martedì 30 ottobre 2012

Pronti a mordere | La Preseason dei Mastiffs Ivrea

Ivrea (TO), 30 Ottobre 2012 - Tornano sulle nostre pagine pochi giorni dopo aver festeggiato il primo compleanno dalla rifondazione. La programmazione, si sa, è alla base della buona riuscita di tanti progetti, più o meno ambiziosi. In quel di Ivrea lo staff dei Mastiffs la pensa di certo così. La sintonia ed il lavoro di gruppo sono elementi fondamentali per una crescita costante e ciò che stanno mettendo in piedi i piemontesi, passo dopo passo, mira senz'altro al raggiungimento dei propri obiettivi, ma senza fretta. Rispettando le dinamiche di una naturale evoluzione delle cose. La saggezza di chi è addentro a questo sport da tanti anni aiuta sempre a comprendere quali siano le sfaccettature di tale filosofia. Le parole di Giancarlo Pitossi, offensive coordinator dei rosso-bianchi eporediesi, rispecchiano e approfondiscono questi concetti:

"Stiamo procedendo con il lavoro iniziato lo scorso anno. La squadra ha voglia di dimostrare il proprio valore ed i ragazzi stanno lavorando con serietà e grande passione. Gli allenamenti sono ripresi il 4 di settembre con un programma di preparazione tecnica ed atletica, che crediamo ci consentirà di affrontare il prossimo campionato con le giuste energie e competenze. Intorno al team c’è grande fermento. Con i “vecchi” Mastini si è instaurato un ottimo rapporto e crediamo fermamente nel loro sostegno e in quello di tutta la città. Abbiamo un coaching staff rinnovato, un preparatore atletico di ottimo livello e abbiamo un "canile" tutto nostro, nel senso che da giugno scorso la società ha preso in gestione il campo sportivo di Pavone Canavese (alle porte di Ivrea), ovvero il nostro abituale terreno di gioco casalingo. Il nostro impegno per la prossima stagione sarà massimo. La squadra ha una gran voglia di dimostrare il proprio valore in campo. Non faccio pronostici, ma credo che i playoff siano alla nostra portata. Stiamo sviluppando un programma per aumentare sensibilmente le capacità atletiche dei giocatori, cosa che reputiamo fondamentale. Per quanto riguarda l’attacco stiamo concentrando le nostre attenzioni sullo sviluppo del gioco aereo, che l’anno scorso ha lasciato un po’ a desiderare. In generale siamo convinti che con un lavoro programmato e coordinato saremo in grado di migliorare in ogni reparto, che poi è il nostro principale obiettivo".

La possibilità di gestire una propria struttura senz'altro agevola la programmazione...

"La società ha preso in gestione il campo di gioco per nove anni e da qui è partita con un piano di lavoro per il futuro. Gli obiettivi a lungo termine sono chiari, ma oggi tutti nella società sono concentrati per porre delle solide basi su cui costruire il futuro. Inutile fare proclami e non rispettarli. Personalmente sono per l’understatement".

L'anno scorso un "esordio" del tutto dignitoso: 3-3, con un inizio stentato, ma un finale di stagione alla grande...e playoff sfiorati di pochissimo. Dai un voto da 1 a 10 alla tua squadra per il Campionato scorso….

"L’anno scorso abbiamo avuto, come molte squadre del nord, vicissitudini varie legate al clima nei mesi di gennaio e febbraio. Eravamo già in ritardo di preparazione e il tempo inclemente non ci ha agevolati. Da qui un esordio di campionato di certo non esaltante. Qualche aggiustamento in difesa ed un migliore timing nei giochi offensivi ci ha permesso di raggiungere un 3-3 che ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca per la mancata ammissione ai playoff. Nel complesso valuto la stagione scorsa con un 6 e mezzo. A mio modo di vedere quest’anno possiamo e dobbiamo migliorare".


Qualche Test-match in programma in questa pre-season?

"Almeno due".

In cosa riesci a trovare lo stimolo per continuare a fare sacrifici gratuiti per guidare il tuo team?… e come è stato il passaggio da giocatore ad allenatore?….

"La passione mi guida. A parte le citazioni di pubblicità altrui non trovo un altro modo adatto per rispondere, a meno che non si cerchino le ragioni che mi spingono con l’ausilio di un bravo psichiatra. Il passaggio da giocatore ad allenatore è durato vent’anni. Non mi sembra il caso di raccontarti quasi la metà dei miei anni. A parte gli scherzi, nelle prime partite è stato difficile guardare i ragazzi giocare. Poi dai un’occhiata alla carta d’identità e torni con i piedi per terra".

Ti aspetti qualche importante conferma tra i tuoi ragazzi?…

"Mi aspetto tutta la squadra pronta a fare il proprio meglio. Non faccio nomi, dovrei allegarti il roster al completo".

Come gestite l'approccio che i ragazzi nuovi devono avere, allorché si affacciano per la primissima volta verso la pratica di questa disciplina?

"Chi si avvicina al football per la prima volta può avere due atteggiamenti profondamente diversi tra loro. Timore del contatto o spavalderia. In ogni caso, dopo i primi approcci, per me conta l’allenamento progressivo in termini di impatti ed intensità e l’ambiente. Comunque credo che per tutti i neofiti, più di qualsiasi allenatore, conta la squadra. I nuovi devono sentirsi accolti nello spogliatoio. Le motivazioni poi, di solito, arrivano".

Come vi state muovendo per i giovanissimi?…

"Stiamo lavorando per imbastire le giovanili, ma non abbiamo fretta di partecipare ai campionati di categoria".

In questi tempi si dibatte parecchio a proposito della suddivisione (e dei meccanismi) delle categorie in Italia. Football A 9, a 11, le varie fasce d'età, suddivisioni regionali, etc… Tu come la pensi?

"Credo che la federazione stia lavorando per il bene del movimento. Difficile ipotizzare promozioni e retrocessioni viste le differenze di costo dei vari campionati. A meno di non stravolgere tutto quello che è stato fatto sino ad oggi".

Dimmi un pregio ed un difetto del Football in Italia…

"Un pregio è la voglia e la passione che sono alla base di tutto il movimento. Il difetto, se mi permetti, è che, qualche volta, 'voglia' e 'passione' non sono sufficienti".

E questo ipotetico "Heisman Trophy" del Football a 9 italiano…tu a chi lo avresti assegnato per la passata stagione?

"Nicolò D’Amico, il quarterback dei Cardinals. L’ho visto giocare solo nella finale di Torino, ma credo di potermi sbilanciare".

Dimmi quale team ti ha più impressionato la scorsa stagione..

"Mi hanno impressionato positivamente entrambe le finaliste di Torino. Due squadre con approccio di gioco diverso, ma con la stessa voglia di vincere".

Pronostici per il prossimo Campionato?

"Non faccio pronostici. Preferisco non scommettere. Con il gioco d’azzardo non vinco mai".

A te la chiusura, coach…un pensiero per lasciarci e darci appuntamento alla prossima volta...

"Lo scorso anno ho trovato un ambiente positivo e vorrei solo ringraziare un po’ di persone per l’aiuto e il supporto. Allora ti faccio la lista, iniziando dagli “esterni”: Francesco Cerra, William e Jerry Petrone, Nico Amoroso. Nadia e tutta la nostra dirigenza, Aureliano (il mio collega per l’offense), Ilario (l’attuale defensive coordinator), Luca, Claudio, Maurizio ed Edward. Infine ringrazio tutti i nostri giocatori per la magnifica avventura".


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