente dai playoff, spero almeno di poter dire che abbiamo dato il massimo che potevamo, uscendo sconfitti da una squadra più forte, senza rimpianti e rammarico. Ma questa è solo retorica! Go Cardinals!

Te lo auguriamo anche noi, Salvatore. Grazie per la disponibilità e..alla prossima.

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