Aosta, 19 Febbraio 2013 - Dopo quasi 30 anni di silenzio, tornano i BlackReds, squadra valdostana di Football americano, con tutte le sane premesse ed i buoni propositi di chi vuol costruire un progetto efficace. L'ispirata volontà dei dirigenti della società rossonera vuole porre delle solide basi che possano sostenere la sua ambiziosa iniziativa e lungo questo percorso non vuole di certo commettere errori, come ad esempio avere la fretta di prendere subito parte al Campionato nazionale di football a nove. Ogni cosa, quindi, a suo tempo. Intanto però i ragazzi guidati dall'esperto coach Edward Padula stanno continuando assiduamente a prepararsi in vista dei prossimi impegni, prestando fede al disegno societario, ovvero quello di crescere gradualmente, sia nella partecipazione a livello numerico, sia nella maturazione a livello sportivo. Per tastare il polso a questo nuovo Team, scambiamo due chiacchiere con Giampaolo Passanante, presidente dei BlackReds:
Ciao Giampaolo e benvenuto. Parliamo un po' del progetto "BlackReds". Dopo 30 anni tornate sulla scena, dal quel lontano agosto '83. Quando è nata l'idea di riformare il team dopo tutti questi anni?…
L’esperienza con i Vikingar nel campionato di Flag 2012 ci ha fatto capire che ci sono le potenzialità, dopo tanti anni di assenza, per tornare a giocare a tackle qui ad Aosta. Possiamo contare su di un gruppo di ragazzi appassionati e motivati. Su questo “nocciolo duro” puntiamo per formare una squadra competitiva. Ci rendiamo conto che il cammino sarà lungo e tortuoso ma siamo ottimisti. L’idea del ritorno dei BlackReds è una conseguenza naturale dovuta al fatto che i dirigenti della società sono ex giocatori che negli anni '80 militavano nelle fila del team aostano. I BlackReds hanno lasciato un marchio nella memoria storica che è ancora molto presente nella nostra regione tra gli appassionati. Ed è proprio la passione che ci ha spinti a riprendere il discorso lasciato in sospeso 30 anni fa. Ci alleniamo ad Aosta nella struttura sportiva comunale che ospita il rugby ed il baseball. Gli atleti sono tutti ragazzi che abitano in Valle d’Aosta e che si approcciano per la prima volta al football americano. In pratica ripartiamo da zero ma con la possibilità di mettere a frutto l’esperienza del passato.
Quanti atleti conta il vostro roster?
Al momento siamo circa una ventina di cui due sotto i 18 anni. Contiamo di arrivare almeno a 30 per il prossimo Campionato.
C'è qualche giocatore, tra le vostre fila, con esperienze passate di rilievo?…qualche veterano che abbia avuto trascorsi in altre squadre e che possa guidare i più giovani?
Abbiamo due atleti che hanno giocato nel recente passato e che stanno dando il loro contributo in tal senso ma non ti nascondo che ci farebbe piacere poter contare su altri arrivi in squadra di giocatori con esperienza. Siamo ancora all’inizio e qualcosa potrebbe muoversi entro questa stagione.
Chi farà parte del coaching staff? Chi si occuperà dei vari reparti? Da quale tipo di esperienze di allenamento provengono i vostri coach?
Siamo stati fortunati. Il coach Edward Padula, dopo alcuni anni di gestione tecnica dei Mastini Ivrea, ha deciso di ripartire con una squadra nuova ed ha accettato la Direzione Sportiva dei BlackReds 1983. E’ uomo di grande esperienza e dovunque ha allenato ha sempre portato buoni risultati. Siamo certi che farà un ottimo lavoro. Sarà coadiuvato dagli assistant: Mirko Faedi e Fabio Porrega per l’attacco, Ugo Diana e Domenico Fimiano per la difesa, tutti ex giocatori degli anni '80.
Attendere "ai box" sarà molto dura..ma quali saranno le vostre aspirazioni per la stagione successiva?
Non ci poniamo obiettivi in quanto per noi sarà un periodo pieno di incognite. Cercheremo di lavorare bene con la politica dei piccoli passi: “Una yard alla volta, fino al touchdown” è il motto che abbiamo creato per questa nuova avventura. La storia del football americano ad Aosta è stata fatta da società che sono partite a mille e si sono fermate quasi subito. Non voglio ricadere negli stessi errori del passato. Voglio creare una struttura che possa crescere e consolidarsi negli anni, formando un settore giovanile che parta dal flag per arrivare al tackle, in modo da dare continuità alla prima squadra. I risultati in questa prima fase sono secondari.
Che divisa indosserete? Esiste un motivo particolare per il quale è stata scelta questa colorazione delle uniformi?
Il nostro nome deriva dai colori sociali che determinano anche il colore delle divise di gioco. Sarà un giusto mix tra il nero e il rosso.
Quale sarà il vostro campo di gioco casalingo? è una struttura pronta ad ospitare i vostri fans? Che movimento si sta creando intorno ai BlackReds?
In casa giocheremo allo stadio del rugby di Aosta. E’ una struttura molto bella, rimodernata di recente, in grado di ospitare un migliaio di spettatori. Il mio sogno è che gli spalti si riempiano sempre di più nel tempo fino al tutto esaurito. Ci vorranno anni per arrivarci ma non abbiamo fretta. Il football americano ad Aosta desta interesse ma non è ancora molto seguito. Dare continuità ci permetterà anche di far crescere intorno a noi il movimento degli appassionati.
Vogliamo dare modo ai nostri lettori di contattarvi o saperne un po' di più sulla vostra attività?…
Certo. Potete contattarci sulla nostra pagina facebook.com/blackreds.
Grazie mille, Giampaolo. Speriamo di vedervi presto ritornare tra i protagonisti del Football made in Italy. Alla prossima.
Ufficio Stampa Cif9.com
Nessun commento:
Posta un commento