Grosseto, 9 Maggio 2012 - Eccoli qui i Condor, di nuovo in testa al gruppo F. Così come gli Steelers e gli Skorpions nelle rispettive division, i blacks toscani sono la terza "new entry" di quest'anno che riesce nell'impresa di ritrovarsi capolista del proprio girone a questo punto della regular season. Un risultano niente male per i toscani, che hanno avuto il merito di affrontare ogni avversario che finora ha ostacolato il loro cammino con la giusta attitudine, con la adeguata umiltà, tutte caratteristiche indispensabili per chi desidera lavorare in prospettiva, ovvero con l'intento di far bene e poter così raggiungere importanti traguardi al più presto. E' con questo spirito che i ragazzi di Roberto Matta hanno affrontato, a chiusura di questa prima fase del torneo, l'ennesima trasferta stagionale in quel di La Spezia. I padroni di casa Wolfpack sono avversari di tutto rispetto, sia chiaro, ma anche stavolta i grossetani hanno dettato legge, imponendosi con un secco 0-26 che non desta dubbi su come siano andate le cose in campo. Approfondiamo comunque l'analisi del match insieme con Luca Giustarini, WR #16 dei Condor Grosseto e approfittiamone per farci raccontare anche qualcosa su di lui:
Ciao Luca e benvenuto. Ennesima convincente affermazione per i Condor, anche nella insidiosa trasferta ligure nella tana del branco Wolfpack…come sono andate le cose?
Il risultato parla chiaro…I 4 quarti sono stati gestiti totalmente dai Condor che non hanno concesso nulla ai seppur validi avversari...
Cosa ti è piaciuto di più di quanto vissuto in campo sabato?…e cosa meno?…
Il punto di forza del match è stata sicuramente la nostra difesa che ha giocato un football spettacolare, concedendo pochissimi primi down agli avversari. In difesa ci tengo particolarmente a segnalare la prestazione di Mattia Rotelli, Luca Corsini e Djeng Moomo che hanno fatto giocate spettacolari, bloccando i tentativi di corsa e di lancio degli avversari. Sono felice per la loro prova anche perchè sono cresciuti moltissimo rispetto alla prima partita di regular season. Il punto debole è sicuramente, seppur in maniera inferiore rispetto all'ultima partita disputata in casa contro gli Storms Pisa, la concentrazione dall'inizio alla fine del match. Facciamo sempre piccoli errori che se corretti ci faranno fare il salto di categoria. Personalmente nella partita contro gli Wolfpack sono stato responsabile di un calo di concentrazione che ci ha fatto perdere 15 yard per un fallo personale che avrei dovuto evitare; approfitto di questa intervista per chiedere scusa ai miei coach e compagni per quello spiacevole episodio.
Come giudichi invece la tua prestazione?…
E' sempre difficile parlare della propria prestazione...ma penso di aver dato il mio contributo alla squadra per vincere questo match. Io sono stato fin dall'inizio della mia carriera un ricevitore ma mi sono allenato anche in altri ruoli. Sabato sera ho giocato runner, ricevitore e qb per sopperire all'assenza per infortunio dei miei compagni Cannatella e Daviddi. Sono uno che si sacrifica per la squadra per raggiungere i risultati. Una delle più grandi soddisfazioni di questo campionato per me è stata quella di essere cresciuto partita dopo partita. Nel 2004 ho avuto un brutto infortunio e sono stato costretto ad interrompere la mia carriera. A settembre del 2011 ho deciso di riprovarci e sinceramente ho visto in me una crescita che mi dà una carica ed una soddisfazione enorme. Ma sono i miei coach e compagni che dovrebbero rispondere a questa domanda! Come ho detto prima devo lavorare sulla concentrazione e sulla visione del gioco. Dopo 7 anni di assenza dai campi di football ci vuole tempo per recuperare la padronanza del gioco.
Raccontaci un momento determinante della partita.
Il momento chiave della partita con gli Wolfpack è stato il touchdown nel primo drive di Luca Leonardelli che ci ha sbloccato psicologicamente e ci ha dato la carica giusta per dominare l'intero match. Per lui è stata sicuramente una soddisfazione enorme anche perchè è stato costretto a rimanere fermo le prime 4 partite per un infortunio avvenuto prima dell'inizio del campionato. E' un giocatore fondamentale per i Condor e se fosse stato in campo nei due match con i Predatori forse sarebbe stato diverso il risultato finale...
A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?
Preferisco rispondere a questa domanda parlando della mia squadra e non di me. La regular season si è conclusa con 4 vittorie e due sconfitte, entrambe subite contro i Predatori. A mente fredda dico che sarebbe bastata un po' di concentrazione e qualche allenamento in più per poter ottenere la perfect season. Non abbiamo niente in meno dei Predatori, siamo stati solo più sfortunati e meno attenti di loro! La speranza più grande è quella di poterli incontrare ancora ai play off per dimostrare a noi stessi quello che ho appena detto. A settembre eravamo un gruppo di amici che amano il football, adesso siamo una squadra determinata a vincere ed andare avanti in questa avventura! Arrivati a questo punto il nostro obiettivo è quello di vincere la prima partita dei play off. Il mio personale obiettivo preferisco non dirlo!
Come giudichi la prestazione dei ragazzi di coach Luciano Conte?
La prima partita giocata contro gli Wolfpack a Grosseto è stata equilibrata nei primi due quarti e nel terzo e nel quarto è stata dominata dai Condor che hanno dato prova di saper lottare fino all'ultimo secondo. La partita di ritorno di sabato è stata sempre dominata dalla mia squadra. Sinceramente penso che i nostri avversari al contrario nostro e delle altre squadre del girone non siano cresciuti nel corso del campionato. Sabato ho trovato una squadra completamente diversa rispetto all'andata.
Qual è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?
La tenacia, la passione ed il forte senso di squadra.
Con quale spirito ti prepari ad un incontro?…hai un gesto scaramantico? Qualcosa che fai sempre prima di ogni match?
Ogni partita mi emoziona come se fosse la prima. Nella settimana che precede l'incontro sono impaziente e nervoso. Non ho un gesto scaramantico ma in genere la sera prima dormo con il pallone.
Ecco…comincio a rendermi conto che non sei l'unico ad abbandonarsi a questo gesto propiziatorio….Senti un po', Luca…cosa rappresenta quindi il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?
Ho iniziato a giocare a football nel 1995 a 17 anni e da quel momento rappresenta per me la più grande passione della vita. Come ho già detto sono stato lontano dai campi per alcuni anni a causa di un brutto infortunio ed ora che sono rientrato in squadra il football è tra le mie priorità, dopo la famiglia ed il lavoro.
Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?
La cosa che più mi piace è il rapporto di amicizia forte che si crea con i compagni di squadra nel condividere delle emozioni forti come una partita di football. Il football americano secondo me è lo sport di squadra per eccellenza. La mia squadra è la mia seconda famiglia...i miei migliori amici sono anche i miei compagni.
Il numero che porti sulla maglia…rappresenta qualcosa in particolare per te?
Da quando ho ripreso a giocare ho scelto il numero 16 anche se ho sempre giocato con il numero 80. Ho scelto il numero 16 perchè è il giorno di nascita del mio babbo Alessandro, scomparso nel 2006 per una grave malattia.
E' una cosa stupenda questa nei confronti del tuo babbo ed un bel gesto per portarlo sempre al tuo fianco… complimenti. Hai anche un nickname?
Il mio soprannome è Fagio. Nel 1995 all'età di 17 anni ero il rookie più giovane della squadra. Gran parte del primo campionato di A2 sono stato in panchina a guardare, ma durante una partita a Grosseto il mio allenatore Mauro Bardelli, mentre lo stavo riparando con l'ombrello, decise di mandarmi in campo. Mi parlava dalla sideline per darmi consigli e non ricordandosi il mio nome mi regalò questo soprannome, che in origine vista la giovane età era Fagiolino.
Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?….e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?
Sicuramente i più forti sono stati i Predatori perchè sono riusciti a vincere contro di noi ed impedirci per ben due volte di segnare un TD ad una/due yard dall'endzone ed a pochissimi minuti dalla fine dell'incontro. Il merito grande è stato del loro Qb. Non conosco bene le squadre degli altri gironi e come ho già detto vorrei incontrare nuovamente i Predatori ai playoff per dimostrargli che i Condor sono più forti.
Qual è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?
Sinceramente non conosco bene il livello delle altre squadre. Preferisco rispondere dopo la prima partita dei play off.
Esiste un giocatore al quale ti ispiri?
Si, il mio grande amico Luca Giannini ex giocatore dei Condor, il numero 81. Mi ha insegnato tantissimo e mi ha trasmesso la grinta e la determinazione di provare sempre a ricevere la palla. Mi ha insegnato a tuffarmi per completare.
Qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?
A sacrificarmi per i miei compagni.
A te la chiusura. Un'ultima considerazione e, se ti va, anche una dedica o un saluto…
Per concludere volevo complimentarmi e ringraziare il mio Presidente Stefano Busisi ed i Coach Roberto Matta, Andrea Cappagli, Elvis Tarroni, Mauro Bardelli, Riccardo Gesualdo e Nanni Tramontano per tutto quello che stanno facendo per portare avanti il Progetto Condor; è grazie a loro se posso fare quello che mi piace...giocare a football. Un saluto particolare lo voglio fare al mio Qb Marco Corsini. Ci alleniamo insieme da ottobre dello scorso anno ma abbiamo già un buon timing che è cresciuto considerevolmente partita dopo partita. GO CONDOR!
Ci uniamo anche noi al saluto a tutta la società dei Condor Grosseto. Grazie anche a te, Luca. E' stato un piacere. Alla prossima.
US Cif9.com
Ciao Luca e benvenuto. Ennesima convincente affermazione per i Condor, anche nella insidiosa trasferta ligure nella tana del branco Wolfpack…come sono andate le cose?
Il risultato parla chiaro…I 4 quarti sono stati gestiti totalmente dai Condor che non hanno concesso nulla ai seppur validi avversari...
Cosa ti è piaciuto di più di quanto vissuto in campo sabato?…e cosa meno?…
Il punto di forza del match è stata sicuramente la nostra difesa che ha giocato un football spettacolare, concedendo pochissimi primi down agli avversari. In difesa ci tengo particolarmente a segnalare la prestazione di Mattia Rotelli, Luca Corsini e Djeng Moomo che hanno fatto giocate spettacolari, bloccando i tentativi di corsa e di lancio degli avversari. Sono felice per la loro prova anche perchè sono cresciuti moltissimo rispetto alla prima partita di regular season. Il punto debole è sicuramente, seppur in maniera inferiore rispetto all'ultima partita disputata in casa contro gli Storms Pisa, la concentrazione dall'inizio alla fine del match. Facciamo sempre piccoli errori che se corretti ci faranno fare il salto di categoria. Personalmente nella partita contro gli Wolfpack sono stato responsabile di un calo di concentrazione che ci ha fatto perdere 15 yard per un fallo personale che avrei dovuto evitare; approfitto di questa intervista per chiedere scusa ai miei coach e compagni per quello spiacevole episodio.
Come giudichi invece la tua prestazione?…
E' sempre difficile parlare della propria prestazione...ma penso di aver dato il mio contributo alla squadra per vincere questo match. Io sono stato fin dall'inizio della mia carriera un ricevitore ma mi sono allenato anche in altri ruoli. Sabato sera ho giocato runner, ricevitore e qb per sopperire all'assenza per infortunio dei miei compagni Cannatella e Daviddi. Sono uno che si sacrifica per la squadra per raggiungere i risultati. Una delle più grandi soddisfazioni di questo campionato per me è stata quella di essere cresciuto partita dopo partita. Nel 2004 ho avuto un brutto infortunio e sono stato costretto ad interrompere la mia carriera. A settembre del 2011 ho deciso di riprovarci e sinceramente ho visto in me una crescita che mi dà una carica ed una soddisfazione enorme. Ma sono i miei coach e compagni che dovrebbero rispondere a questa domanda! Come ho detto prima devo lavorare sulla concentrazione e sulla visione del gioco. Dopo 7 anni di assenza dai campi di football ci vuole tempo per recuperare la padronanza del gioco.
Raccontaci un momento determinante della partita.
Il momento chiave della partita con gli Wolfpack è stato il touchdown nel primo drive di Luca Leonardelli che ci ha sbloccato psicologicamente e ci ha dato la carica giusta per dominare l'intero match. Per lui è stata sicuramente una soddisfazione enorme anche perchè è stato costretto a rimanere fermo le prime 4 partite per un infortunio avvenuto prima dell'inizio del campionato. E' un giocatore fondamentale per i Condor e se fosse stato in campo nei due match con i Predatori forse sarebbe stato diverso il risultato finale...
A questo punto della stagione, puoi tracciare un bilancio di come sia andata complessivamente per te? Cosa vorresti chiedere in più a questo Campionato?
Preferisco rispondere a questa domanda parlando della mia squadra e non di me. La regular season si è conclusa con 4 vittorie e due sconfitte, entrambe subite contro i Predatori. A mente fredda dico che sarebbe bastata un po' di concentrazione e qualche allenamento in più per poter ottenere la perfect season. Non abbiamo niente in meno dei Predatori, siamo stati solo più sfortunati e meno attenti di loro! La speranza più grande è quella di poterli incontrare ancora ai play off per dimostrare a noi stessi quello che ho appena detto. A settembre eravamo un gruppo di amici che amano il football, adesso siamo una squadra determinata a vincere ed andare avanti in questa avventura! Arrivati a questo punto il nostro obiettivo è quello di vincere la prima partita dei play off. Il mio personale obiettivo preferisco non dirlo!
Come giudichi la prestazione dei ragazzi di coach Luciano Conte?
La prima partita giocata contro gli Wolfpack a Grosseto è stata equilibrata nei primi due quarti e nel terzo e nel quarto è stata dominata dai Condor che hanno dato prova di saper lottare fino all'ultimo secondo. La partita di ritorno di sabato è stata sempre dominata dalla mia squadra. Sinceramente penso che i nostri avversari al contrario nostro e delle altre squadre del girone non siano cresciuti nel corso del campionato. Sabato ho trovato una squadra completamente diversa rispetto all'andata.
Qual è secondo te la qualità che i tuoi compagni apprezzano di più in te?
La tenacia, la passione ed il forte senso di squadra.
Con quale spirito ti prepari ad un incontro?…hai un gesto scaramantico? Qualcosa che fai sempre prima di ogni match?
Ogni partita mi emoziona come se fosse la prima. Nella settimana che precede l'incontro sono impaziente e nervoso. Non ho un gesto scaramantico ma in genere la sera prima dormo con il pallone.
Ecco…comincio a rendermi conto che non sei l'unico ad abbandonarsi a questo gesto propiziatorio….Senti un po', Luca…cosa rappresenta quindi il Football nella tua vita?….che spazio gli dai?
Ho iniziato a giocare a football nel 1995 a 17 anni e da quel momento rappresenta per me la più grande passione della vita. Come ho già detto sono stato lontano dai campi per alcuni anni a causa di un brutto infortunio ed ora che sono rientrato in squadra il football è tra le mie priorità, dopo la famiglia ed il lavoro.
Cosa ti piace di più di questo sport? Quali sensazioni ti trasmette far parte del tuo team?
La cosa che più mi piace è il rapporto di amicizia forte che si crea con i compagni di squadra nel condividere delle emozioni forti come una partita di football. Il football americano secondo me è lo sport di squadra per eccellenza. La mia squadra è la mia seconda famiglia...i miei migliori amici sono anche i miei compagni.
Il numero che porti sulla maglia…rappresenta qualcosa in particolare per te?
Da quando ho ripreso a giocare ho scelto il numero 16 anche se ho sempre giocato con il numero 80. Ho scelto il numero 16 perchè è il giorno di nascita del mio babbo Alessandro, scomparso nel 2006 per una grave malattia.
E' una cosa stupenda questa nei confronti del tuo babbo ed un bel gesto per portarlo sempre al tuo fianco… complimenti. Hai anche un nickname?
Il mio soprannome è Fagio. Nel 1995 all'età di 17 anni ero il rookie più giovane della squadra. Gran parte del primo campionato di A2 sono stato in panchina a guardare, ma durante una partita a Grosseto il mio allenatore Mauro Bardelli, mentre lo stavo riparando con l'ombrello, decise di mandarmi in campo. Mi parlava dalla sideline per darmi consigli e non ricordandosi il mio nome mi regalò questo soprannome, che in origine vista la giovane età era Fagiolino.
Qual è la squadra più forte che avete incontrato finora?….e quale è la squadra che vorresti incontrare prima o poi?
Sicuramente i più forti sono stati i Predatori perchè sono riusciti a vincere contro di noi ed impedirci per ben due volte di segnare un TD ad una/due yard dall'endzone ed a pochissimi minuti dalla fine dell'incontro. Il merito grande è stato del loro Qb. Non conosco bene le squadre degli altri gironi e come ho già detto vorrei incontrare nuovamente i Predatori ai playoff per dimostrargli che i Condor sono più forti.
Qual è la squadra favorita per la vittoria finale di questo Campionato?
Sinceramente non conosco bene il livello delle altre squadre. Preferisco rispondere dopo la prima partita dei play off.
Esiste un giocatore al quale ti ispiri?
Si, il mio grande amico Luca Giannini ex giocatore dei Condor, il numero 81. Mi ha insegnato tantissimo e mi ha trasmesso la grinta e la determinazione di provare sempre a ricevere la palla. Mi ha insegnato a tuffarmi per completare.
Qual è la cosa più bella che ti ha insegnato il football fino ad adesso?
A sacrificarmi per i miei compagni.
A te la chiusura. Un'ultima considerazione e, se ti va, anche una dedica o un saluto…
Per concludere volevo complimentarmi e ringraziare il mio Presidente Stefano Busisi ed i Coach Roberto Matta, Andrea Cappagli, Elvis Tarroni, Mauro Bardelli, Riccardo Gesualdo e Nanni Tramontano per tutto quello che stanno facendo per portare avanti il Progetto Condor; è grazie a loro se posso fare quello che mi piace...giocare a football. Un saluto particolare lo voglio fare al mio Qb Marco Corsini. Ci alleniamo insieme da ottobre dello scorso anno ma abbiamo già un buon timing che è cresciuto considerevolmente partita dopo partita. GO CONDOR!
Ci uniamo anche noi al saluto a tutta la società dei Condor Grosseto. Grazie anche a te, Luca. E' stato un piacere. Alla prossima.
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