C’è tanta curiosità attorno ai campioni d’Italia in carica che nella loro prima uscita stagionale hanno fatto sfracelli. Ora è il pubblico di casa che reclama un bis, desideroso di vederli scattanti e concreti proprio come nella sfida sul campo dei Legio XIII. Per la prima volta nella loro storia ventennale i senior rosso argento saggeranno il campo di Monte Claro. Solo alcuni giovani lo hanno provato nell’autunno scorso, durante il campionato under 21. Nel primo pomeriggio di domenica i cagliaritani riceveranno la visita dei Marines, squadra dalla media statura ma con una facile propensione alle offensive veloci, espresse con la spread offence, che gli permette di lanciare con proficui risultati. Per loro una vittoria risicata contro i Black Hammers che però ha dato poche indicazioni sulle loro reali capacità. In casa Crusaders si fa la conta degli infortunati: due difensori si sono fatti male in allenamento, mentre un altro si era fratturato un dito nel corso della gara inaugurale: i medici sconsigliano vivamente di farlo giocare. In attacco dovrebbero stare tutti bene, a parte qualche influenzato che però non dovrebbe avere problemi di recupero. Tra i romani da segnalare la presenza di un ex crociato: il mai dimenticato Michele Gasparini che attualmente allena la difesa dei romani; di sicuro gli sarà riservata una accoglienza particolare.
GIACOMO CLARKSON: "SPERIAMO CHE NON PIOVA, VOGLIAMO MOLTO PUBBLICO"
Si accontenterebbe di vedere i suoi “sottoposti” esprimere alla perfezione le consegne, perché secondo lui “se si gioca bene di solito si vince”. Giacomo Clarkson cerca di arrabattarsi allenamento dopo allenamento, non pensando troppo alle continue assenze dei giocatori, in questo periodo molto affezionati alle infermerie.
Intanto i Legio salgono di nuovo al comando. Ma tu cosa ne pensi dei Marines?
La sconfitta subita la settimana scorsa non è molto attendibile, secondo me, perché giocavano sul campo della Legio che è già pesante per i fatti suoi. Poi sembra che si fosse abbattuto un uragano con pioggia e vento e quando il clima è così sono avvantaggiate le squadre fisicamente più pesanti.
Senza le condizioni meteo avverse come sarebbe potuta finire?
Sinceramente non lo so. Però immagino che avrebbero potuto sviluppare meglio il loro gioco aereo. Se piove e tira vento i lanci non ti escono. Se non sei attrezzato per le corse è finita. Se hai giocatori leggeri la cui migliore arma è lo scatto sul breve, la vedo molto dura perché scivoli, cadi, è tutto molto più complicato.
Ed invece i Legio XIII…
Diverso è per una squadra come loro che ha degli atleti fisicamente enormi, idonei per giocare nel mezzo, sono lenti ma con il maltempo sono avvantaggiati.
A parte tutto emerge che le squadre romane vadano poco a segno, da cosa può dipendere?
Mi fa pensare che debbano mettere a punto dei meccanismi offensivi. Sinceramente i Marines sulla carta sono forti, hanno molti ragazzini ma in questi casi l’esperienza conta molto.
Torniamo a casa nostra. Come procede?
Gli allenamenti vanno avanti. Anche se giorno dopo giorno dobbiamo contare i superstiti. perché c’è stata una moria di giocatori.
Solo alcuni giovani dell’under hanno già provato il campo di Monte Claro. Per i senior sarà una novità.
Il campo è bello, il sintetico è praticamente nuovo, visto che l’hanno realizzato circa due anni fa.
Cosa dici, a Monte Claro si avvicinerà molto pubblico?
Speriamo che non piova. Se invece la giornata sarà discreta penso che verrà un po’ di gente, tra amici, sostenitori e varia umanità. Confidiamo in un discreto risultato di pubblico, magari grazie anche alla nostra prima buona partita. Poi si sa, non è facile per gli sport minori riuscire a coinvolgere gente che non è proprio del ramo, però a piccoli passi, noi ci proviamo.
Cosa vuoi che facciano i tuoi giocatori domenica prossima in campo ?
Vorrei che giocassero bene. Di solito se si gioca bene, si vince. E comunque anche se non si vince si è fatto il proprio dovere. E per giocare bene intendo che bisogna rispettare gli assegnamenti, fare quello che abbiamo provato, le solite cose da football insomma. In questo sport non c’è aspetto peggiore di colui che prende l’iniziativa facendo le prime cose che gli vengono in mente e che non gli sono mai state richieste. Così facendo squilibra tutto l’assetto offensivo e crea dei problemi perché si aprono delle falle che non dovrebbero aprirsi. E soprattutto i tuoi compagni non sanno che si aprono e quindi poi succedono i disastri. Rispettare le consegne è molto importante.
I tuoi migliori auspici?
Speriamo sia una bella partita. In ogni caso ci divertiremo e poi rivedremo vecchi amici tra cui Michele Gasparini. Lui è già qui a Cagliari ma gli ho raccomandato di non venire a spiarci all’allenamento.
SIMONE MOCCIA: "NELLA MIA SQUADRA C’E’ MOLTA FIDUCIA E NESSUNA SPAVALDERIA"
Prossimo alla laurea in economia, il quarterback dei Crusaders ha una passione per il mare m anon solo. Non si separa quasi mai dai suoi due cocker e non disdegna stare ore davanti allo schermo per gustarsi i telefilm. Simone Moccia aveva già conquistato le platee con un’ottima prestazione nel nine bowl, ma anche nell’esordio romano ha dimostrato di essere un punto di riferimento sicuro. Non c'è un compagno con cui vada più d'accordo, anzi ammette di trovarsi benissimo con tutti.
Come hai cominciato col football ?
Ho incominciato a fare football a 17 anni; la passione per il gioco me l'ha trasmessa un amico di famiglia americano mentre al campo mi c'ha portato fisicamente un altro mio amico.
Le tue prime sensazioni con la palla ovale?
Prima di iniziare a fare football facevo basket e quindi avevo abbastanza dimestichezza con le palle. Il feeling con la palla ovale è stato subito ottimo.
Come sei finito a fare il qb?
Dopo il primo anno e due campionati (uno giovanile e uno senior) giocati da tight end, il nostro vecchio head coach Ninni Marongiu mi ha spostato dalla linea a dietro la linea.
A parte la finale scudetto del giugno scorso, quali sono state le gare della tua carriera che più ti hanno gratificato?
Le due partite più emozionanti sono state la rivincita in casa, coi Grizzlies Roma di due anni fa, e la partita di playoff dello stesso anno contro Napoli.
Nella prima uscita di campionato sei partito titolare. Quando te l'hanno comunicato?
Me l'hanno comunicato dopo il riscaldamento e per fortuna è andata bene, bellissima sensazione come tutte le volte.
Il vostro é stato un esordio col botto, secondo te siete più forti dell'anno scorso ?
Non direi più forti, siamo sempre gli stessi e con la stessa voglia. Forse in più abbiamo il desiderio di riconfermarci campioni, e questo ci da un'ulteriore spinta in più.
Dai commenti mi é sembrato di capire che la tua prestazione romana sia stata maiuscola
Non riesco a dare un giudizio alla mia prestazione, però sono contento di aver sbagliato il meno possibile e che in attacco abbia funzionato tutto benissimo. Il complimento che più ho gradito è stato quello di Stefanino.
Che cosa vorresti perfezionare?
Beh un po’ tutto, abbiamo fatto un'ottima prestazione perché i miei compagni sopperivano alle mie mancanze, quindi direi che voglio migliorare sia la forma fisica che la tecnica di lancio.
Dopo il bell'esordio qual'é il clima all'interno dello spogliatoio?
Nella squadra c'è molta fiducia, niente spavalderia ma solo consapevolezza dei propri mezzi. Ora sappiamo che se facciamo le cose con calma, concentrazione e determinazione possiamo giocare davvero bene.
Domenica sarete davanti al vostro pubblico, sarete più emozionati del solito?
Beh sicuramente, si vuole sempre far bene davanti al proprio pubblico.
Gipi Puggioni | Ufficio Stampa Crusaders | Cagliari
GIACOMO CLARKSON: "SPERIAMO CHE NON PIOVA, VOGLIAMO MOLTO PUBBLICO"
Si accontenterebbe di vedere i suoi “sottoposti” esprimere alla perfezione le consegne, perché secondo lui “se si gioca bene di solito si vince”. Giacomo Clarkson cerca di arrabattarsi allenamento dopo allenamento, non pensando troppo alle continue assenze dei giocatori, in questo periodo molto affezionati alle infermerie.
Intanto i Legio salgono di nuovo al comando. Ma tu cosa ne pensi dei Marines?
La sconfitta subita la settimana scorsa non è molto attendibile, secondo me, perché giocavano sul campo della Legio che è già pesante per i fatti suoi. Poi sembra che si fosse abbattuto un uragano con pioggia e vento e quando il clima è così sono avvantaggiate le squadre fisicamente più pesanti.
Senza le condizioni meteo avverse come sarebbe potuta finire?
Sinceramente non lo so. Però immagino che avrebbero potuto sviluppare meglio il loro gioco aereo. Se piove e tira vento i lanci non ti escono. Se non sei attrezzato per le corse è finita. Se hai giocatori leggeri la cui migliore arma è lo scatto sul breve, la vedo molto dura perché scivoli, cadi, è tutto molto più complicato.
Ed invece i Legio XIII…
Diverso è per una squadra come loro che ha degli atleti fisicamente enormi, idonei per giocare nel mezzo, sono lenti ma con il maltempo sono avvantaggiati.
A parte tutto emerge che le squadre romane vadano poco a segno, da cosa può dipendere?
Mi fa pensare che debbano mettere a punto dei meccanismi offensivi. Sinceramente i Marines sulla carta sono forti, hanno molti ragazzini ma in questi casi l’esperienza conta molto.
Torniamo a casa nostra. Come procede?
Gli allenamenti vanno avanti. Anche se giorno dopo giorno dobbiamo contare i superstiti. perché c’è stata una moria di giocatori.
Solo alcuni giovani dell’under hanno già provato il campo di Monte Claro. Per i senior sarà una novità.
Il campo è bello, il sintetico è praticamente nuovo, visto che l’hanno realizzato circa due anni fa.
Cosa dici, a Monte Claro si avvicinerà molto pubblico?
Speriamo che non piova. Se invece la giornata sarà discreta penso che verrà un po’ di gente, tra amici, sostenitori e varia umanità. Confidiamo in un discreto risultato di pubblico, magari grazie anche alla nostra prima buona partita. Poi si sa, non è facile per gli sport minori riuscire a coinvolgere gente che non è proprio del ramo, però a piccoli passi, noi ci proviamo.
Cosa vuoi che facciano i tuoi giocatori domenica prossima in campo ?
Vorrei che giocassero bene. Di solito se si gioca bene, si vince. E comunque anche se non si vince si è fatto il proprio dovere. E per giocare bene intendo che bisogna rispettare gli assegnamenti, fare quello che abbiamo provato, le solite cose da football insomma. In questo sport non c’è aspetto peggiore di colui che prende l’iniziativa facendo le prime cose che gli vengono in mente e che non gli sono mai state richieste. Così facendo squilibra tutto l’assetto offensivo e crea dei problemi perché si aprono delle falle che non dovrebbero aprirsi. E soprattutto i tuoi compagni non sanno che si aprono e quindi poi succedono i disastri. Rispettare le consegne è molto importante.
I tuoi migliori auspici?
Speriamo sia una bella partita. In ogni caso ci divertiremo e poi rivedremo vecchi amici tra cui Michele Gasparini. Lui è già qui a Cagliari ma gli ho raccomandato di non venire a spiarci all’allenamento.
SIMONE MOCCIA: "NELLA MIA SQUADRA C’E’ MOLTA FIDUCIA E NESSUNA SPAVALDERIA"
Prossimo alla laurea in economia, il quarterback dei Crusaders ha una passione per il mare m anon solo. Non si separa quasi mai dai suoi due cocker e non disdegna stare ore davanti allo schermo per gustarsi i telefilm. Simone Moccia aveva già conquistato le platee con un’ottima prestazione nel nine bowl, ma anche nell’esordio romano ha dimostrato di essere un punto di riferimento sicuro. Non c'è un compagno con cui vada più d'accordo, anzi ammette di trovarsi benissimo con tutti.
Come hai cominciato col football ?
Ho incominciato a fare football a 17 anni; la passione per il gioco me l'ha trasmessa un amico di famiglia americano mentre al campo mi c'ha portato fisicamente un altro mio amico.
Le tue prime sensazioni con la palla ovale?
Prima di iniziare a fare football facevo basket e quindi avevo abbastanza dimestichezza con le palle. Il feeling con la palla ovale è stato subito ottimo.
Come sei finito a fare il qb?
Dopo il primo anno e due campionati (uno giovanile e uno senior) giocati da tight end, il nostro vecchio head coach Ninni Marongiu mi ha spostato dalla linea a dietro la linea.
A parte la finale scudetto del giugno scorso, quali sono state le gare della tua carriera che più ti hanno gratificato?
Le due partite più emozionanti sono state la rivincita in casa, coi Grizzlies Roma di due anni fa, e la partita di playoff dello stesso anno contro Napoli.
Nella prima uscita di campionato sei partito titolare. Quando te l'hanno comunicato?
Me l'hanno comunicato dopo il riscaldamento e per fortuna è andata bene, bellissima sensazione come tutte le volte.
Il vostro é stato un esordio col botto, secondo te siete più forti dell'anno scorso ?
Non direi più forti, siamo sempre gli stessi e con la stessa voglia. Forse in più abbiamo il desiderio di riconfermarci campioni, e questo ci da un'ulteriore spinta in più.
Dai commenti mi é sembrato di capire che la tua prestazione romana sia stata maiuscola
Non riesco a dare un giudizio alla mia prestazione, però sono contento di aver sbagliato il meno possibile e che in attacco abbia funzionato tutto benissimo. Il complimento che più ho gradito è stato quello di Stefanino.
Che cosa vorresti perfezionare?
Beh un po’ tutto, abbiamo fatto un'ottima prestazione perché i miei compagni sopperivano alle mie mancanze, quindi direi che voglio migliorare sia la forma fisica che la tecnica di lancio.
Dopo il bell'esordio qual'é il clima all'interno dello spogliatoio?
Nella squadra c'è molta fiducia, niente spavalderia ma solo consapevolezza dei propri mezzi. Ora sappiamo che se facciamo le cose con calma, concentrazione e determinazione possiamo giocare davvero bene.
Domenica sarete davanti al vostro pubblico, sarete più emozionati del solito?
Beh sicuramente, si vuole sempre far bene davanti al proprio pubblico.
Gipi Puggioni | Ufficio Stampa Crusaders | Cagliari
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