Roma, 7 Settembre 2012 - Quando siamo ormai giunti alla fine della seconda settimana di preparazione per le formazioni giovanili dei MisterSex Lazio Marines, è arrivato il momento di tirare le prime somme. Abbiamo fatto il punto della situazione con Andrea Serafini, head coach dell’Under 18 con un passato storico nei Marines Ostia. Un ritorno decisamente gradito ed obiettivi importanti da raggiungere insieme ai ragazzi.
Coach, i Marines sono stati la tua prima casa nel Football Americano. Cosa ti ha spinto a tornare nuovamente qui?
Ha giocato un ruolo fondamentale sicuramente lo stimolo e la voglia di rimettermi in discussione. Dopo aver lasciato questo mondo per diversi anni, mi ero riavvicinato nelle scorse stagioni, non riuscendo però a trovare mai il tempo adeguato da dedicare ai miei ragazzi. Per alcuni mesi mi sono trovato costretto a distaccarmi nuovamente dal Football salvo poi aver modo di parlare con dei vecchi amici, tra gli altri Fabio Pacelli e Mirko Cappellacci, che mi hanno proposto di dare una mano alla società nella quale avevo iniziato nel 1991. Sono molto contento di aver accettato e qui nei Marines ho trovato un ottimo ambiente e dei ragazzi veramente ben preparati.
Avendo assunto il ruolo di head coach dell'Under 18, quindi di ragazzi non ancora maggiorenni, qual è la responsabilità più importante che senti sulle spalle?
La stessa che avrei sentito se fossi stato uno qualsiasi degli assistant coach: per me il football non si improvvisa, a nessun livello, soprattutto con ragazzi nel pieno dell’età adolescenziale. Come head coach ho solo molte più cose da fare per organizzare, ma fortunatamente ho uno staff fantastico: c'e' collaborazione e gli altri coach sono molto preparati e propositivi. Abbiamo poi un ottimo supporto anche dallo staff dirigenziale, cosa potrei chiedere di più oggi?
Siamo ormai al termine della seconda settimana di allenamenti: cosa ti aspetti da questa squadra, dove può arrivare?
Ho un'idea ben precisa di quali sono le reali potenzialità di questo collettivo, ma sono un tipo scaramantico, quindi preferisco non anticipare nulla. Posso dire però, e i ragazzi già lo sanno, che da loro mi aspetto niente di meno del massimo che possono fare, sempre e comunque. La mia opinione è che il football non è uno sport adatto per chi si vuole risparmiare. Ho la fortuna anche di poter lavorare su un nucleo ben formato da chi mi ha preceduto in side line.
Sai indicarmi due o tre giocatori sui quali punti di più o che saranno in grado di stupire nel corso della stagione?
Punto sull'intero collettivo, che è tutto di ottimo livello. Ovviamente alcuni giocatori saranno chiamati ad avere qualche responsabilità in più rispetto ad altri. Alcuni dei ragazzi provenienti dalla formazione Under15, inoltre, sono degli ottimi giocatori, destinati senza dubbio a far bene e a sorprenderci. Non ho aspettative particolari dai singoli, sono solito farmene su ciò che devo fare io: spero solo di riuscire a far capire ai ragazzi che è importante che diano sempre tutto ciò che hanno in corpo, fino alla fine.
Un commento sulle formazioni che affronterete nell’High School League. In assoluto chi temi di più?
Sarebbe facile rispondere i Grizzlies Roma, campioni in carica di categoria, ed i Seamen Milano, finalisti della passata edizione. La realtà però è un’altra: l'unico avversario che possiamo temere davvero sono i Marines, dipende solo da noi e da ciò che saremo in grado di fare, nel bene e nel male.
Roberto D'Amico | US Marines
Coach, i Marines sono stati la tua prima casa nel Football Americano. Cosa ti ha spinto a tornare nuovamente qui?
Ha giocato un ruolo fondamentale sicuramente lo stimolo e la voglia di rimettermi in discussione. Dopo aver lasciato questo mondo per diversi anni, mi ero riavvicinato nelle scorse stagioni, non riuscendo però a trovare mai il tempo adeguato da dedicare ai miei ragazzi. Per alcuni mesi mi sono trovato costretto a distaccarmi nuovamente dal Football salvo poi aver modo di parlare con dei vecchi amici, tra gli altri Fabio Pacelli e Mirko Cappellacci, che mi hanno proposto di dare una mano alla società nella quale avevo iniziato nel 1991. Sono molto contento di aver accettato e qui nei Marines ho trovato un ottimo ambiente e dei ragazzi veramente ben preparati.
Avendo assunto il ruolo di head coach dell'Under 18, quindi di ragazzi non ancora maggiorenni, qual è la responsabilità più importante che senti sulle spalle?
La stessa che avrei sentito se fossi stato uno qualsiasi degli assistant coach: per me il football non si improvvisa, a nessun livello, soprattutto con ragazzi nel pieno dell’età adolescenziale. Come head coach ho solo molte più cose da fare per organizzare, ma fortunatamente ho uno staff fantastico: c'e' collaborazione e gli altri coach sono molto preparati e propositivi. Abbiamo poi un ottimo supporto anche dallo staff dirigenziale, cosa potrei chiedere di più oggi?
Siamo ormai al termine della seconda settimana di allenamenti: cosa ti aspetti da questa squadra, dove può arrivare?
Ho un'idea ben precisa di quali sono le reali potenzialità di questo collettivo, ma sono un tipo scaramantico, quindi preferisco non anticipare nulla. Posso dire però, e i ragazzi già lo sanno, che da loro mi aspetto niente di meno del massimo che possono fare, sempre e comunque. La mia opinione è che il football non è uno sport adatto per chi si vuole risparmiare. Ho la fortuna anche di poter lavorare su un nucleo ben formato da chi mi ha preceduto in side line.
Sai indicarmi due o tre giocatori sui quali punti di più o che saranno in grado di stupire nel corso della stagione?
Punto sull'intero collettivo, che è tutto di ottimo livello. Ovviamente alcuni giocatori saranno chiamati ad avere qualche responsabilità in più rispetto ad altri. Alcuni dei ragazzi provenienti dalla formazione Under15, inoltre, sono degli ottimi giocatori, destinati senza dubbio a far bene e a sorprenderci. Non ho aspettative particolari dai singoli, sono solito farmene su ciò che devo fare io: spero solo di riuscire a far capire ai ragazzi che è importante che diano sempre tutto ciò che hanno in corpo, fino alla fine.
Un commento sulle formazioni che affronterete nell’High School League. In assoluto chi temi di più?
Sarebbe facile rispondere i Grizzlies Roma, campioni in carica di categoria, ed i Seamen Milano, finalisti della passata edizione. La realtà però è un’altra: l'unico avversario che possiamo temere davvero sono i Marines, dipende solo da noi e da ciò che saremo in grado di fare, nel bene e nel male.
Roberto D'Amico | US Marines
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