Ciao Eros, ci siamo lasciati dopo un’ottima prova nel campionato CIF9 2012 e una convocazione ai tryouts del Blue Team, per ritrovarci mesi dopo con te dall’altra parte del mondo alla vigilia di una partita importante. Dunque, prima di tutto parlaci della tua esperienza nella nazionale italiana..
Beh, innanzitutto salve a tutti, e grazie. La mia esperienza con il Blue Team? è stata una bella e breve esperienza; sono stato convocato al primo tryout e successivamente al secondo, al quale però non ho potuto partecipare poiché ero già partito per l'America.
Si, abbiamo saputo della tua scelta della repubblica dominicana..
Si era circa due anni che programmavo di lasciare per un po’ l’Italia, ho provato più di una volta a raggiungere gli States, ma quando sembrava che fosse fatta l’infortunio al ginocchio mi ha fermato. Poi qualche mese fa grazie a Coach Pieraccioni, sono stato invitato qui in Repubblica Dominicana per giocare un’amichevole promozionale, in cui sono stato MVP; dopo questa mi è venuta la pazza idea di proseguire la mia carriera universitaria qui e in poco tempo ho trovato una squadra interessata a me, I Raiders di Santo Domingo, la squadra storica della Repubblica Dominicana.
Com’è il football laggiù? Quali sono le differenze con l’Italia?
Allora, il football qui è molto strano, non ci sono molti team, ad essere precisi 8, uno è stato espulso dalla lega per insolvenze e problemi economici, 3 sono neoformati e 4 esistono da anni, ogni team ha una base di 40-45 giocatori, e si gioca ad 11. Il livello del football è molto eterogeneo, ci sono moltissimi Rookies ma altrettanti veterani e moltissimi ragazzi che hanno avuto esperienze in usa, all’High School o addirittura al college; gli Stati Uniti sono ad un passo e molti ragazzi hanno fatto la scuola là e poi sono tornati. Per questo anche un confronto con l’Italia è difficile, così ad occhio direi che i giocatori tecnici sono più tecnici della media italiana, penso che molti potrebbero giocare in IFL con ottimi risultati, si vede l’impostazione usa, io per esempio ho un QB che lancia a 60yd, e quando era al college ne lanciava 70. Altri aspetti in cui qui ci superano sono l’atletismo e la velocità, qui tutti fanno palestra e anche molti uomini di linea sono molto veloci; il gioco invece risulta un po’ più lento, credo sia dovuto al fatto che sono abbastanza indisciplinati, e commettono molti errori a livello di schemi. Un altro punto di forza del football qui sono sicuramente i capo allenatori, arrivano da New York, Miami e Chicago, e hanno avuto varie esperienza di college; punto debole invece dei Coaching Staff è che sono poco folti, ogni team ha un capo allenatore e qualche veterano, per questo credo che la gestione degli allenamenti risulti un po’ difficoltosa.
Dicci qualcosa di più della selezione nazionale...
La nazionale qui è in embrione, è la sua prima partita, e comunque non è ancora riconosciuta, però penso che sia l’inizio di un bel progetto; so che avevano contattato Coach Pieraccioni per affidargli il compito di HC e coordinatore, ma purtroppo so che ha rifiutato perché era fuori dal paese. Io sono stato selezionato per la selezione nazionale in quanto ogni allenatore doveva segnalare alcuni dei suoi giocatori più forti, ed il mio coach, Ross Levy, mi ha messo nella lista. Ho partecipato ai tryout e li ho superati ed è stato un piacere, anche perché ho notato moltissimi ragazzi con molto talento ed è stato bello confrontarmi con loro. Tutto ciò in vista dell’imminente partita promozionale contro la nazionale di Puerto Rico dell’11 di agosto. In più i coach hanno apprezzato le mie doti di lettura e mi hanno chiesto di aiutarli ad impostare il reparto dei backs.
Insomma, sembra tutto perfetto, che partita prevedi?
Beh, sembra tutto perfetto, mi ero già informato, avrei dovuto giocare WR e FS ed essendo una partita non ufficiale avrei potuto giocare anche se non ho passaporto dominicano, e ciò non avrebbe significato niente a livello internazionale, visto che la mia priorità è sicuramente avere un’altra chance con il Blue Team. Ma la sfortuna ha voluto che mi infortunassi in uno scrimmage amichevole e ora dovrò guardare la partita dalla sideline.
Ci dispiace molto, che infortunio? Qualcosa di grave?
Durante un placcaggio ho subito una lussazione dell’articolazione sterno-claveare e sterno-costale che mi ha ridotto il chiropratico… mi hanno dato circa un mese di stop, speriamo bene…Una pecca del football di qui è sicuramente la sicurezza, non vengono controllati gli equipaggiamenti e molti giocatori utilizzano protezioni illegali, come protezioni da skating. Per esempio il mio infortunio credo sia dovuto a questo, ho placcato un runner di 110kg con le ginocchiere rigide.
Quindi quali sono i tuoi progetti adesso?
Questa è una bella domanda, al momento sto iniziando la mia carriera di medicina qui, in una università prestigiosa e riconosciuta in USA, il sogno è sempre quello di trovare il modo per fare un salto in un qualche College e mettermi in gioco, e vivere il football a stelle e strisce. Per ora mi godo tutto quello che ho e mi alleno molto. Il mio team qui, è molto bello, mi sento bene, l’ambiente è ottimo ed il livello altrettanto, ho un coach molto preparato ed è un piacere correre 50yd prima di ricevere un passaggio.
Pensi di tornare in Italia?
Si, credo che se me ne daranno la possibilità potrei tornare per giocare il prossimo campionato con gli Storms. Spero di poter dare il mio contributo nel 2013 visto che quest’anno abbiamo raggiunto dei buoni risultati e le prospettive per crescere le abbiamo. Non so se mi riconfermeranno come capitano e giocatore visto che potrò allenarmi con la squadra solo nel periodo del campionato, ma spero vivamente di si, non voglio che i km mi separino completamente dalla mia famiglia.
Ormai era chiaro il tuo attaccamento alla tua squadra. Quindi il nostro è un arrivederci. In bocca al lupo e auguri di pronta guarigione, aggiornaci comunque su che succede e a te le ultime righe.
Grazie mille ed un saluto, Go Storms! Go Raiders!
US Storms Pisa
Beh, innanzitutto salve a tutti, e grazie. La mia esperienza con il Blue Team? è stata una bella e breve esperienza; sono stato convocato al primo tryout e successivamente al secondo, al quale però non ho potuto partecipare poiché ero già partito per l'America.
Si, abbiamo saputo della tua scelta della repubblica dominicana..
Si era circa due anni che programmavo di lasciare per un po’ l’Italia, ho provato più di una volta a raggiungere gli States, ma quando sembrava che fosse fatta l’infortunio al ginocchio mi ha fermato. Poi qualche mese fa grazie a Coach Pieraccioni, sono stato invitato qui in Repubblica Dominicana per giocare un’amichevole promozionale, in cui sono stato MVP; dopo questa mi è venuta la pazza idea di proseguire la mia carriera universitaria qui e in poco tempo ho trovato una squadra interessata a me, I Raiders di Santo Domingo, la squadra storica della Repubblica Dominicana.
Com’è il football laggiù? Quali sono le differenze con l’Italia?
Allora, il football qui è molto strano, non ci sono molti team, ad essere precisi 8, uno è stato espulso dalla lega per insolvenze e problemi economici, 3 sono neoformati e 4 esistono da anni, ogni team ha una base di 40-45 giocatori, e si gioca ad 11. Il livello del football è molto eterogeneo, ci sono moltissimi Rookies ma altrettanti veterani e moltissimi ragazzi che hanno avuto esperienze in usa, all’High School o addirittura al college; gli Stati Uniti sono ad un passo e molti ragazzi hanno fatto la scuola là e poi sono tornati. Per questo anche un confronto con l’Italia è difficile, così ad occhio direi che i giocatori tecnici sono più tecnici della media italiana, penso che molti potrebbero giocare in IFL con ottimi risultati, si vede l’impostazione usa, io per esempio ho un QB che lancia a 60yd, e quando era al college ne lanciava 70. Altri aspetti in cui qui ci superano sono l’atletismo e la velocità, qui tutti fanno palestra e anche molti uomini di linea sono molto veloci; il gioco invece risulta un po’ più lento, credo sia dovuto al fatto che sono abbastanza indisciplinati, e commettono molti errori a livello di schemi. Un altro punto di forza del football qui sono sicuramente i capo allenatori, arrivano da New York, Miami e Chicago, e hanno avuto varie esperienza di college; punto debole invece dei Coaching Staff è che sono poco folti, ogni team ha un capo allenatore e qualche veterano, per questo credo che la gestione degli allenamenti risulti un po’ difficoltosa.
Dicci qualcosa di più della selezione nazionale...
La nazionale qui è in embrione, è la sua prima partita, e comunque non è ancora riconosciuta, però penso che sia l’inizio di un bel progetto; so che avevano contattato Coach Pieraccioni per affidargli il compito di HC e coordinatore, ma purtroppo so che ha rifiutato perché era fuori dal paese. Io sono stato selezionato per la selezione nazionale in quanto ogni allenatore doveva segnalare alcuni dei suoi giocatori più forti, ed il mio coach, Ross Levy, mi ha messo nella lista. Ho partecipato ai tryout e li ho superati ed è stato un piacere, anche perché ho notato moltissimi ragazzi con molto talento ed è stato bello confrontarmi con loro. Tutto ciò in vista dell’imminente partita promozionale contro la nazionale di Puerto Rico dell’11 di agosto. In più i coach hanno apprezzato le mie doti di lettura e mi hanno chiesto di aiutarli ad impostare il reparto dei backs.
Insomma, sembra tutto perfetto, che partita prevedi?
Beh, sembra tutto perfetto, mi ero già informato, avrei dovuto giocare WR e FS ed essendo una partita non ufficiale avrei potuto giocare anche se non ho passaporto dominicano, e ciò non avrebbe significato niente a livello internazionale, visto che la mia priorità è sicuramente avere un’altra chance con il Blue Team. Ma la sfortuna ha voluto che mi infortunassi in uno scrimmage amichevole e ora dovrò guardare la partita dalla sideline.
Ci dispiace molto, che infortunio? Qualcosa di grave?
Durante un placcaggio ho subito una lussazione dell’articolazione sterno-claveare e sterno-costale che mi ha ridotto il chiropratico… mi hanno dato circa un mese di stop, speriamo bene…Una pecca del football di qui è sicuramente la sicurezza, non vengono controllati gli equipaggiamenti e molti giocatori utilizzano protezioni illegali, come protezioni da skating. Per esempio il mio infortunio credo sia dovuto a questo, ho placcato un runner di 110kg con le ginocchiere rigide.
Quindi quali sono i tuoi progetti adesso?
Questa è una bella domanda, al momento sto iniziando la mia carriera di medicina qui, in una università prestigiosa e riconosciuta in USA, il sogno è sempre quello di trovare il modo per fare un salto in un qualche College e mettermi in gioco, e vivere il football a stelle e strisce. Per ora mi godo tutto quello che ho e mi alleno molto. Il mio team qui, è molto bello, mi sento bene, l’ambiente è ottimo ed il livello altrettanto, ho un coach molto preparato ed è un piacere correre 50yd prima di ricevere un passaggio.
Pensi di tornare in Italia?
Si, credo che se me ne daranno la possibilità potrei tornare per giocare il prossimo campionato con gli Storms. Spero di poter dare il mio contributo nel 2013 visto che quest’anno abbiamo raggiunto dei buoni risultati e le prospettive per crescere le abbiamo. Non so se mi riconfermeranno come capitano e giocatore visto che potrò allenarmi con la squadra solo nel periodo del campionato, ma spero vivamente di si, non voglio che i km mi separino completamente dalla mia famiglia.
Ormai era chiaro il tuo attaccamento alla tua squadra. Quindi il nostro è un arrivederci. In bocca al lupo e auguri di pronta guarigione, aggiornaci comunque su che succede e a te le ultime righe.
Grazie mille ed un saluto, Go Storms! Go Raiders!
US Storms Pisa
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